La vicenda della cessione dell'ACR Messina finisce sotto la lente d'ingrandimento della magistratura peloritana. Un cambio di proprietà avvolto nel mistero e caratterizzato da pagamenti mai avvenuti ha spinto le autorità giudiziarie ad avviare un'indagine approfondita per fare luce su quanto realmente accaduto nei primi mesi dell'anno.
L'apertura dell'inchiesta
La Procura ha formalmente avviato un procedimento contro ignoti riguardante il trasferimento societario del club calcistico messinese, concretizzatosi all'inizio di gennaio. Le ipotesi di reato su cui stanno lavorando i magistrati sono particolarmente gravi: truffa e minacce. L'azione investigativa scaturisce da una denuncia presentata alla Digos dall'ex presidente Pietro Sciotto, il quale lamenta di non aver mai ricevuto quanto pattuito nell'accordo di vendita stipulato con l'Aad Invest Group.
Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, il gruppo acquirente avrebbe dovuto corrispondere all'ex proprietà una somma considerevole, pari a 2,5 milioni di euro, in un periodo compreso tra febbraio e marzo. Tuttavia, questo trasferimento economico non si sarebbe mai concretizzato, aprendo così la strada all'intervento della magistratura.
Le figure coinvolte nell'indagine
A coordinare le indagini sono il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto procuratore Fabrizio Monaco. Il loro compito sarà determinare se sussistano effettivamente gli estremi per configurare il reato di truffa, considerando che lo stesso Sciotto avrebbe potuto esercitare un'opzione di recesso dall'accordo di cessione qualora il trasferimento del denaro non fosse avvenuto nei termini stabiliti.
È importante sottolineare come i termini temporali per l'adempimento degli obblighi finanziari siano trascorsi senza che la fiduciaria lussemburghese, gestita da Doudou Cissè e Alexandre Chateaux, abbia versato alcun compenso alla precedente gestione.
I primi interrogatori
L'attività investigativa è già entrata nel vivo. Martedì scorso gli inquirenti hanno convocato e ascoltato diverse figure chiave della società: l'attuale presidente Stefano Alaimo, l'ex allenatore Simone Banchieri e il segretario generale Alessandro Failla. I tre sono stati sentiti in qualità di persone informate sui fatti e, al momento, nessuno di loro risulta formalmente iscritto nel registro degli indagati.
Per lunedì prossimo è invece programmata l'audizione dello stesso Pietro Sciotto, che attualmente mantiene una quota minoritaria del club pari al 20%. L'ex numero uno del Messina dovrà fornire ulteriori dettagli sulla sua denuncia, che include anche presunte intimidazioni ricevute attraverso i social media.
L'aspetto delle minacce online
Un elemento che aggiunge ulteriore gravità alla vicenda riguarda le presunte minacce che Sciotto avrebbe ricevuto attraverso le piattaforme social. Su questo specifico aspetto è stata coinvolta la Polizia Postale, che avrà il compito di verificare l'effettiva esistenza di tali messaggi intimidatori e, in caso affermativo, risalire all'identità dei responsabili.
Implicazioni per il futuro del club
Questa situazione getta inevitabilmente ombre sul futuro dell'ACR Messina, società con una lunga tradizione calcistica e un seguito appassionato di tifosi. L'incertezza societaria potrebbe avere ripercussioni sulla gestione sportiva e finanziaria del club, in un momento già delicato per il calcio italiano di categoria.
Gli sviluppi dell'inchiesta saranno cruciali non solo per accertare eventuali responsabilità penali, ma anche per comprendere quali scenari potrebbero aprirsi per la società giallorossa nelle prossime settimane. La tifoseria, nel frattempo, osserva con preoccupazione l'evolversi degli eventi, sperando in una rapida risoluzione che possa garantire stabilità e continuità al progetto sportivo.
Mentre la giustizia fa il suo corso, resta da vedere quali saranno le conseguenze concrete di questa intricata vicenda che intreccia sport, finanza e potenziali illeciti, aggiungendo un nuovo capitolo problematico alla storia recente del calcio messinese.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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