Mentre la squadra si prepara alla decisiva sfida di andata dei play-out, in programma sabato sera sul campo sintetico del "Sivori" di Sestri Levante, il fronte societario della Lucchese continua a riservare colpi di scena e scenari inquietanti per il futuro del club rossonero.
Due le principali notizie recenti. La prima riguarda il nuovo deferimento nei confronti degli amministratori D'Andrea Longo per i mancati pagamenti dello scorso 16 aprile. Una situazione che comporterà inevitabilmente ulteriori punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato, con l'aggravante della recidiva. Resta da stabilire solo l'entità della sanzione, con una decisione attesa entro una decina di giorni. Un provvedimento che, considerati i precedenti, appariva scontato.
Il caso Mancini: un presidente che esiste ma non figura
La seconda notizia, invece, ha del clamoroso e solleva interrogativi sulla reale proprietà del club. In molti si sono chiesti perché nel deferimento non compaia anche il nome di Benedetto Mancini, colui che avrebbe acquistato la Lucchese per un euro dalla società SLT.
L'unica risposta plausibile a questa anomalia sembra essere che l'atto di acquisto non sia mai stato ratificato da un notaio. In caso contrario, infatti, il nome di Mancini sarebbe stato regolarmente iscritto alla Camera di Commercio, dove invece continua a figurare quello di Longo. Per la giustizia sportiva, dunque, Benedetto Mancini risulta essere una sorta di presidente "fantasma": esiste, ma non ricopre alcuna carica ufficiale e pertanto non può essere deferito.
Questa situazione rappresenta solo l'ultimo dei numerosi episodi grotteschi che hanno caratterizzato la gestione della società rossonera in questa travagliata stagione, iniziata con la cessione del club da parte dell'allora amministratore delegato Lo Faso alla Sanbabila.
Il futuro passa dall'acquisto e dai play-out
Nonostante questo caos amministrativo, chiunque intenda acquisire la Lucchese dovrà comunque interfacciarsi con lo stesso Mancini, che di fatto rimane il proprietario della "Pantera" almeno fino a un eventuale pronunciamento del tribunale fallimentare.
Mentre la squadra guidata da Gorgone si avvicina alla cruciale sfida di Sestri Levante, cresce l'attesa per comprendere se dopo il 17 maggio, data di conclusione dei play-out, si paleserà un nuovo acquirente. Questa possibilità è stata in qualche modo ventilata sia dall'assessore allo sport Barsanti che dal sindaco Pardini in occasione dell'ultima gara casalinga contro la Torres, a condizione però che la Lucchese riesca a conquistare sul campo la salvezza, mantenendo lo status di club professionistico.
Marani e il futuro della Lega Pro
Sullo sfondo di questa vicenda, in un'intervista rilasciata a un quotidiano di Torino, il presidente della Lega Pro Marani ha delineato una visione rigorosa per il futuro della terza serie nazionale: "Si va verso un'estate più 'selettiva' in vista del prossimo campionato, in virtù della stretta voluta dalla FIGC. La scrematura va fatta in partenza: meglio un'estate calda e un inverno più tranquillo. Non ci possiamo permettere situazioni in cui si parte senza sapere se si arriverà in fondo".
Un avvertimento chiaro quello del numero uno della Lega Pro, che ha concluso invitando i club a non iscriversi al campionato se non hanno le necessarie garanzie finanziarie: "Per il bene del campionato, degli avversari, ma anche di loro stessi".
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