La redazione di Notiziariocalcio.com continua la sua inchiesta mirata a far emergere le enormi difficoltà logistiche ed economiche che gravano sulle società sarde costrette ad affrontare il campionato nazionale di Serie D.

L’insularità della Sardegna, infatti, trasforma ogni trasferta in una complessa operazione intermodale, con conseguenze dirette sui bilanci e sull’organizzazione sportiva dei club. Abbiamo contattato tutte le singole realtà isolane inserite quest'anno nel Girone G, ma anche quelle che hanno militato nel medesimo raggruppamento nelle stagioni precedenti, per raccogliere testimonianze dirette di questa battaglia settimanale.

Oggi, l'attenzione si sposta sul club gallurese del Budoni, la cui esperienza nel Girone G è emblematicamente complessa. Filippo Fois, presidente del Budoni, ha condiviso il suo punto di vista sulla gestione di una squadra che, per ogni partita, deve fare i conti con un vero e proprio puzzle di prenotazioni, voli e alloggi.

Le sue parole mettono in luce come la programmazione a lungo termine sia vitale ma anche estremamente rigida, specialmente in un contesto come quello del calciomercato o degli infortuni imprevisti.

Le difficoltà operative: "Voli e alberghi, un mese di anticipo non basta"

«Le difficoltà sono numerose, in modo particolare nel periodo estivo. Appena iniziano i campionati, ci troviamo subito ad affrontare le squadre campane. I voli vanno prenotati con quasi un mese di anticipo, ed è difficile persino trovare hotel vicini, perché le camere non sono sempre disponibili, soprattutto nelle località turistiche. In periodo di calciomercato è ancora più difficile, perché la rosa può cambiare e tu non puoi intervenire sulle prenotazioni effettuate. Ci è capitato, ad esempio, di avere cinque biglietti aerei in più in una recente domenica, perché alcuni calciatori si erano infortunati e non erano più partiti».

C’è da considerare anche l’aumento di personale al seguito della squadra: «C’è sempre qualche figura in più da portare con sé: prima si partiva con 22-23 persone, oggi tra staff tecnico e calciatori si arriva facilmente a 30 unità».

L’aneddoto: 50 km dall'hotel e tre alberghi per una sola squadra

«Un episodio significativo ci è capitato in Coppa Italia, un paio d’anni fa, contro il Formia. Non riuscimmo a trovare alberghi vicini e fummo costretti ad alloggiare a quasi 50 km di distanza dal campo da gioco. Quando si va in Campania, spesso non c'è un volo diretto per Napoli, quindi si è obbligati ad atterrare a Fiumicino e partire il sabato mattina, altrimenti si arriva troppo tardi per preparare la partita. Inoltre, la differenza tra affrontare squadre napoletane o salernitane, credetemi, non cambia nulla: siamo lì, mezz'ora in più di pullman non modifica la vita. Volete sapere proprio l'ultimissima? Per la gara di Domenica, abbiamo dovuto chiamare il Monterotondo per anticipare a sabato, poiché la Domenica non c'è il volo di ritorno...».

La situazione diventa ancora più critica con le trasferte nelle isole limitrofe, come Ischia. «Ci avevano promesso solo poche squadre campane e invece ci hanno messo l'Ischia, una trasferta che per noi è terribile. Avendola affrontata intorno al 14 settembre, abbiamo dovuto prenotare addirittura tre alberghi perché non c’era spazio in un’unica struttura per tutta la squadra. Pensate che disagio stare in tre hotel diversi... A Ischia si cerca di giocare alle 11:00 di mattina: finita la partita, si deve stare fermi un’ora e mezza per prendere il traghetto e solo per un soffio si riesce a prendere l'aereo. Siamo arrivati 20 minuti prima che chiudesse il gate».

La soluzione desiderata e il rischio infrasettimanale

«Sono anni che lottiamo per poter fare un campionato esclusivamente laziale, perché in quel girone ci si sposta agevolmente e nel giro di 100 km si hanno tutte le squadre. È quello che auspichiamo da sempre».

Infine, il presidente Fois esprime grande preoccupazione per la probabile riforma dei campionati che porterebbe i gironi di Serie D a venti squadre, con l'inevitabile introduzione di turni infrasettimanali.

«Giocare le partite in settimana viene malissimo per noi. La Coppa Italia contro il Trastevere quest'anno è stata dura, perché si perde tempo prezioso, non si riesce né a recuperare bene dalla gara precedente né a preparare adeguatamente la gara successiva. Figuriamoci se ti capita di giocare, come è successo a noi, in Campania dopo l'impegno infrasettimanale a Trastevere: il dispendio di energie, tempo e risorse economiche diventa insostenibile».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 10:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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