Un lunedì sera che resterà impresso nella memoria grazie a un calcio di rigore determinante. Ma soprattutto grazie all'azione instancabile di Matteo Saccani. Una di quelle cavalcate che sembrano inesauribili, con il manto erboso che scivola rapidamente sotto le scarpe da gioco e il respiro affannoso nei polmoni. Una sequenza di avanzate in cui si condensa ogni cosa: la certezza ritrovata nelle proprie qualità, la determinazione a fare la differenza, l'ambizione di imprimere il proprio marchio sulla partita. È proprio da quella progressione — tenace, ragionata, impetuosa — che scaturisce il rigore realizzato da Clemenza, decisivo per consegnare alla Dolomiti Bellunesi un successo dal valore enorme: 1-0 contro la Triestina, nell'undicesima giornata del torneo di Serie C Sky Wifi, e un ulteriore progresso lungo un percorso che comincia ad assumere connotati di concretezza.
Il giocatore originario di Pavullo nel Frignano non nasconde le difficoltà dell'incontro: «È stata una partita complicata. La Triestina è una squadra forte, esperta. Sapevamo che solo un episodio poteva cambiare il corso degli eventi». Quell'episodio chiave porta la sua firma. Aggressione sulla linea del pallone, conquista della sfera, scatto improvviso, trattenuta dentro l'area di rigore. La conseguenza è inevitabile: penalty. Come inevitabile appare ormai la centralità dell'esterno nel progetto tecnico della compagine bellunese: «Sto trovando continuità, mi sento bene. Avverto la fiducia del mister e dei compagni, e questo mi aiuta a rendere al meglio».
Due confronti disputati tra le mura amiche senza incassare reti e sei punti conquistati. Sono indicatori eloquenti: di compattezza, di crescente consapevolezza nei propri mezzi, di un gruppo che si rispecchia nella qualità delle proprie esibizioni sul campo. L'interpretazione di Saccani è chiara: «Sì, è un segnale importante. Offensivamente creiamo tanto, ma è dietro che stiamo crescendo. Questa solidità può essere la nostra forza. E lo dovrà diventare pure in trasferta».
L'occasione per confermare questo trend arriverà presto, precisamente lunedì 3 novembre alle ore 20.30, quando la squadra guidata da Andrea Bonatti affronterà l'Ospitaletto Franciacorta lontano dalle mura domestiche. In definitiva, l'essenza di questa Dolomiti Bellunesi si manifesta interamente in questi elementi: in un rigore conquistato con audacia, nella volontà di non arrendersi mai, nella galoppata di un atleta che continua a nutrire fiducia nel proprio lavoro. Esattamente come l'intera rosa.
La prestazione dell'esterno destro rappresenta l'emblema di una crescita collettiva che sta caratterizzando il cammino della formazione bellunese in questa stagione. La capacità di Saccani di trasformare la propria iniziativa individuale in un'opportunità concreta per la squadra evidenzia una maturazione tattica e mentale che va oltre il singolo episodio. La sua accelerazione nel momento cruciale del match non è stata frutto del caso, ma il risultato di una lettura attenta della partita e della determinazione a sfruttare ogni spazio disponibile.
La solidità difensiva emersa nelle ultime uscite casalinghe costituisce un elemento di particolare rilievo nell'analisi del momento attraversato dalla Dolomiti Bellunesi. La porta inviolata in due gare consecutive al proprio stadio testimonia un lavoro metodico e approfondito svolto dall'intero reparto arretrato, sostenuto dall'efficacia della fase di non possesso anche da parte degli elementi offensivi. Questa compattezza rappresenta il fondamento su cui costruire ambizioni più elevate, soprattutto se saprà consolidarsi anche negli impegni esterni.
Il confronto con la Triestina, formazione dotata di esperienza e qualità tecniche riconosciute, ha costituito un banco di prova significativo per misurare il livello di maturazione raggiunto. Affrontare avversari di tale caratura richiede non soltanto preparazione atletica e organizzazione tattica, ma anche personalità e lucidità nei momenti decisivi. La capacità di attendere l'occasione propizia e di capitalizzarla quando si presenta denota una crescita importante sotto il profilo della gestione delle pressioni e delle situazioni complicate.
L'importanza della vittoria si riflette non solamente nella classifica, ma nell'impatto psicologico che un risultato simile può generare all'interno dello spogliatoio. Conquistare tre punti in una partita equilibrata, risolta da un singolo episodio, alimenta la convinzione nei propri mezzi e rafforza la coesione del gruppo. La percezione di poter competere ad alti livelli anche contro squadre quotate rappresenta un valore aggiunto che può fare la differenza nel prosieguo della stagione.
La prossima trasferta sul campo dell'Ospitaletto Franciacorta costituirà un'ulteriore verifica delle ambizioni della Dolomiti Bellunesi. Confermare lontano dalle mura amiche le prestazioni offerte recentemente in casa rappresenterebbe un segnale inequivocabile della solidità del progetto e delle potenzialità della rosa. La sfida sarà trasferire su campi esterni quella sicurezza difensiva e quella incisività offensiva che hanno contraddistinto gli ultimi appuntamenti casalinghi.
Il percorso intrapreso dalla formazione di Andrea Bonatti appare dunque contrassegnato da progressi tangibili e da una direzione definita. La crescita individuale di elementi come Saccani si intreccia con il miglioramento collettivo, creando una sinergia che promette sviluppi interessanti. La combinazione tra solidità difensiva e capacità di creare occasioni offensive configura un equilibrio che, se mantenuto con continuità, può condurre a traguardi ambiziosi.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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