All'indomani della sofferta salvezza ottenuta nei playout contro il Caldiero Terme, grazie a un doppio pareggio a reti inviolate, Alex Menta, il direttore generale della Triestina, ha condiviso alcune profonde riflessioni attraverso un post sui canali social del club. Il suo intervento ha delineato un'analisi lucida della stagione appena trascorsa, ammettendo le difficoltà e proiettando lo sguardo verso il futuro.

«È stata una stagione difficile per la Triestina, al di sotto delle aspettative di tutti: dei tifosi, della città e nostre», ha esordito Menta, riconoscendo apertamente che i risultati non hanno soddisfatto le ambizioni iniziali. Il DG ha sottolineato l'importanza di assumersi le proprie responsabilità in momenti di insuccesso: «Quando le cose non vanno come sperato, è giusto fermarsi e assumersi le proprie responsabilità. Lo faccio con lucidità e rispetto verso la storia e la passione che circondano questi colori». Ha poi aggiunto, con un tocco di autocritica: «So che molti si aspettavano di più (io incluso), e avevano ragione».

Le scelte per la stabilità: il ritorno di Tesser e Delli Carri

Nonostante le sfide e i momenti più complessi, Menta ha ribadito di aver operato con serietà, compiendo scelte mirate a garantire stabilità e una visione chiara per il club. «Ma anche nei momenti più complicati e dolorosi, ho cercato di agire con serietà, facendo scelte che — nel breve, medio e lungo termine — credo possano riportare stabilità e visione», ha affermato il direttore generale.

In questo contesto, ha evidenziato l'importanza di due rientri strategici: quello di Attilio Tesser, figura di grande esperienza e valore nel panorama calcistico, e quello di Daniele Delli Carri, riconosciuto per il suo equilibrio e la sua competenza. «Il ritorno di Attilio Tesser, uomo di esperienza e valore, e quello di Daniele Delli Carri, figura di equilibrio e competenza, erano fondamentali per raddrizzare una prima parte di stagione molto negativa», ha spiegato Menta, esprimendo profonda gratitudine per l'opportunità di aver collaborato nuovamente con loro e con lo staff tecnico. «Sono profondamente grato di aver avuto l’opportunità di lavorare di nuovo con loro e con lo staff di Attilio».

Oltre il campo: la necessità di una trasformazione culturale

Andando oltre le problematiche puramente tecniche o sportive, Menta ha individuato una questione più profonda e sistemica. Secondo il DG, per raggiungere il successo in modo duraturo, la Triestina necessita di un cambiamento radicale a livello culturale. «Tuttavia, la verità è che i problemi non sono solo tecnici o sportivi. Per vincere, serve una trasformazione culturale profonda: nella mentalità, nell’ambizione quotidiana, nel modo in cui tutti — dentro e fuori dal campo — vivono la Triestina», ha dichiarato, evidenziando che il successo non può essere estemporaneo ma deve essere il frutto di una crescita collettiva. «Senza questa crescita collettiva, ogni vittoria sarà estemporanea, e non strutturale».

Il messaggio finale di Menta è un invito a ripartire con umiltà ma anche con la consapevolezza che la costruzione di qualcosa di solido richiede tempo, competenza e coraggio. «Ripartiamo da qui, con umiltà, ma anche con la consapevolezza che costruire qualcosa di solido richiede tempo, competenza e coraggio», ha concluso il direttore generale, tracciando la rotta per il futuro della società alabardata.

Sezione: Serie C / Data: Mer 21 maggio 2025 alle 14:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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