Nel mondo dello sport, ci sono figure che trascendono il semplice ruolo ricoperto, diventando autentici simboli. Per l'Anzio, questo è senza dubbio il caso di Mario Guida. Dopo cinque anni intensi e ricchi di successi alla guida della prima squadra, Guida fa un "piccolo passo indietro", come lo definisce, per tornare a dedicarsi anima e corpo a quello che è stato il suo primo amore nel club: la gestione della scuola calcio e del settore giovanile neroniano.
La notizia, annunciata dal club, segna una svolta significativa ma allo stesso tempo conferma un legame indissolubile. Mario Guida, un tempo calciatore di valore e capitano per numerosi anni, ha sempre rappresentato la bandiera dell'Anzio, un vessillo mai ammainato che ha sventolato con fierezza gli stessi colori sociali. Ha attraversato momenti di gloria indimenticabile e periodi di profonda sofferenza, dimostrando sempre la tempra del campione e la capacità di metterci la faccia.
In piena sintonia con la società, e in particolare con il direttore generale Alberto Alessandroni, il direttore sportivo Pino Pollastrini e il responsabile dell'area scouting Fabio Bergami, Guida si immergerà nuovamente nel cuore pulsante del futuro del club. La sua esperienza e la sua profonda conoscenza dell'ambiente saranno fondamentali per far crescere i giovani talenti e alimentare la passione per il calcio fin dalle basi.
Nonostante l'addio alla panchina della prima squadra dopo un quinquennio ad alti livelli, quello di Mario Guida è un arrivederci. La sua lettera aperta, un commosso saluto alla sua "gente", traspare di sentimenti autentici e di ricordi indelebili, confermando che le sue qualità lo riporteranno presto ad allenare. "Esiste un tempo per la gloria, un altro per le sconfitte e poi c'è anche un tempo intermedio, quello di saper fare un piccolo passo indietro mettendosi a disposizione degli altri," scrive Guida, esprimendo con lucidità il senso della sua decisione.
Nel suo messaggio di ringraziamento, che risuona come un "183 volte grazie Anzio," Guida non nasconde l'emozione: "Resta molto difficile da scrivere e da far capire quello che provo in questo momento, sono tantissime le emozioni che affollano la mia mente." Egli riflette sul peso delle responsabilità avvertite come allenatore, un ruolo diverso da quello di calciatore, ma che lo ha sempre visto affrontare ogni sfida in prima persona. "Esco a testa alta dal ruolo di allenatore della prima squadra, ma non uscirò mai da questo club con il cuore e con la mente."
Guida rivolge un sentito ringraziamento al presidente Franco Rizzaro e ad Antonella Mastrella per l'opportunità concessagli cinque anni fa. Sottolinea l'amore del presidente per l'Anzio, paragonabile a quello per la sua famiglia, manifestato con investimenti economici, sacrifici e tempo. Sotto la sua guida e in collaborazione con il direttore sportivo Guido Zenga, la squadra, reduce da una retrocessione, è stata trasformata in un "giocattolo perfetto." Un percorso incredibile che ha portato l'Anzio a essere per tre volte consecutive il miglior attacco del campionato e a raggiungere il massimo campionato dilettantistico, la Serie D, in sole tre stagioni. Un traguardo impreziosito dal primo posto nella classifica dei giovani di valore, un riconoscimento fondamentale per il lavoro svolto.
Gli anni successivi in Serie D hanno visto l'Anzio ottenere due salvezze consecutive: la prima "al cardiopalma" attraverso i playout, la seconda, definita "da pelle d'oca," conquistata all'ultimo minuto quando tutti davano la squadra per spacciata. Anche in Serie D, il focus sui giovani ha pagato, con un terzo posto nella graduatoria dei giovani di valore nel primo anno e un secondo posto nell'ultimo, lasciando alla società un'eredità preziosa.
Guida estende i suoi ringraziamenti al "meraviglioso staff" che lo ha supportato e sopportato, condividendo le vittorie con tutti coloro che hanno contribuito in questi cinque anni. Un pensiero speciale è rivolto ai tifosi, con un legame "tatuato sulla pelle," e un bacio commosso "alle persone che oggi non ci sono più, che però continuano a tifare da lassù."
Non manca la gratitudine alla città e all'amministrazione comunale per il costante supporto, soprattutto nelle difficoltà logistiche. Un abbraccio ideale va a tutto il "movimento Anzio Calcio 1924": dai bambini ai ragazzi, dai mister ai genitori del settore giovanile e della scuola calcio, che in quest'ultima stagione hanno mostrato "amore e forza per non mollare mai."
Un ringraziamento sentito è rivolto anche a tutti i calciatori che ha allenato, definiti "importanti per la mia crescita, sia calcistica che umana." Un viaggio bellissimo, ricco di successi ed emozioni, con lacrime e gioie condivise per la maglia. Infine, un pensiero a tutte le persone che lavorano dietro le quinte per rendere unica la società: custodi, magazzinieri, massaggiatori, fisioterapisti, segretari, addetti stampa, nessuno escluso.
Il tributo più intimo e toccante è per la sua famiglia: la moglie, sempre al suo fianco anche nei momenti difficili, e le due figlie, a cui ha "tolto tempo e serenità soprattutto dopo le sconfitte," vissute come un "autentico lutto." Un ultimo pensiero è per il padre, con la consapevolezza che "l'allenatore passa ma l'uomo rimane."
La storia di Mario Guida all'Anzio Calcio 1924 è un esempio di attaccamento, dedizione e resilienza. Un simbolo che, pur cambiando ruolo, continuerà a illuminare il percorso del club.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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