Il sogno Serie D del Tamai si infrange ancora una volta alle porte della finale. Per il terzo anno consecutivo, la formazione friulana deve arrendersi nelle fasi decisive dei playoff nazionali di Eccellenza, questa volta fermata dal Leon che proseguirà il proprio cammino verso la promozione.
Una sconfitta che brucia particolarmente, considerando che la prossima trasferta avrebbe portato la squadra a San Donà di Piave, a meno di 70 chilometri di distanza, ben diversi dai più di 300 già percorsi per raggiungere Vimercate. L'eliminazione significa anche che nessuna rappresentante del Triveneto andrà ad arricchire il roster del girone C della prossima stagione di Serie D, con il Leon che invece raggiungerà il Veneto per continuare la propria corsa verso la categoria superiore.
La giornata dell'eliminazione è stata caratterizzata da un clima particolare, segnato dall'assenza in panchina di Stefano De Agostini. L'ormai ex tecnico della formazione di casa Verardo aveva deciso, per motivi strettamente personali, di non seguire direttamente l'incontro dall'area tecnica dello stadio tamaiese.
De Agostini aveva trascorso le ore precedenti al match passeggiando per il Borgo, nel tentativo di scaricare la tensione accumulata, per poi fare sporadiche apparizioni a bordo campo durante lo svolgimento della gara. Il suo ritorno negli spogliatoi è avvenuto soltanto al termine dell'incontro, quando i calciatori stavano già usufruendo delle docce.
Al suo posto, in quello che si è rivelato un anticipo del futuro già delineato, Davide Furlan ha guidato la squadra dalla panchina, supportato da Fabrizio Petris, replicando la stessa configurazione tecnica della domenica precedente a Vimercate. Il cambio di testimone è ormai compiuto, in attesa delle formalità burocratiche che ufficializzeranno il nuovo corso.
L'amarezza per l'ennesima eliminazione traspare chiaramente dalle dichiarazioni di Alessio Mortati, capitano della squadra, che ha faticato a contenere l'emotività nel commentare l'uscita di scena dei suoi compagni.
"Non c'è rabbia, perché quello che potevamo l'abbiamo messo. La delusione invece è tanta", ha dichiarato il leader del gruppo, come ripreso da Il Gazzettino, sintetizzando i sentimenti dell'intero ambiente. "Tre anni di fila così, è tosta", ha aggiunto, evidenziando quanto pesi la ripetizione di questo scenario.
Il capitano ha voluto sottolineare come questa eliminazione risulti particolarmente dolorosa: "Forse, rispetto agli altri anni, questa pesa un po' di più - aggiunge -, anche se loro probabilmente sono i più forti tra gli avversari incontrati. I 4 davanti del Leon fanno la differenza e poi sono solidi anche dietro".
Nell'analisi della doppia sfida, Mortati ha individuato nell'andata il momento chiave: "Sì, perché comunque i brianzoli sono stati cinici: le occasioni che hanno avuto le hanno trasformate, tranne forse una o due. Noi, al contrario, potevamo fare qualcosina in più. Senza recriminare, tutti abbiamo dato tutto".
Orgoglio e incertezze sul futuro
Nonostante la delusione, il capitano ha tenuto a sottolineare l'impegno profuso da tutto il gruppo: "Parlo per me, ma anche per la squadra, usciamo a testa alta. Sappiamo quanto faccia male all'ambiente, perché queste di Tamai sono persone d'oro. Però, se non è andata questa, sarà per il prossimo anno".
Le emozioni hanno preso il sopravvento quando Mortati ha parlato del proprio futuro e di quello della squadra: "Per la società saremo sempre lì – dice un più che commosso Mortati –, pronti a lottare per stare davanti. Poi si vedrà, il futuro dirà la sua".
Interrogato sulla possibilità di continuare a indossare la maglia e la fascia di capitano, ha risposto con sincerità: "Diciamo che mi riservo qualche settimana per decidere, perché sono tre delusioni una dopo l'altra, quindi pesano. Però la maglia la sento sul petto – singhiozza – e il futuro lo decideremo".
Rivoluzione in arrivo
L'eliminazione segna l'inizio di un periodo di profonda trasformazione per il Tamai. Diversi elementi della rosa attuale non faranno parte del progetto futuro, con Carlo Zorzetto che rappresenta il nome di maggior spicco nella lista dei partenti.
L'attaccante, protagonista di una prestazione deludente nell'ultimo atto casalingo dove ha sprecato malamente una delle migliori opportunità da rete nei primi minuti, si trasferirà in riva al Noncello per vestire la maglia del Nuovo Pordenone. La sua uscita di scena non lascia tracce positive nell'ultima apparizione con la maglia tamaiese.
Insieme a Zorzetto, anche Eric Lirussi, Gianluca Stiso, Matteo Consorti e Diego Spadera farebbero parte del gruppo dei partenti, tutti accomunati da prestazioni insufficienti nell'ultima gara disputata in casa.
La situazione rimane in bilico per diversi altri elementi della rosa. Rafael Sinozic, Matteo Grizzo, Mattia Piasentin, oltre ai portieri Nicolò Giordano e Gianluca Crespi e altri giovani elementi, sono attualmente sotto valutazione da parte della dirigenza.
Fine di un ciclo
Dopo tre stagioni caratterizzate dallo stesso epilogo amaro, il Tamai si appresta a chiudere un triennio ricco di soddisfazioni ma privo del coronamento sperato. La ricerca di nuovi stimoli e l'innesto di elementi freschi rappresentano gli ingredienti base per tentare di invertire una tendenza che, al momento, sembra condannare la formazione friulana a rimanere ai margini della Serie D.
La qualità del terreno di gioco dello stadio tamaiese, definito di categoria superiore e unico elemento superlativo dell'impianto, continuerà ad ospitare una squadra che dovrà ricostruire le proprie ambizioni partendo da basi rinnovate.
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