Ternana, il ds Leone: "Se non si tornerà in campo, ai calciatori il 30% degli ultimi stipendi"

Luca Leone, direttore sportivo della Ternana, dalle frequenze di TeleTerni parla delle possibilità di portare al termine la stagione: "Secondo me è giusto provare a vedere se si può finire il campionato, anche d’estate: abbiamo tutti tanta voglia di tornare alla normalità che anche andare in campo ad agosto non ci peserebbe, anche perché sicuramente per diverso tempo dovremo convivere con queste prescrizioni - riporta calciofere.it -. Coi giocatori abbiamo raggiunto un accordo pari al 30% degli ultimi tre stipendi, qualora si decidesse di non giocare: ho trovato in questo la collaborazione e la responsabilità di tutti i giocatori".

Tanti dubbi sul futuro della categoria: "Il calcio di serie C aveva problemi a prescindere, così com’è non è sostenibile e il Coronavirus lo ha aggravato. Sono d’accordo sull’idea del presidente Bandecchi di dividere le società in un campionato élite e una sorta di C2. Ci sono società che chiedono indietro la fidejussione per pagare gli ultimi quattro stipendi: come faremo alla ripartenza a settembre, senza pubblico e con pochi sponsor? Secondo me 60 squadre non sono più sostenibili, mentre fare una serie C1 con i club di maggior solidità economica potrebbe essere una idea che darebbe anche nuovo lustro alla categoria".

Leone butta un occhio al passato e a quello che in questa annata non ha funzionato per gli umbri: "A Lanciano ho vinto al quarto anno attraverso una fidelizzazione dei giocatori, la creazione di un gruppo. Bisogna avere l’intelligenza di capire che non si può buttare tutto al primo soffio, bisogna avere pazienza, non cercare alibi, bisogna credere nel progetto e superare gli ostacoli insieme. Poi serve anche un po’ di fortuna, naturalmente. Abbiamo sbagliato a non capire i momenti decisivi. Dopo la vittoria di Bisceglie abbiamo perso con l’Avellino, dopo Catanzaro abbiamo perso con la Casertana e così via. Se io faccio una grande partita, devo sapermi confermare la settimana dopo, devo essere concreto,  è una questione di mentalità vincente. Ho scelto Terni perché la piazza ha fame di calcio a ambizione".