La serata di ieri ha segnato un punto di non ritorno per la Triestina, con la conferma definitiva che i fondi necessari per coprire gli stipendi di maggio, ammontanti a 1,4 milioni di euro, non arriveranno.
La situazione contabile della Triestina è allarmante: al 31 marzo, la società presentava un disavanzo di 4,3 milioni di euro. Tale deficit non solo evidenzia una grave lacuna finanziaria, ma comporta anche la violazione degli indici di liquidità e di altri parametri federali imposti per la sostenibilità dei club. Le conseguenze di questa grave condizione si sono già manifestate con il blocco del mercato estivo. Le eventuali cessioni di calciatori, pur potendo alleggerire parzialmente il passivo, non saranno sufficienti a sbloccare la situazione. Senza un immediato e sostanzioso versamento in conto capitale o un prestito soci di entità significativa, anche la finestra di mercato invernale rischia di subire la stessa sorte, lasciando la squadra senza la possibilità di intervenire per rafforzare o modificare la rosa.
Le ripercussioni di questa crisi sono immediate e drammatiche. Se il club non riuscirà a effettuare il pagamento entro la mezzanotte, eventualità ormai considerata certa, si assisterà a una serie di eventi a catena: il direttore sportivo Delli Carri rassegnerà le proprie dimissioni, mentre l'allenatore Giorgio Gorgone rescinderà il contratto. A ciò si aggiungerà una pesante penalizzazione di 13 punti in classifica, che complicherà ulteriormente la già difficile situazione sportiva. Il timore più grande è una vera e propria "fuga" dei giocatori, con l'inevitabile assalto dei creditori che aggraverà ulteriormente il quadro debitorio.
L'unica parvenza di via d'uscita, per quanto remota, potrebbe essere l'intervento di un curatore fallimentare. Questa figura avrebbe il compito di gestire la liquidazione del club e, nel migliore dei casi, trovare un acquirente disposto a rilevare la società e a ripartire dalla Serie D. Tuttavia, al momento, tale scenario appare quasi impossibile, lasciando poche speranze per un futuro immediato.
La città di Trieste osserva con amarezza l'ennesima promessa infranta. L'attuale situazione ha scatenato un'ondata di accuse di incapacità gestionale e di gestione disastrosa nei confronti di chi ha guidato il club, con la tifoseria e l'intera comunità che si sentono tradite. Il tracollo della Triestina rappresenta non solo la fine di una stagione sportiva, ma un vero e proprio dramma per una delle piazze storiche del calcio italiano.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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