Il tecnico della Virtus Francavilla, Tommaso Coletti, è intervenuto come ospite alla trasmissione Passione Biancazzurra su Teleregione, canale 77 del digitale terrestre. Durante l'intervista, l'allenatore ha approfondito numerosi aspetti della sua esperienza alla guida della squadra pugliese, condividendo riflessioni sul suo metodo di lavoro, sull'ambiente trovato e sulle prospettive future.
Il primo impatto con la squadra
Parlando del suo arrivo alla Virtus, Coletti ha espresso grande soddisfazione: "Come ho già detto più volte, sono contento della reazione che ho visto. Credo di aver dato soltanto la scintilla iniziale, perché ho trovato un gruppo di persone predisposte a ripartire. Inoltre, molte persone del mondo Virtus si sono messe a disposizione, e per questo le ringrazio."
Il tecnico ha voluto sottolineare come, al di là dei risultati sul campo, sia stato fondamentale modificare l'atmosfera all'interno del gruppo: "Penso che quando qualcuno si impegna a fondo, dà il massimo, già questo è un grande risultato. Certo, i risultati concreti sono quelli che contano, ma credo che sia molto importante aver invertito il trend dell'umore. Sono davvero soddisfatto di questo".
Filosofia lavorativa e approccio umano
Un aspetto centrale dell'intervista ha riguardato la filosofia di lavoro di Coletti, che considera fondamentale l'impegno totale in quello che si fa: "Non mi sento di giudicare la situazione che c'era prima. Ho dedicato tutta la mia vita a questo, non solo nel calcio. Una persona deve impegnarsi al massimo in ciò che fa, soprattutto se è la propria passione, se il suo lavoro è anche la sua vocazione. Per me è impensabile non dare il 100%."
Secondo l'allenatore, il suo ruolo va oltre l'aspetto tecnico: "Devo essere il primo a dare tutto, a dimostrare interesse, e a spingere i giocatori a migliorarsi e a superare i propri limiti. L'allenatore ha anche il compito di lasciare qualcosa di positivo nelle persone che si allenano ogni giorno. Ho avuto molti allenatori e ricordo bene i quattro o cinque che mi hanno segnato. Non è una cosa da poco."
Coletti ha poi evidenziato l'importanza dell'aspetto umano nella gestione del gruppo: "Ogni allenatore ha il proprio stile, ma il pensiero che un giocatore mi ricordi negativamente non mi piace. Essere bravi o meno, alla fine, devono dirlo gli altri. Io mi impegno al massimo, con tutti, dal più giovane al più esperto. I calciatori sono diversi e vanno gestiti in modo diverso, ma gli uomini sono tutti uguali".
Le sfide dell'adattamento
Il tecnico non ha nascosto le difficoltà iniziali nel suo percorso alla Virtus: "Non nego che è stata una sfida importante inserirsi in un gruppo costruito per vincere. Non è stato per niente facile, tecnicamente e tatticamente ci sono delle defezioni. Questa squadra è stata costruita in modo particolare: ci sono quattro braccetti mancini e non c'è un 2004 in rosa. Situazioni particolari."
Nonostante ciò, Coletti ha trovato una realtà migliore di quanto gli fosse stato prospettato: "Quando ho accettato questa sfida, l'ho fatto consapevole della realtà, così com'era. Mi ritengo fortunato, perché, considerando come mi era stata prospettata, sembrava una situazione irrimediabile. Tuttavia, quando ci sono i valori umani giusti, si può risorgere."
L'approccio adottato è stato basato sull'ascolto e sull'adattamento: "Ho cercato di capire cosa stavano vivendo i giocatori, cosa stesse accadendo con l'allenatore precedente, come fosse la gestione di prima e l'intero ambiente. Con queste informazioni, ho cercato di adattarmi senza snaturare la mia idea di calcio e senza perdere la mia identità."
La ricerca della vittoria
Analizzando le prestazioni recenti, Coletti si è mostrato fiducioso per il futuro: "Manca poco per tornare alla vittoria, già domenica la meritavamo. Se guardiamo i dati, vediamo come è stata giocata la partita. L'idea è di tirare più volte dell'avversario, fare più azioni e avere il predominio territoriale. Tutte queste cose ci sono state. Meritavamo la vittoria, i dati parlano chiaro."
Il tecnico ha espresso ottimismo per i prossimi impegni: "Mi auguro arrivino il prima possibile, proseguendo su questa linea. La speranza è che, con il lavoro e il miglioramento, continueremo a tirare più volte dell'avversario e, di conseguenza, vincere le partite. I numeri mi danno fiducia, vuol dire che il lavoro sta funzionando. Loro si stanno divertendo".
L'ambiente trovato
Coletti ha speso parole di grande apprezzamento per l'ambiente della Virtus Francavilla: "Ho trovato un ambiente bellissimo e mi ritengo fortunato, perché sono stato scelto da persone giovani come il direttore Orlando e Niccoli, che insieme al presidente Donatiello hanno visto in me la persona giusta per guidare la Virtus fino alla fine, con la speranza di un progetto futuro."
Non è mancato un ringraziamento alla società: "Il presidente Magrì mi ha dato questa opportunità, e ho trovato un gruppo unito e predisposto a collaborare, con tutti pronti a mettersi a disposizione per far sì che tutto vada per il meglio".
Sacrifici personali e ambizioni future
L'intervista si è conclusa con alcune riflessioni personali sui sacrifici familiari legati alla professione: "A livello familiare, stiamo facendo tanti sacrifici. Mia moglie è rimasta a Trani per motivi di lavoro. I miei genitori sono sempre stati presenti e li ringrazio, così come la famiglia di mia moglie, che mi permette di stare sereno e di fare quello che amo."
Coletti ha anche parlato del suo percorso professionale, rispondendo a una domanda su Roberto De Zerbi: "Non ho mai pensato minimamente di entrare nello staff di De Zerbi, semplicemente perché è un livello incredibile. L'ho visitato a Brighton durante la scorsa stagione. Certo, sarebbe un sogno, ma per fare un'esperienza del genere, bisogna avere una preparazione davvero top, e io non sono pronto."
L'allenatore ha concluso ribadendo i suoi obiettivi personali: "Ogni percorso ha i suoi step di crescita. Il mio obiettivo è diventare primo allenatore. Non voglio dirmi di stare a quei livelli, ma so che bisogna fare degli errori per imparare. I 20 giorni a Foggia e i mesi precedenti alla Luparense mi hanno insegnato tanto. Cerco sempre di trarre il meglio anche dalle esperienze negative".
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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