Una vera e propria tempesta si è abbattuta sul Rimini nelle ultime ore, gettando il club romagnolo in una situazione di estrema incertezza. La vicenda che sta sconvolgendo l'ambiente biancorosso ha come protagonista Giusy Anna Scarcella, titolare della Building Company Italia, che aveva sottoscritto un preliminare per rilevare la proprietà della società calcistica.

L'imprenditrice ha infatti comunicato la sua decisione irrevocabile di interrompere ogni trattativa relativa all'acquisizione del club, lasciando così la squadra in una condizione di totale instabilità. La notizia ha colto di sorpresa tutto l'ambiente del calcio romagnolo, che ora si interroga su quale sarà il destino immediato della società, soprattutto in vista dei prossimi impegni sportivi.

Le dichiarazioni della Scarcella

Con una comunicazione dai toni particolarmente decisi, la proprietaria della Building Company Italia ha spiegato i motivi che l'hanno spinta a questa drastica decisione. L'imprenditrice ha manifestato tutto il suo disappunto per quello che considera un attacco ingiustificato nei confronti della sua reputazione professionale e personale.

"Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la solidità della mia impresa e tantomeno la mia integrità personale", ha dichiarato la Scarcella, sottolineando come sia stata superata ogni soglia di tolleranza. L'imprenditrice ha chiarito che la sua esperienza nel mondo del calcio romagnolo si conclude definitivamente con questa decisione.

La questione sembra aver assunto anche risvolti legali, con la Scarcella che ha annunciato l'intenzione di consultare i propri avvocati per valutare le azioni da intraprendere. Dal punto di vista dell'interesse commerciale verso il Rimini Calcio, la Building Company Italia ha fatto sapere che non nutrirà più alcun coinvolgimento nelle vicende del club.

Polemiche e conseguenze legali

Particolarmente significative sono le parole dell'imprenditrice riguardo alle polemiche che hanno caratterizzato le ultime settimane. La Scarcella ha fatto riferimento a una campagna denigratoria condotta attraverso diversi canali di informazione e piattaforme social, che avrebbe contribuito in modo determinante alla sua decisione di ritirarsi dalla trattativa.

L'imprenditrice ha inoltre preannunciato azioni legali nei confronti di coloro che hanno partecipato a quella che definisce una vera e propria offensiva mediatica contro la sua persona e la sua attività imprenditoriale. A conferma della serietà delle sue intenzioni, la Scarcella ha fatto sapere di aver conservato tutte le prove documentali necessarie per procedere in sede giudiziaria.

Il ritorno alla proprietà precedente

Con il ritiro della Building Company Italia, la proprietà del Rimini Calcio dovrebbe tornare nelle mani della Di Salvo, che aveva guidato il club prima dell'avvio delle trattative per la cessione. Questo passaggio rappresenta un ulteriore elemento di complessità per una società che si trova ora a dover gestire una transizione inaspettata in un momento particolarmente delicato della stagione sportiva.

La situazione del Rimini appare ora estremamente fluida, con interrogativi che riguardano non solo gli aspetti economici e gestionali, ma anche la continuità dell'attività agonistica. Il club romagnolo dovrà infatti trovare rapidamente una soluzione per garantire la regolare prosecuzione del campionato e onorare gli impegni già assunti.

Il caso del Rimini Calcio rappresenta l'ennesimo esempio di come il calcio italiano, soprattutto nelle categorie inferiori, sia spesso teatro di vicende complesse che intrecciano aspetti sportivi, economici e mediatici. La vicenda della mancata acquisizione da parte della Building Company Italia lascia ora il club in una fase di profonda riflessione sul proprio futuro, con la necessità di trovare soluzioni concrete per garantire stabilità e continuità al progetto sportivo.

Sezione: Serie C / Data: Ven 08 agosto 2025 alle 19:01
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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