Vincenzo Caputo, presidente del Lavello, è stato ieri intervistato dalla nostra redazione: «Nel momento in cui c'è stata la prima fase di contagi, e in previsione della seconda fase autunnale, io non avrei proprio iniziato la stagione dilettantistica 2020-2021. Quando, poi, si fanno allestire le squadre, le società iniziano a sostenere costi importanti e non hanno nessuna possibilità di attingere risorse a causa della chiusura di stadi, che porta anche all'impossibilità di avere sponsor, ora ci troviamo con un bilancio davvero drammatico: entrate zero, così come un campionato regolare, oltre poi gli oneri legati alle spese sanitarie. Apprezzo il contributo dei 3000 Euro, ma credo che siano una goccia nell'oceano dei costi che una società sta sostenendo. Se qualcuno pensa che il campionato di serie D sia svolto da calciatori per hobby, che la Domenica pomeriggio vanno a sgambettare in uno stadio, sappia che non è così; attorno a questo mondo c'è una vera e propria economia di settore. Immagino che il campionato debba proseguire come i professionisti, rischiando, come il Palermo, di avere zero riserve in panchina; ma bisogna fare per forza così, poiché non vedo alternative. Noi ad Altamura avevamo diversi positivi indisponibili, ma siamo andati lo stesso a giocare lì poiché la reputavo la scelta migliore; altre società, con un positivo, hanno richiesto il rinvio. Non ho la sfera di cristallo, non si può far altro che adeguarsi alle regole stabilite: manterrò gli impegni con tesserati e fornitori, poiché è nella nostra normale gestione delle nostre attività. Mi piacerebbe immaginare un calcio pieno di tifosi, ma purtroppo la pandemia non lo permette; viviamo al meglio ciò che abbiamo, o il campionato finisce qui o ci allineiamo ai professionisti».

Sezione: Serie D / Data: Dom 15 novembre 2020 alle 09:00
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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