Una frattura insanabile sembra dividere la Società Sportiva Leonzio dall'amministrazione comunale di Lentini. Il presidente Gaetano Nardo ha annunciato la propria intenzione di abbandonare la guida del club, denunciando l'assenza totale di collaborazione da parte dell'ente locale guiddal sindaco Rosario Lo Faro.
La decisione del massimo dirigente rappresenta l'epilogo di una situazione di stallo che si protrae da tempo, caratterizzata dalla mancanza di risposte concrete sui progetti di riqualificazione dell'impianto sportivo comunale. Una vicenda che rischia di compromettere il futuro di una delle realtà calcistiche più rappresentative del territorio siciliano.
I progetti traditi e le promesse disattese
Al centro della controversia vi sono gli investimenti programmati per la modernizzazione dello stadio comunale, un'opera che nelle intenzioni della dirigenza avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza per il rilancio del calcio locale. Il presidente aveva delineato un piano strategico volto a riportare la Leonzio nelle categorie superiori, restituendo lustro a una piazza dalla tradizione consolidata.
«Avevamo assunto impegni chiari e concreti – dichiara Nardo – in merito alla riqualificazione dello stadio comunale, sia dal punto di vista strutturale sia sportivo. Investimenti importanti che, pur nella consapevolezza delle difficoltà, erano finalizzati a rilanciare il calcio a Lentini e a offrire un impianto moderno e funzionale alla città».
Il progetto elaborato dalla società si caratterizzava per la sua solidità gestionale e per la visione a lungo termine, elementi che avrebbero dovuto garantire stabilità e crescita all'intero movimento calcistico territoriale. Un piano ambizioso ma concreto, supportato dalla determinazione dell'intero gruppo dirigenziale e dalla passione per i colori sociali.
Il muro di silenzio dell'amministrazione
La rottura definitiva è maturata di fronte all'atteggiamento dell'amministrazione comunale, accusata di non aver mai fornito risposte concrete alle richieste avanzate dalla società. Una situazione di incomunicabilità che ha reso impossibile qualsiasi forma di programmazione e pianificazione delle attività.
«Tuttavia – prosegue Nardo – ogni nostro tentativo di dialogo con l'Amministrazione è rimasto lettera morta. Nonostante le richieste formali e informali avanzate per conoscere tempi e modalità della messa a bando dell'impianto sportivo, l'Amministrazione ha mantenuto un silenzio inspiegabile. Nessun riscontro, nessun confronto, nessun segnale concreto di volontà politica».
Questa mancanza di interlocuzione ha progressivamente eroso la fiducia della dirigenza nelle istituzioni locali, rendendo insostenibile la prosecuzione dell'attività in un clima di totale incertezza. La società si è trovata nell'impossibilità di programmare investimenti e strategie senza conoscere le condizioni e i tempi di utilizzo dell'impianto sportivo.
L'ultimatum e la resa dei conti
Di fronte a questa situazione, il presidente ha deciso di porre un ultimatum alle istituzioni locali. In assenza di una risposta immediata e definitiva, Nardo ha annunciato che nei prossimi giorni procederà alla consegna formale del titolo sportivo direttamente al sindaco, demandando a lui ogni decisione sul destino della società.
Si tratta di un gesto estremo che evidenzia la gravità della crisi in atto e la determinazione del presidente a non proseguire in condizioni ritenute inaccettabili. Una decisione che mette l'amministrazione comunale di fronte alle proprie responsabilità riguardo al futuro del calcio cittadino.
I ringraziamenti e l'amarezza finale
Nonostante la delusione per l'epilogo della vicenda, il presidente ha voluto rivolgere un pensiero di gratitudine a tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il progetto societario. Tifosi, collaboratori, sponsor e staff tecnico hanno ricevuto il riconoscimento per l'impegno profuso in questi anni di attività.
«Il mio impegno è stato massimo, ma non posso continuare senza il sostegno delle istituzioni. La Leonzio merita rispetto, visione e un futuro all'altezza della sua storia. La città anche», ha concluso Nardo nelle sue dichiarazioni.
La vicenda rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che molte società dilettantistiche si trovano ad affrontare nel rapporto con le amministrazioni locali. Una situazione che rischia di compromettere non solo il futuro immediato del club, ma anche le prospettive di crescita del movimento calcistico territoriale, privando la comunità di Lentini di un importante punto di riferimento sportivo e sociale.
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