Il futuro della Reggina resta avvolto nell'incertezza per quanto riguarda la categoria che disputerà nella prossima annata calcistica. Nonostante le perplessità sul campionato di appartenenza - che dovrebbe essere la Serie D o, molto meno probabilmente, la Serie C - la società amaranto continua a programmare il domani con una visione a lungo termine.
La strategia del club calabrese si articola su due fronti principali: l'acquisizione definitiva del centro sportivo Sant'Agata attraverso una concessione pluriennale, per la quale si attende ancora la pubblicazione del bando pubblico, e il consolidamento di un comparto giovanile che ha vissuto una completa ristrutturazione negli ultimi due anni.
A fare il punto della situazione è stato Sebastiano Fortugno, dirigente responsabile del settore giovanile amaranto, che ha rilasciato un'intervista al portale ufficiale della società. Le sue dichiarazioni delineano il quadro di una crescita costante e di risultati significativi, particolarmente rilevanti considerando il contesto dilettantistico in cui opera attualmente il club.
«Credo che sia stato un anno positivo. Nel primo anno siamo riusciti ad organizzare tre squadre, adesso siamo arrivati a dodici importanti a partire dai pulcini fino ad arrivare all'Under 19. Non vanno guardati solo i risultati, ma quanti ragazzi sono stati attenzionati dalle rappresentative nazionali sia da alcuni club di Serie A e B», ha dichiarato Fortugno.
L'espansione numerica rappresenta solo uno degli aspetti della crescita del movimento giovanile reggino. Particolarmente significativo appare il riconoscimento ottenuto a livello nazionale, con diversi elementi che hanno attirato l'attenzione di società professionistiche e tecnici delle rappresentative azzurre.
Il momento di maggiore visibilità è arrivato con il successo nella Juniores Cup da parte della rappresentativa del girone I, che ha potuto contare su una nutrita pattuglia di giovani calciatori amaranto appartenenti alla classe 2007. «Stiamo parlando di Miseferi, Caruso, Veron, Malara, Maisano e De Lorenzo. I sei-undicesimi sono della Reggina», ha spiegato il responsabile del settore giovanile.
La competizione ha messo in luce la qualità del lavoro svolto dalla Reggina nella formazione dei propri atleti, dimostrando come anche da una realtà dilettantistica possano emergere talenti di prospettiva nazionale.
L'attenzione verso i giovani amaranto non si è limitata a questo successo. Le convocazioni nelle varie selezioni nazionali testimoniano la solidità del progetto formativo messo in campo dalla società calabrese.
«Nell'Under 17 Rappresentativa Nazionale D abbiamo Chirico che è un 2008 seguito da tante squadre professionistiche. Nell'under 16 Nazionale ci sono Barranca e Violi, nell'Under 15 Mangiola e Saccà», ha ricordato Fortugno, elencando i nominativi che hanno ottenuto il riconoscimento a livello azzurro.
Il caso di Chirico appare emblematico: un ragazzo nato nel 2008 che ha già catturato l'interesse di numerosi club del calcio professionistico, dimostrando come il lavoro della Reggina stia producendo elementi di qualità assoluta.
Dietro questi risultati si cela un progetto tecnico strutturato, che ha visto il coinvolgimento di uno staff qualificato e in continuo aggiornamento. «Sono contento del lavoro dei nostri tecnici, che fanno un buon lavoro e sono sempre in aggiornamento. Siamo riusciti a programmare degli allenamenti che toccano tutte e quattro le aree: tecnica, tattica, fisica e cognitiva», ha ammesso Fortugno.
La metodologia adottata riflette i più moderni orientamenti della scienza dell'allenamento giovanile, con un approccio olistico che non trascura nessun aspetto della formazione del giovane calciatore. L'integrazione tra preparazione tecnico-tattica e sviluppo delle capacità cognitive rappresenta un elemento distintivo del progetto amaranto.
La crescita del settore giovanile della Reggina assume particolare valore se contestualizzata nella situazione complessiva del club. Nonostante le difficoltà legate alla categoria di militanza e alle incertezze sul futuro agonistico, la società ha scelto di investire nelle fondamenta, costruendo un patrimonio di giovani talenti che potranno rappresentare il futuro del calcio reggino.
Il percorso intrapreso dalla Reggina nel settore giovanile dimostra come anche in contesti di difficoltà economica e organizzativa sia possibile costruire progetti di qualità. La capacità di passare da tre a dodici squadre giovanili nel giro di due stagioni, mantenendo standard qualitativi elevati, testimonia la serietà dell'impegno profuso dalla dirigenza amaranto.
Mentre si attende di conoscere quale sarà il destino agonistico della prima squadra nella prossima stagione, il settore giovanile della Reggina si presenta come un elemento di stabilità e prospettiva per l'intero movimento calcistico della città dello Stretto.
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