Davide Baiocco ha giocato al calcio sempre per passione ed amore verso questo sport, cercando di migliorarlo anche fuori dal rettangolo di gioco. Legato al d.s. Antonello Laneri (potrebbe essere il nuovo D.S. del Siracusa in Serie C), che oltre ad essere una persona competente di calcio – sottolinea Baiocco - è anche una persona perbene, leale, al quale mi lega un grande rapporto di stima e amicizia”.
Parlare con Davide Baiocco di calcio è come parlare di politica con Marco Travaglio: non si finirebbe mai. Ecco, Davide Baiocco è una persona che vive di calcio. Ha giocato fino all’età di 42 anni perché non si rivedeva più in questo sistema calcio. Lascia il calcio giocato, ma va in panchina per fare l’allenatore, iniziando dal basso.
Nella vita Baiocco ha voluto sempre migliorare caratterialmente, cercando di fare qualcosa di utile per migliorare il calcio di oggi che è sempre più lontano dai canoni di una volta, quando il calcio era passione, amore verso questo sport che ha fatto innamorare diverse generazioni.
Ha iniziato a tirare i primi calci nelle giovanili del Perugia, sua città natale. Ha esordito in Serie A con il Perugia. Ha girato quasi tutta l’Italia calcistica sin ad arrivare, pur se per un breve periodo, alla Juventus. Forse è arrivato troppo presto, forse perché ha avuto poche chance in una squadra che aveva troppi campioni. Di fatto poi è andato a giocare da nord a sud sia in Serie A che in Eccellenza a Biancavilla in provincia di Catania, con la stessa passione che ancora oggi ha nell’allenare squadre di Seconda Categoria come se fosse la Nazionale Italiana.
Il Perugia ha dato a Baiocco la possibilità di iniziare a giocare nelle giovanili, per poi farlo esordire nel campionato 1998-99 in Serie A; in seguito, in prestito alla Viterbese in C2 e in C1. Poi il grande salto. Nel suo lungo peregrinare per l’Italia durante la sua carriera calcistica, ha anche giocato con la Juventus. Dopo due anni con il Perugia, guidato da Serse Cosmi, disputa partite importanti con la sua corsa continua e un grande lavoro di quantità, alla Gattuso, aggiungendo anche qualità che gli permettono di essere “osservato speciale” da Luciano Moggi che lo porta alla Juventus nel campionato 2002-03 perché vede in lui un altro Giuseppe Furino bravo come cursore e incontrista. Baiocco passa alla Juventus per cinque miliardi di lire più il cartellino del centrocampista uruguaiano Fabian Alberto O’Neill Dominguez. A distanza di diciotto anni, Moggi sognava di ripetere l’inserimento alla Juventus nel 1984-85 dello stopper Luciano Favero ex Siracusa Calcio; un gregario arrivato dall’Avellino, che riuscì ad integrarsi perfettamente con campioni come Scirea, Platini, Cabrini, Paolo Rossi, Boniek e Tardelli, e vincere tutto quello che un club potesse vincere a livello nazionale ed internazionale.
Nella Juventus dove giocava Davide Baiocco i campioni che giocavano non erano di meno, infatti, la “rosa” era composta da Gianluigi Buffon, Ciro Ferrara. Paolo Montero, Igor Tudor, Antonio Conte, Alessandro Del Piero, Pavel Nedvèd, Gianluca Zambrotta, Lilian Thuram, David Trezeguet e Marcello Zalayeta, agli ordini di Marcello Lippi.
Per Davide Baiocco all’inizio sembrava andare tutto bene, poiché giocò subito da titolare la sfida contro il Parma della Supercoppa Italiana che fu vinta dai bianconeri per 2 a 1. Ci fu una fugace apparizione in Champion League a Rotterdam contro il Feyenoord (1-1 Camoranesi al 32’ e Van Hooijdonk al 75’): all’81’ sostituisce l’autore del gol, l’argentino Mauro Camoranesi.
In seguito, troverà poco spazio, e a gennaio riesce a collezionare soltanto sette presenze in campionato e quattro gare in Coppa Italia, e con lo stesso numero di gare anche in Champions League. Troppo poco per un club come la Juventus che decide di chiudere l’avventura con Baiocco cedendolo in prestito al Piacenza in Serie A, per poi passare alla Reggina sempre nel massimo campionato. Ritorna a Perugia in Serie B 2004-05.
Al blog “gianlucadimarzio.com” Baiocco rilascia le sue impressioni sull’esperienza vissuta nel club bianconero. “Torino mi ha dato notorietà e mentalità vincente – chiosa Baiocco – tutto è organizzato alla perfezione. Ai giocatori non viene dato alcun tipo di alibi, ho scoperto in maniera completa come funziona e come dovrebbe funzionare dappertutto il mondo del calcio. Alla Juve ho capito che le persone di successo non si accontentano mai”.
