Minuto 70 di Napoli femminile-Sassuolo, 6ª giornata di Serie A eBay: Manuela Sciabica, 17 anni all’anagrafe, trova un pallone vagante in area di rigore e lo scarica in porta con il mancino. È il gol dell’1-0, quello che decide lo scontro salvezza. È la prima vittoria in campionato della squadra emiliana, un gol che sa di liberazione.
Lo stesso senso di libertà che la piccola Manuela provava a Favara – comune siciliano di 30.000 abitanti sulle colline che circondano Agrigento – quando a 4 anni, spinta da sua sorella maggiore dava i primi calci a un pallone. Lei, la sorella e i cugini: tutti con una grande passione per il calcio. Alla fine di ogni pranzo di famiglia l’occasione è buona per prendere il pallone e andare al centro sportivo dello zio e giocare fino a perdere la cognizione del tempo. È lì, sul prato verde, che matura e cresce la passione della classe 2006. “Ho iniziato a giocare per davvero a 6 anni, proprio al circolo, con una squadra di tutti ragazzi. Fino a 15 anni non ho mai avuto la possibilità di farlo in una squadra femminile, poi con l’arrivo del Sassuolo tutto è cambiato”.
Sciabica si fa notare. Lo fa perché le sue qualità di attaccante sono chiare sin da giovanissima e non scappa agli osservatori. “Il primo contatto fu durante un raduno con la Rappresentativa, poi quando il Sassuolo mi ha chiamato per andare a fare un provino quasi non ci credevo. Non ci è voluto molto per dire di sì alla loro proposta”. Nel frattempo, anche il progetto di sviluppo del calcio femminile scommette su di lei, che partendo dal Calcio+, arriva poi a vestire la maglia delle Azzurrine, prima con le Nazionali U16 e U17 e ora con l’Under 19, di cui è ormai punto fisso. “Siamo un grande gruppo. Vestire la maglia dell’Italia è sempre una sensazione straordinaria. Ma la convocazione non va mai data per scontata, bisogna lavorare sempre al massimo per meritarsela”. Con le Azzurrine, un filo rosso di talento e percorso la unisce a Giada Pellegrino Cimò, l’altro talento offensivo proveniente dalla Sicilia. Sciabica agrigentina, Pellegrino Cimò palermitana, dall’isola alla Nazionale: “Ci conosciamo da anni, abbiamo un bellissimo rapporto. Quando siamo insieme con l’Italia ci confrontiamo e aiutiamo a vicenda ed entrambe siamo felici del percorso che stiamo facendo. Con l’Under 19 speriamo di qualificarci alla fase finale dell’Europeo, siamo un grande gruppo, possiamo farcela”.
Un primo momento di ‘epifania’ calcistica Manuela Sciabica lo ha il 15 gennaio scorso quando, buttata in campo nella ripresa in casa della Juventus, trova al 91’ la rete del pareggio. Un gol simile a quello con il Napoli, sempre col mancino, sempre in area di rigore, sempre col pallone che sembra quasi calamitato dal suo piede sinistro. “Il gol con la Juventus è stato emozionante. Ha sviluppato su di me un’attenzione maggiore, ma mi ha anche permesso di acquisire fiducia”. Giovanissima com’è, Sciabica non ha paura di ‘sporcarsi’ le mani per diventare grande in prima squadra, lei che a oggi detiene una serie di record che ne certificano il valore: è la più giovane giocatrice con almeno 15 presenze in Serie A dall’inizio della passata stagione ed è la più giovane giocatrice ad aver segnato almeno un gol nelle ultime quattro stagioni di Serie A (sono 2, quelli con Juventus e Napoli ed entrambi decisivi). “I record, però, mi interessano relativamente. Penso solo a lavorare e a migliorare – prosegue –. Sono fortunata, a Sassuolo c’è un ambiente ideale per crescere. Mister Piovani ha sempre creduto in me, i gol che ho fatto sono principalmente merito suo, perché mi ha voluto già quando avevo 15 anni, ho un bel rapporto con lui. Ora che faccio parte della prima squadra mi chiede sempre di osare di più, di provare più uno contro uno anche a rischio di commettere degli errori. Con lui ho capito che anche sbagliare è una chiave importante per crescere”.
E crescere quando come compagna di squadra hai Lana Clelland – la giocatrice scozzese in carriera è stata anche capocannoniere della Serie A femminile (23 gol nell’annata 16/17 in maglia Tavagnacco) – che ti prende sotto la sua ala protettrice è forse anche un pizzico più facile: “Lei è il mio punto di riferimento. Come si muove in campo, come gioca, come approccia mentalmente partite e allenamenti. È davvero una fonte d’ispirazione. Mi piacerebbe, un giorno, dire di aver avuto un briciolo della sua carriera. La cosa incredibile è che crede in me quasi più di quanto non faccia io stessa. Mi incita in continuazione, mi sprona a fare meglio, ad alzare la testa nei momenti difficili, a credere maggiormente nelle mie potenzialità, a fare sempre un passo in più. Ma non solo lei: tutte le grandi giocatrici in squadra, come Daniela Sabatino, si pongono in maniera positiva, cercando di aiutare noi giovani con tanti consigli. Abbiamo tanto da imparare da loro”.
La strada tracciata, che parte da Favara e fa tappa a Sassuolo, ha un sogno ben preciso: “Intanto, attraverso il lavoro quotidiano, risalire la classifica. A livello personale vorrei trovare continuità qui, diventando un giorno un punto di riferimento importante per la squadra. Poi – chiude Sciabica – c’è sempre la Nazionale. Con l’Under 19 vogliamo passare il Round 2 e andare all'Europeo, ma il sogno che tengo nel cassetto è la Nazionale maggiore e perché no, poter giocare un Mondiale”.
LA 7ª GIORNATA - Il Sassuolo, che con la vittoria in casa del Napoli femminile è salito a 4 punti, tornerà in campo sabato alle 15 quando al ‘Vismara’ affronterà la delicata trasferta con il Milan. L’altro anticipo è quello che vede il testa-coda Roma-Napoli (sabato alle 12.30), mentre domenica si completa la 7ª giornata: alle 12.30 Sampdoria-Fiorentina, alle 15 Inter-Pomigliano e alle 20.30 il piatto forte con il Como Women che – dopo il 2-1 inflitto all’Inter – al 'Ferruccio Trabattoni' attende la Juventus nel match che sarà trasmesso su RaiSport. Tutte le partite andranno in onda su DAZN.
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