Lentigione, il presidente Benassi: "Annulliamo le retrocessioni, e sostituiamo le prime con..."

Fonte: Giorgio Pregheffi - solodilettanti.it
Lentigione, il presidente Benassi: "Annulliamo le retrocessioni, e sostituiamo le prime con..."

Il calcio ai tempi del Coronavirus è ancora fermo al palo e al di là delle esternazioni dei massimi dirigenti, riesce difficile vedere una via d’uscita. Il presidente del Lentigione, che fino allo stop era in zona playoff nel girone D di Serie D, Andrea Benassi inquadra così il momento attuale: “E’ una situazione irreale, a noi non resta che rispettare le disposizioni e restare in casa. Personalmente sono abituato a lavorare davanti al computer, quindi non sono cambiate tanto le mie giornate lavorative. In generale però a livello mentale è pesante”.

Presidente Benassi, senza chiederle una valutazione politica, ritiene che in Italia si sia affrontata in modo corretto la situazione?

“Inizialmente no, ma quando si è preso coscienza della realtà, penso che siano state prese le decisioni giuste”.

Parliamo di calcio. Come andrà finire il campionato di Serie D?

“Penso che sia corretto finirlo qui. Si deve far andare su la prima e per il resto mantenere le squadre che ci sono e al posto delle squadre promosse mettere le prime dei gironi di Eccellenza. Lo stesso discorso lo farei per i campionati professionistici. Vogliamo far giocare a giugno e luglio? Non lo vedo logico, anche se in nome dei diritti televisivi e degli sponsor è possibile che non si stopperà”.

Al di là di questa situazione eccezionale ogni anno si presentano problemi per via dei calendari: serve veramente tenere in piedi playoff che non premiano nessuno o la poule scudetto che assegna un titolo platonico?

“Non serve e sono da abolire entrambe le cose. A proposito, se finiva il campionato e avessimo dovuto fare i playoff era meglio uscire subito sarebbero state solo spese. Ciò non toglie che abbiamo fatto un bel campionato e abbiamo raccolto tante soddisfazioni che nessuno ci può togliere”.

Quale riflessione si sente di fare in merito al sempre più vicino, sembra, rientro alla normalità?

“Il mio augurio è che non ci siano ulteriori proroghe delle misure di restrizione, o che comunque siano limitate. Credo tuttavia che vada adottata una gradualità: richiamerei al lavoro prima le donne che a quanto pare sono state in percentuale meno colpite dal virus, poi vanno riaperte le fabbriche per far ripartire l’economia, poi piano piano le varie attività, ma mantenendo per diverso tempo un livello di attenzione, ad esempio indossando le mascherine, tenendo la distanza ed evitando gli assembramenti. E poi ripensare alle modalità organizzative. In questo periodo si è sviluppato il lavoro da casa, penso che molte aziende dovrebbero istituzionalizzarlo, laddove è possibile, sarebbe un risparmio. Noi italiani siamo abituati a lottare, ma dobbiamo diventare più competitivi come metodi di lavoro”.