Il panorama del calcio italiano si trova di fronte a un importante punto di svolta, con il rinvio delle elezioni federali previste inizialmente per il 4 novembre. La decisione è emersa durante un incontro in FIGC tra il presidente Gabriele Gravina e le varie componenti del calcio italiano, segnando una battuta d'arresto per i piani del numero uno federale.

Il rinvio è conseguenza diretta dell'approvazione del cosiddetto "emendamento Mulè", che impone una revisione dei pesi elettorali prima di procedere con le votazioni. In particolare, la Serie A ha richiesto un aumento del proprio peso decisionale all'interno della Federazione.

La situazione si è complicata ulteriormente con il ricorso presentato dalla Lega Calcio, che ha impugnato i regolamenti elettorali ritenendoli "in violazione del principio democratico-rappresentativo". Anche la Serie B di Mauro Balata si è unita a questa contestazione, aumentando la pressione su Gravina.

Il rischio di un possibile commissariamento e le pressioni politiche, incluse quelle del ministro Andrea Abodi, hanno portato Gravina a fare un passo indietro rispetto all'idea di procedere con le vecchie regole.

L'incontro odierno non ha portato a un accordo immediato sulla riforma, rendendo impossibile modificare i regolamenti entro il 4 settembre, come inizialmente previsto. Le parti hanno concordato sulla necessità di affrontare la riforma prima delle elezioni, rimandando la discussione al consiglio federale del 29 luglio e a successivi confronti assembleari.

L'assemblea del 4 novembre, inizialmente prevista come elettiva, diventerà straordinaria per recepire le modifiche che nel frattempo saranno state concordate. Le nuove elezioni per la governance del calcio italiano sono ora previste tra gennaio e marzo 2025.

Rimangono aperte diverse questioni, in particolare i contenuti della riforma e i nuovi numeri sui pesi elettorali. La Serie A, guidata da Lorenzo Casini, si aspetta non solo un aumento delle sue percentuali ma anche concessioni importanti sul diritto di veto e sull'autonomia.

Un punto di contesa è la gestione del processo di riforma: la Serie A chiederà la nomina di un commissario ad acta per la modifica dello statuto, considerando Gravina in conflitto di interessi.

La partita per il futuro del calcio italiano è quindi ancora aperta, con molte questioni da risolvere prima di giungere alle urne per eleggere la nuova dirigenza federale.

Sezione: Attualità / Data: Mar 23 luglio 2024 alle 00:15
Autore: Massimo Poerio
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