Il campionato di Serie D si avvicina alla conclusione con diverse formazioni impegnate nella corsa alla promozione in Serie C o nella lotta per evitare la retrocessione in Eccellenza. In questo contesto di crescente tensione agonistica, le valutazioni, raccolte in una intervista esclusiva rilasciata al Quotidiano di Puglia, di Ciro Danucci, tecnico di comprovata esperienza nella categoria, attualmente senza panchina dopo la recente parentesi alla Fidelis Andria ma con significative esperienze alla guida di Brindisi, Fasano e Nardò.
La corsa alla promozione
In prima posizione troviamo il Casarano, ormai vicino al traguardo della promozione. Secondo Danucci, il punto di forza della squadra risiede nella qualità dell'organico: «Il segreto è nella rosa: competitiva, completa, senza alcuna lacuna. Nei momenti difficili, poter disporre di ciò fa, senz'altro, la differenza. Mancano cinque partite al termine: il Casarano deve pensare di partita in partita senza fare calcoli».
Un ruolo determinante nel percorso della formazione pugliese è stato svolto dall'allenatore Vito Di Bari, arrivato tra lo scetticismo generale ma capace di conquistare risultati importanti. Danucci evidenzia alcune similitudini con la propria esperienza: «Qualche parallelismo con il mio Brindisi di due anni fa c'è, è vero: io, però, venivo da due ottime esperienze in D a Nardò e Fasano, lui, per la prima volta, si è trovato a competere in questo campionato nonostante avesse maturato parentesi significative ad Andria e, soprattutto, Bari. Scelta coraggiosa quella della società, ma alla lunga i risultati sono arrivati».
Guardando al futuro, l'ex tecnico della Fidelis Andria non ha dubbi sulle potenzialità del Casarano in un eventuale campionato di Serie C: «Una certezza, assolutamente. La loro società è invidiata in tutta Italia, sono estremamente solidi: in caso di C, penso che in Puglia nascerà un nuovo modello di riferimento».
Le altre contendenti
Tra le squadre che hanno provato a competere per la promozione figura il Martina, che secondo Danucci ha disputato un campionato eccellente nonostante alcuni limiti emersi nella fase cruciale della stagione: «Fondamentale un presupposto: il Martina ha fatto non bene, di più. Forse, nell'ultimo periodo, è un po' mancato nei momenti topici, ma va considerato che questa squadra, che non è paragonabile nei singoli al Casarano di turno, ha anche dovuto far fronte alla Coppa Italia, competizione prestigiosa sì, ma che leva tantissime energie. A un certo punto, credo che qualche intervento sul mercato, volto a puntellare e non a stravolgere le gerarchie, avrebbe potuto fare la differenza».
Interessante anche la situazione relativa al quinto posto, conteso tra Francavilla e Fasano. «Il Francavilla ha un organico forte, ma purtroppo ha pagato lo scotto della retrocessione della passata stagione senza riuscire a gestire i momenti topici di quella in corso: credo che dall'esonero di Ciro Ginestra, avvenuto con la Virtus a -3 dalla vetta, abbia compromesso il resto dell'annata. I campionati, però, si vincono a maggio, non a dicembre», spiega Danucci. «Il Fasano, invece, è la classica formazione arcigna di D con giocatori come Vincenzo Corvino e Ignazio Battista che, da quelle parti, sono delle istituzioni. Forse, a oggi, vedo leggermente favorito proprio il Fasano».
Un caso particolare è rappresentato dal Nardò, che non sembra aver trovato una precisa dimensione: «Il Nardò ha pagato un po' di confusione che vige all'interno della società che, nelle scorse settimane, aveva anche rassegnato le dimissioni in blocco. Non è la squadra degli ultimi due anni, ma penso che con un po' più di costanza avrebbe potuto raggiungere la quinta posizione. Tra l'altro, anche se è difficile, è ancora in lotta per questo obiettivo».
La lotta per la salvezza
Sul fronte della lotta per evitare la retrocessione, l'Ugento - considerata all'inizio del campionato come la Cenerentola del torneo - sta tenendo fede alle aspettative. «È una realtà diversa dal solito perché pesca soprattutto altrove: in organico, Mimmo Oliva può disporre di diversi spagnoli e argentini che hanno una cultura del lavoro impressionante. Credo che debbano migliorare un po' fuori casa, ma indipendentemente se diretta o meno, la salvezza è alla loro portata», commenta Danucci.
Grande attenzione è rivolta anche alla situazione del Brindisi, squadra che l'allenatore conosce bene per averla guidata in passato. Alla domanda diretta se la squadra riuscirà a salvarsi, Danucci risponde con il cuore: «La risposta mi tocca il cuore. Io mi auguro che il Brindisi faccia quel filotto utile affinché i playout vengano raggiunti: è vero, il -14 sarebbe stata una zavorra per tutti, ma in un campionato mediocre dal centro classifica in giù, ritengo che l'obiettivo sia, tutt'ora, alla portata. Poi, sono state sprecate tante chance: ko e rimonte sul gong, peripezie varie. Ma l'aritmetica dà ancora speranza, anche perché una società che ha evitato un fallimento quasi certo merita di mantenere la categoria».
Un dato interessante emerso dall'analisi di Danucci è la preoccupazione delle squadre potenzialmente coinvolte nei playout all'idea di affrontare proprio il Brindisi: «È normale, affrontare il Brindisi ai playout rischia di essere una condanna già scritta: allenatore di spessore, giocatori altrettanto importanti. Insomma, diventa difficile per chiunque».
Il futuro di Danucci
In conclusione, l'allenatore ha parlato anche del proprio futuro professionale, dopo le recenti esperienze non particolarmente fortunate: «Non so, di certo ne sono uscito penalizzato professionalmente dopo le ultime due esperienze (Brindisi in C e Fidelis Andria nei mesi scorsi). Io, purtroppo o per fortuna, non riesco a lavorare in ambienti in cui le problematiche sono all'ordine del giorno: forse, essere diretti, nel calcio, non paga…».
Mentre il campionato di Serie D si avvia verso la conclusione, squadre come Casarano, Martina, Fasano, Francavilla, Ugento e Brindisi continuano a lottare per i rispettivi obiettivi, in un finale di stagione che si preannuncia ricco di emozioni e colpi di scena, dove ogni punto potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti dell'intera annata.
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