Alla vigilia del delicato scontro esterno contro la Ternana, in programma per l'undicesima giornata di campionato, mister Roberto Bucchi ha presentato in conferenza stampa le aspettative per l'incontro. L'allenatore amaranto si è soffermato sul valore dell'avversario, sul rammarico per l'assenza del sostegno dei propri tifosi e sulla crescita identitaria di un Arezzo che, a distanza di quasi un anno dal suo esordio in panchina, è ora un riflesso fedele della sua visione di calcio.
Uno dei primi pensieri di Bucchi è andato alla notizia del divieto di trasferta, un aspetto che, a suo dire, si rivela un peso significativo per la squadra. Il tecnico ha riconosciuto che l'assenza dei sostenitori rappresenta un chiaro "handicap" per l'Arezzo. I tifosi, infatti, sono sempre stati una forza trainante e, citando la recente "splendida immagine" del loro sostegno, fanno sentire la squadra come se giocasse sempre in casa. Questa difficoltà, tuttavia, dovrà trasformarsi in un ulteriore stimolo: "Dovremo essere bravi a far diventare questa difficoltà un’altra ragione in più insomma per fare una grande gara e farli sentire ancora più orgogliosi."
Riguardo al suo personale ritorno a Terni da ex, Bucchi ha ammesso di essere legato a tanti luoghi in cui ha giocato, ma ha messo in chiaro che, al fischio d'inizio, la parte professionale prevarrà. L'amicizia e il passato devono essere lasciati fuori dal campo per concentrarsi su una partita che sarà "tosta" e, allo stesso tempo, "credo bella".
L'analisi dell'avversario è stata lucida e improntata al massimo rispetto. La Ternana è una squadra che, nonostante le passate difficoltà societarie ormai superate, ha dimostrato di essere un "organico forte." Bucchi ha lodato il collega, definendolo un "allenatore importante che ha allenato tanti anni anche nelle categorie superiori," e ha descritto l'avversario come una formazione "con un’identità precisa," composta da giocatori "esperti e strutturati," molti dei quali confermati dalla stagione precedente e integrati con "molti ragazzi interessanti."
La crescita dei rossoverdi è stata evidente nell'ultimo periodo: "Nell’ultimo mese e mezzo ha inanellato tanti risultati e tante prestazioni ottime." L'attesa è dunque per un confronto diretto e senza tatticismi: "Mi aspetto una partita dura per noi ma credo anche molto complicata per loro" e, analogamente alla sfida precedente, due squadre che "non staranno lì a fare calcoli ma giocheranno per sopraffare l’avversario."
Un passaggio è stato dedicato proprio all'allenatore della Ternana, Fabio Liverani. Bucchi ha ricordato la loro esperienza insieme al Perugia: "Fabio era un allenatore già in campo," possedendo "il calcio nella testa." Non a caso, si aspettava per lui una carriera in panchina. Sul modulo che schiererà Liverani, che spesso ha utilizzato il trequartista, Bucchi si aspetta in ogni caso una squadra "utile che magari possa fare più cose nella stessa partita."
Ripercorrendo il percorso iniziato un anno fa, proprio con l'esordio sulla panchina amaranto a Terni, Bucchi si è detto profondamente soddisfatto. L'Arezzo attuale è "molto simile a quello che io vorrei" e "mi rispecchia moltissimo caratterialmente e tecnicamente." Un anno fa era la curiosità a prevalere, la necessità di capire il gruppo dal vivo; oggi la squadra è stata plasmata e costruita in modo identitario grazie al lavoro con la società.
Nonostante la grande prestazione e la vittoria ottenuta contro il Ravenna, il tecnico ha ammonito che la strada è appena all'inizio: la decima giornata è solo un quarto del campionato. I margini di miglioramento esistono ancora, e sono evidenti. Ad esempio, nel match precedente, tutte le occasioni da gol del Ravenna sono state generate da "nostre respinte sbagliate, tutte." Questo è il dettaglio da correggere: "Dobbiamo essere più bravi a non dare nemmeno col margine." Inoltre, l'Arezzo deve imparare a concretizzare di più le azioni create, specialmente nel primo tempo.
Sul fronte dell'organico, la squadra arriva bene fisicamente, nonostante qualche acciacco e una settimana corta. Gli assenti certi per infortunio sono Renzi e Dezzi, ma avere tutti gli altri a disposizione sul pullman, anche se non al top, è ritenuto fondamentale.
Bucchi ha speso parole importanti per la gestione del gruppo, toccando il caso di Iaccarino, un giocatore che, pur non giocando sempre, possiede "classe, qualità, gestione tecnica" e che l'allenatore vorrebbe in qualsiasi squadra. Il problema è che possono giocare solo in undici: "Qualcuno inevitabilmente sarà penalizzato." Tuttavia, la fortuna è avere un gruppo di ragazzi "intelligenti" che sanno che, per raggiungere obiettivi importanti, bisogna "togliere qualcosa a se stessi" e anche, a volte, "mordersi la lingua."
In chiusura, il mister ha affrontato temi più ampi. Riguardo l'uso dell'FVS (il sistema di revisione video della Serie C), si è detto favorevole: è un "servizio" che gli dà "serenità" perché offre un'opportunità di controllo, pur nei suoi limiti di due sole immagini.
Il rammarico più grande è andato al tema del divieto di trasferta per i tifosi, definito un vero "fallimento del nostro calcio." In un paese dove il calcio rappresenta una passione nazionale, vedere partite mutilate, come l'imminente derby Ascoli-Sambenedettese senza tifosi ospiti, è inaccettabile. Il problema risiede nella mancata modernizzazione degli stadi ("betusti e degradati") e nell'assenza di leggi severe per sanzionare correttamente i comportamenti scorretti. L'auspicio finale è che si possa tornare a vedere solo tifoserie gioiose e civili, come successo di recente, ripopolando gli stadi con famiglie e bambini.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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