In vista del derby di domenica al Parisi, dove la Vogherese si gioca la salvezza mentre i rossoneri hanno già conquistato la permanenza in Serie D, l'allenatore dell'Oltrepo, Maurizio Parolini, mette in chiaro le intenzioni della sua squadra: nessun regalo in arrivo per i cugini vogheresi.
«Il derby con la Voghe? Lo affronteremo con la testa libera e la consapevolezza che a noi non ha mai regalato niente nessuno e che lo sport ha regole da rispettare», ha dichiarato Parolini con fermezza alla Provincia Pavese. «Non è una questione di avvertire qualcuno o meno. Noi vogliamo finire bene e puntiamo a quota 43. Anche col Derthona ci tenevamo a vincere. Senza inferiorità numerica, avrei pensato che potevamo anche farcela».
La salvezza anticipata del Broni rappresenta un autentico exploit, considerando i pronostici della vigilia. «Abbiamo iniziato proprio da Voghera in coppa il nostro percorso. Sappiamo quello che la gente ci diceva. La famosa storia che avremmo fatto pochi punti, che saremmo retrocessi a bomba. Invece anche dalle sconfitte abbiamo imparato tanto, siamo cresciuti», ricorda il tecnico.
Interrogato su chi vada attribuito il merito di questo "miracolo sportivo", Parolini non ha dubbi nel riconoscere il contributo collettivo: «Io dico che è stato raggiunto un risultato eccezionale, frutto di un insieme di cose. Innanzitutto, il grande merito va ai giocatori, straordinari, con sani principi. Vogliosi di allenarsi, di migliorarsi, di credere in quello che fanno».
Il tecnico rossonero non dimentica lo staff che lo ha affiancato: «Poi c'è stato uno staff all'altezza. Un preparatore atletico che ha saputo farsi capire. Un preparatore dei portieri che ha stabilito un rapporto incredibile con i ragazzi, un allenatore in seconda in perfetta sintonia. Un team manager sempre presente. Una collaboratrice come la nostra magazziniera Simona, davvero eccezionale».
Un elogio particolare viene riservato al direttore sportivo: «Poi il direttore sportivo, Nicola Raso. Credo, senza offesa per nessuno, che sia proprio lui il vero artefice del miracolo. Io i giocatori li ho scelti e approvati dopo averli incontrati in estate, lui per gran parte li voleva e li conosceva bene anche tecnicamente. É stato la nostra icona».
Quanto al futuro, Parolini preferisce rimandare ogni discorso: «Chiudiamo la stagione, stacchiamo un po' la spina e poi torneremo a parlarci e a riprogrammare. Abbiamo alcuni ragazzi che meritano di salire di categoria. Ma è chiaro che se questo gruppo dovesse per gran parte rimanere, con qualche giusto innesto ci potremo togliere soddisfazioni».
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