Un annuncio inaspettato e clamoroso scuote l'ambiente del Nola. Il Presidente Giuseppe Langella, con una conferenza stampa convocata d'urgenza, ha formalizzato una decisione definita come irrevocabile: si è chiusa l'era della sua gestione alla guida del club nolano. L'addio, immediato e definitivo, non è una conseguenza della recente sconfitta subita contro la capolista Paganese, ma affonda le radici in una profonda delusione per la mancanza di sostegno da parte della città.
Umiliazione e delusione: le ragioni dell'addio
Langella, presentatosi come un "uomo passionale" e profondamente legato ai valori dello sport, ha espresso apertamente il rammarico per un sentimento inatteso: non essere addolorato dal risultato sportivo. «Ieri è stata la prima volta che io non sono rammaricato per una sconfitta. E questo è un brutto segnale, è una brutta cosa che io sento, oltre tutti questi investimenti che ho fatto per questa città», ha dichiarato il Presidente, sottolineando il paradosso emotivo che ha fatto scattare la sua decisione.
Il punto di non ritorno è stata l'evidente disparità di tifo. Allo stadio, i dati sono stati impietosi: solo 180-183 paganti di fede nolana a fronte degli oltre 700 sostenitori della Paganese, che hanno letteralmente "sovrastato" l'ambiente di casa. Questa desolante cornice di pubblico, unita alle critiche di una frangia della tifoseria concentrata unicamente su presunti rinforzi necessari («il portiere, ci vuole un attaccante»), ha portato alla rottura.
«Il calcio non si può fare per 100-150 persone in una piazza esigente come Nola», ha tuonato Langella. Il Presidente ha voluto ricordare come la società abbia mantenuto la squadra in zona sicurezza con 25 punti e fosse pronta a nuovi investimenti, ma la città non ha risposto all'impegno profuso.
Società e titolo in vendita: un appello agli imprenditori
Per Langella, l'esperienza del calcio a Nola è definitivamente "finito". Per questo motivo, ha messo immediatamente in vendita tanto la società Nola Calcio (che dal prossimo anno assumerà la denominazione ufficiale di FC Nola Calcio 1925) quanto il prezioso titolo sportivo di Serie D.
Il Presidente ha lanciato un accorato appello affinché istituzioni, imprenditori locali o una cordata esterna si facciano avanti per garantire la continuità del progetto sportivo a Nola. Ha tenuto a precisare che l'attuale società è «sana» e vanta i «conti più in ordine» rispetto alla precedente gestione. Per facilitare la cessione e incentivare i possibili acquirenti, Langella si è spinto fino a promettere una sponsorizzazione consistente da parte di una delle sue aziende per la prossima stagione, arrivando a coprire fino al 50% degli ingaggi.
Le critiche all'Amministrazione e il gesto verso gli abbonati
La conferenza non è stata solo l'occasione per annunciare l'addio, ma anche per sferrare un duro attacco all'Amministrazione comunale. Langella ha accusato le istituzioni di essere "scomparsa" e di essere inerti riguardo lo sviluppo delle infrastrutture: «L’amministrazione è scomparsa. Ti evitano come io fossi un appestato», ha dichiarato con amarezza.
Infine, il Presidente ha riservato un gesto significativo nei confronti dei pochi abbonati rimasti fedeli. Ai 130-140 tifosi che, data la nuova situazione, non se la sentono più di sostenere la squadra, Langella ha offerto il rimborso del 50% del costo dell’abbonamento, considerando che il campionato è giunto a metà del suo percorso.
Langella ha concluso il suo intervento con un messaggio inequivocabile: lui continuerà a investire nel mondo del calcio, ma altrove, riconoscendo che l'investimento fatto all'inizio della stagione a Nola è stato un «errore grave» per un uomo guidato dalla passione. Nel frattempo, la squadra attuale non acquisterà più rinforzi sul mercato e si concentrerà esclusivamente sul "portare la nave nel porto" e assicurare la salvezza in questa stagione.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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