“Ci sono anche altre squadre mi hanno fatto innamorare del club e della città. Tra queste metto Catania – Baiocco rilascia una lunga intervista a Paolo Camedda di blog.it – che mi ha fatto rivivere una seconda giovinezza calcistica. Mi sono innamorato della Sicilia, di Catania, Siracusa, Agrigento. Il Sud ti da tante cose: “Il sole ti mette di buonumore e fa stare bene. Sono cose che migliorano la qualità della vita”. Fra le più intense emozioni vissuti con la squadra etnea, quella che ricorda con piacere è la salvezza con Walter Zenga in panchina nel 2007/08.
“Per come è arrivata vale uno scudetto: all’ultima giornata contro la Roma – racconta Davide Baiocco visibilmente emozionato – Ci sono stati momenti incredibilmente esaltanti a Catania come la vittoria del campionato di Serie B nel 2005-06 ed il sesto posto alla prima stagione di Serie A alla fine del girone di andata”.
In Sicilia Baiocco non ha avuto nessuna remora a ritornare per giocare in campionati minori, era troppo innamorato della Sicilia e degli amici, quelli veri, che aveva lasciato in Sicilia.
Dopo Catania, un campionato di Serie B e ben tre di Serie A, va a giocare a Brescia nel 2010 dove contribuisce in maniera determinante al ritorno in Serie A delle rondinelle. Gioca il campionato successivo con la squadra lombarda nella massima serie, realizzando 21 presenze. Nel 2011-12 va al Siracusa in C1, grazie ai buoni rapporti con Antonello Laneri, “Antonello Laneri oltre che è una persona competente – sottolinea Baiocco - è anche una persona perbene, leale, al quale mi lega un grande rapporto di stima e amicizia”.
Il d.s. Antonello Laneri di Leonforte potrebbe essere in procinto di passare al Siracusa Calcio 1924 dopo la promozione in Lega Pro.
Dopo arriva alla Cremonese e gioca due anni in C1. A gennaio del 2014 passa all’Alessandria in C2. Solo 14 presenze, e poi ritorna in Sicilia ad Agrigento. Contattato dal suo amico Antonello Laneri, accetta subito il programma che gli propone per rilanciare l’Akragas che milita in Serie D. Si trova bene a giocare con l’argentino Lucas Longoni, l’attaccante Emanuele Catania, Giuseppe Savanarola e con l’ivoriano Ange Dezai, tanto che vince il campionato di Serie D con settanta punti.
L’anno successivo Laneri è chiamato a Siracusa per riportarlo nei campionati professionistici. Lo seguono, oltre a Davide Baiocco Dezai, Longoni e Catania. Il campionato inizia non proprio sotto i migliori auspici ed il tecnico Lorenzo Alacqua nell’ultima settimana di settembre viene sostituito da Andrea Sottil che ha il difficile compito di far risalire la classifica del Siracusa, abbastanza deficitaria, dal penultimo posto verso la vetta. Il Siracusa alla fine riuscirà a vincere il campionato, e ritornare in Lega Pro. Gioca un’altra mezza stagione a Siracusa, per andare a giocare in Eccellenza con il Palazzolo e Biancavilla, squadra alle pendici dell’Etna. Alla fine del campionato avviene il suo ritiro dal calcio giocato.
Davide chiude con il calcio giocato, ma non lo molla del tutto, infatti, passa a fare l’allenatore. L’umiltà, prima di tutto, parola chiave nella lunga carriera di Davide Baiocco.
Nel 2021 prende a Coverciano l’abilitazione Uefa A e va ad allenare in Promozione Umbra il “Casa del Diavolo” nel 2021, nel 2022 guida il PGS Don Bosco in Seconda Categoria. Nel 2023-24 allena la Primavera del Gubbio.
Nella vita, quando smetti di fare il tuo lavoro, ti trovi di fronte ad un forte cambiamento della vita. Nel 2018 Davide si ritira dal calcio ed intraprende l’attività di network marketing, un business che si basa sulla promozione di prodotti attraverso un sistema di distribuzione a rete. Un’attività legale in Italia, secondo pixartprinting. Come spiegato dallo stesso Baiocco su Goal.com.
Nel 2024 si presenta alle amministrative 2024 come candidato a sindaco a Perugia con l’appoggio di Stefano Bandecchi, ma dura poco il connubio poiché i programmi alla fine risultano divergenti. Come scrive Nicola Bossi il 24 aprile 2024 al perugiatoday, anche se Bandecchi sottolinea che “La stima per l’uomo Davide Baiocco c’è e resta altissima”.
Autore: Michele Caffarelli
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