Antonello Laneri è un nome che nel mondo del calcio richiama immediatamente l’immagine del direttore sportivo di successo, un professionista che ha costruito la sua carriera con un filo conduttore di vittorie. Pochi, tuttavia, conoscono il suo passato da calciatore, segnato da record straordinari che ancora oggi resistono.
Noi vogliamo tracciare un profilo completo di Antonello Laneri, partendo da quel formidabile attaccante che era per arrivare al dirigente capace di plasmare squadre vincenti e gestire i budget con oculatezza. Oggi, per la terza volta, torna a essere il direttore sportivo del Siracusa Calcio 1924, che si appresta a tornare in Lega Pro dopo sei anni di assenza.
Il calciatore: una storia di gol a Leonforte e la Serie B a Licata
Nato a Leonforte (EN) il 16 marzo 1963, Antonello Giuseppe Laneri ha iniziato la sua carriera calcistica nella squadra della sua città natale, la Leonfortese. Qui ha stabilito primati incredibili: in quattro anni di Prima Categoria, ha segnato 105 reti, con una media di circa 30 gol a stagione, arrivando a sfiorare le 40 marcature nel campionato 1984-85. Un’impresa ancora più clamorosa è il suo record di nove gol segnati in una singola partita ufficiale. La sua prestazione lo consacrò come il giocatore più forte nella storia del calcio leonfortese.
Le sue doti non passarono inosservate. Dopo un provino che impressionò il tecnico Zeman, il Licata si assicurò le sue prestazioni per l'iperbolica cifra di trenta milioni di lire, una somma notevole per un dilettante. Il debutto tra i professionisti fu ritardato da una squalifica di un anno, poi ridotta a cinque mesi, rimediata nell’ultima giornata di campionato con la Leonfortese. Il 18 dicembre 1985, Laneri esordì ufficialmente in Coppa Italia contro il Siracusa. Il primo gol arrivò il 12 gennaio 1986, segnando la rete decisiva in Licata-Cavese. In due stagioni contribuì alla storica promozione del Licata in Serie B. Il suo esordio in cadetteria fu segnato da un gol nel 3-1 contro il Padova, ma i ritmi e le complessità tattiche della Serie B lo portarono a essere utilizzato con minor frequenza. Un grave infortunio nel febbraio di quella stagione mise fine anzitempo al suo campionato, concluso con sole 4 presenze e 1 gol. L'anno successivo, pur rimanendo in squadra, non trovò la via del gol in 23 presenze. La sua carriera da calciatore lo portò poi a giocare tra i dilettanti con Trapani, Urbania, Gangi, Gravina, Crotone e Pietrasanta, prima del ritiro nel 1997-98 all’età di 35 anni.
Il dirigente: una carriera ricca di successi e promozioni
Una volta appese le scarpe al chiodo, Antonello Laneri non si allontanò dal mondo del calcio, ma si sedette dietro una scrivania, dimostrando subito una spiccata abilità nel costruire rose competitive con budget limitati. Il suo primo incarico da direttore sportivo, nel 2007-08, fu a Vittoria in Serie D, dove raggiunse una salvezza anticipata. L’anno successivo passò al Siracusa, guidato dal presidente Luigi Salvoldi e dal direttore generale Pannone, con Gaetano Auteri in panchina. La squadra vinse il campionato di Serie D e fu promossa in C2, con Laneri e Luca Aprile che portarono a termine il lavoro dalla panchina dopo le dimissioni di Auteri.
Laneri rimase al Siracusa per altri due anni, dimostrando la sua capacità di assemblare organici di qualità. Nella stagione 2010-11, con il presidente Salvoldi che puntava alla Serie B, formò una rosa di calciatori desiderosi di riscatto, tra cui Igniffo, Iodice, Mancino, Moi e Mancosu. Nonostante un inizio difficile con mister Pippo Romano, sostituito da Guido Ugolotti, la squadra concluse il campionato con un autorevole settimo posto. L'anno successivo, Laneri compose una squadra con l'obiettivo di competere per l'alta classifica, ingaggiando attaccanti come Massimo Coda e Mohamed Fofana. Il Siracusa disputò un campionato eccellente, arrivando al primo posto con 58 punti, ma fu retrocesso al terzo a causa di un illecito amministrativo, venendo poi eliminato in semifinale playoff. Negli anni successivi, i successi di Laneri si moltiplicarono: vinse la Serie D con l’Akragas nel 2014 e poi tornò a Siracusa nel 2015, riportando la squadra in Serie C. Le sue doti furono riconosciute con il premio di miglior direttore sportivo della Serie C, girone C, agli Italiani Sport Awards di Nola nel 2018. Recentemente è stato direttore generale del Trapani in Serie D e, due anni fa, ha guidato il Catania a una vittoria schiacciante in Serie D, distanziando la seconda in classifica di ben 31 punti.
Nonostante il successo, il 4 novembre 2023 fu sollevato dall'incarico al Catania a causa di risultati non convincenti, una decisione che gli permise di prendersi un anno sabbatico.
Il nuovo incarico a Siracusa, tra difficoltà e il ritorno
Il destino ha riportato Laneri al Siracusa, appena promosso in Lega Pro dopo sei anni di assenza. La società, con il presidente Ricci, gli ha affidato l'arduo compito di rifondare la squadra in base ai nuovi e più stringenti parametri finanziari e dirigenziali della Serie C. Spinto dall'amore per la città e per i suoi tifosi, Laneri ha accettato la sfida, proponendo un piano di risanamento economico e tecnico per affrontare al meglio il campionato.
Tuttavia, il progetto ha subito un’improvvisa battuta d’arresto a metà agosto, quando Laneri ha dovuto abbandonare il suo incarico per motivi strettamente familiari. Questa assenza ha rallentato i lavori e generato malumori tra i sostenitori. Ma la fiducia è tornata a pervadere l’ambiente quando, una volta risolti i suoi problemi, Laneri è rientrato in società. Come ha dichiarato a Pino Camilli di TamTam TV: "La mia assenza è stata determinata da importanti impegni familiari. Adesso sono tornato al lavoro per continuare l’impegno preso con la società e con i tifosi azzurri". Superando mille difficoltà, il direttore sportivo ha completato l'organico a disposizione del Siracusa proprio allo scadere del calciomercato estivo, il 1° settembre, confermando ancora una volta la sua abilità e la sua dedizione. Ora la squadra ha il potenziale per fare bene, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
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