Dopo la salvezza conquistata alla guida del Gavirate, per l'allenatore Costanzo Celestini si apre un nuovo capitolo: sarà il direttore tecnico del settore giovanile del Città di Varese. Un incarico che affronta con entusiasmo e senso di responsabilità, pronto a mettere la sua esperienza al servizio dei giovani biancorossi. Lo abbiamo intervistato per conoscere pensieri, emozioni e obiettivi di questa nuova avventura.
Mister Celestini, dopo la salvezza raggiunta con il Gavirate arriva un nuovo incarico. Se l’aspettava?
“No, sinceramente no. Durante la stagione ho lavorato per ottenere la salvezza e continuare in Promozione come allenatore. A metà anno, però, il presidente Foghinazzi mi aveva accennato alla possibilità di un altro ruolo, legato al settore giovanile del Città di Varese. Dopo aver centrato l’obiettivo, mi ha rinnovato la proposta”.
Come ha vissuto questa decisione?
“Con grande attenzione. Mi sono preso tre giorni per riflettere: non avevo mai ricoperto il ruolo di direttore tecnico. È una sfida nuova, ma stimolante. Ho accettato con entusiasmo, anche perché non mi allontanerò dal campo: sarò di supporto agli allenatori, portando la mia esperienza da calciatore e tecnico".
Che tipo di approccio avrà nel suo nuovo incarico?
“Credo molto nel contributo dell’esperienza. Nel calcio nessuno insegna davvero, ma si possono condividere esperienze e valori. Inoltre, il fatto di lavorare accanto a un direttore sportivo come Cosimo Bufano, che ha già fatto un ottimo lavoro, renderà l’inserimento ancora più naturale".
Essere parte di una società come il Città di Varese che rappresenta tutto il territorio, che significato ha per lei?
“È motivo di grande responsabilità e, allo stesso tempo, di grande orgoglio. La motivazione sarà sempre altissima: vogliamo trasmettere ai ragazzi il senso di appartenenza. L’obiettivo è far sì che sempre più giovani del nostro vivaio arrivino in prima squadra. Per me, che sono legato a questo territorio da 11 anni, lavorare per il Varese è un sogno che si realizza".
L’esperienza maturata lavorando con i giovani potrà aiutarla anche in questo nuovo ruolo?
“Assolutamente. La più grande soddisfazione è veder crescere i giovani e aiutarli a raggiungere la prima squadra. In carriera, tra Serie D ed Eccellenza, ho fatto esordire oltre 100 ragazzi. E la cosa più bella è che tanti di loro si ricordano ancora di me".
Cosa porta con sé di queste esperienze?
“Ho sempre cercato di trasmettere non solo competenze calcistiche, ma anche valori umani: rispetto, etica, sacrificio. Da calciatore ho avuto la fortuna di essere cresciuto con maestri come Sormani e Corso, e cercherò di fare lo stesso. Il percorso è faticoso, richiede privazioni e fortuna, ma vale la pena. L’ho vissuto io stesso da bambino".
Il Gavirate può essere considerato un modello virtuoso da seguire?
“Assolutamente sì. Quando sono arrivato, la situazione era difficile: solo 5 punti in classifica e una rosa molto giovane. Invece, con fiducia, programmazione e sacrificio, siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo. Il Gavirate ha dimostrato che puntare sui giovani, con costi sostenibili, è possibile anche oggi. E il presidente Foghinazzi ha il merito di crederci davvero".
A Costanzo Celestini vanno i nostri migliori auguri per questa nuova avventura al Città di Varese.
Come diceva Johan Cruijff, “il calcio si gioca con la testa, e si vince con il cuore”: che sia un percorso ricco di passione, crescita e grandi traguardi.
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