Le prime battute di campionato hanno lasciato l'amaro in bocca all'Albalonga, squadra che nonostante abbia messo in mostra un gioco propositivo e creato numerose opportunità da rete, si ritrova con soli due punti conquistati nelle gare inaugurali della stagione. Il bilancio delle sfide contro Olbia e Anzio evidenzia una problematica che il gruppo dovrà necessariamente risolvere: la finalizzazione delle azioni offensive costruite.
Nicholas Bensaja, mediano del 1995 e leader della formazione castellana, non nasconde il disappunto per quanto accaduto finora. "Indubbiamente ci sono dei rimpianti – dice capitan Nicholas Bensaja, centrocampista classe 1995 – Nella partita con l'Anzio non abbiamo creato lo stesso numero incredibile di occasioni avute con l'Olbia, ma anche domenica abbiamo spinto tanto senza riuscire a concretizzare. Sappiamo di aver alzato l'asticella mentale e tecnica con l'allestimento di questo gruppo e quindi dobbiamo essere più incisivi".
Il capitano dell'Albalonga individua nella mancanza di cinismo il nodo principale da sciogliere, consapevole che la rosa allestita dalla dirigenza possiede le qualità tecniche per competere ai vertici. La ricetta per invertire la tendenza è quella di sempre nel calcio: dedizione e sacrificio negli allenamenti. "Per migliorare conosco un solo metodo: rimboccarsi le maniche e lavorare", sottolinea il centrocampista.
L'immediato futuro riserva una sfida di alto profilo per testare le ambizioni della compagine laziale. Sabato prossimo, nell'anticipo del turno, l'Albalonga farà visita alla Nocerina, una delle formazioni più accreditate per la vittoria finale del raggruppamento. Si tratterà di un confronto dalle caratteristiche completamente diverse rispetto alle precedenti uscite, che richiederà un approccio tattico specifico.
"Una squadra forte, costruita per vincere il girone e data da molti come la favorita assieme alla Scafatese", analizza Bensaja riferendosi agli avversari campani. "Anche loro sono partiti con due pareggi e questo significa che il girone G è tosto ed equilibrato e tutti possono togliere punti a tutti. Sono quasi certo che, come l'anno scorso, questo campionato si deciderà nelle ultime giornate".
Il veterano del centrocampo si mostra entusiasta per la prospettiva di affrontare una corazzata del torneo, considerando l'impegno come un'opportunità per misurare il reale valore del gruppo. "La partita di sabato sarà dura, ma al tempo stesso molto affascinante: sono quelle partite che tutti vorrebbero giocare in un ambiente che sarà caldo e davanti a una bella cornice di pubblico", evidenzia il capitano.
Parlando del proprio percorso personale, Bensaja rivela i motivi che lo hanno spinto a confermare la propria permanenza in maglia azzurra, nonostante le sirene che potrebbero aver suonato durante l'estate. Il legame con l'ambiente e la fiducia reciproca con la proprietà hanno rappresentato elementi decisivi nella scelta di proseguire l'avventura.
"Mi sono legato parecchio a questo ambiente e non ho avuto un attimo di esitazione nel continuare l'avventura qui. Col presidente Bruno Camerini ci basta uno sguardo per capirci ed essere il capitano di una società che ha questa storia da oltre quarant'anni mi riempie di orgoglio", confessa il giocatore, evidenziando il rapporto speciale instaurato con la dirigenza.
L'analisi del gruppo squadra mette in luce la continuità del progetto tecnico, elemento che favorisce l'amalgama e la crescita collettiva. La base della rosa è rimasta invariata rispetto alla precedente stagione, mentre i nuovi acquisti stanno trovando rapidamente la giusta collocazione negli equilibri dello spogliatoio.
"Per quanto riguarda il gruppo, ha mantenuto l'ossatura dello scorso anno e i nuovi si stanno integrando alla grande anche perché qui all'Albalonga il gruppo è sacro e la forza dello spogliatoio è un valore fondamentale", spiega il centrocampista, sottolineando l'importanza dell'aspetto umano nel raggiungimento degli obiettivi sportivi.
Un tema delicato per la società riguarda la questione del campo di gioco. L'Albalonga infatti non disputa le proprie gare interne nel territorio di appartenenza, circostanza che genera inevitabili riflessioni sia nella tifoseria che nell'ambiente cittadino. Il capitano non nasconde il dispiacere per questa situazione, pur riconoscendo le qualità dell'impianto attualmente utilizzato.
"Per la città sarebbe importante 'riavere a casa' la principale società sportiva del territorio, ma la società ci ha messo a disposizione uno dei migliori impianti di Roma e quindi finchè giocheremo al 'Francesca Gianni' cercheremo di dare il massimo senza alcun alibi", conclude Bensaja, dimostrando maturità e professionalità nell'affrontare una questione che potrebbe creare alibi o giustificazioni.
L'Albalonga si prepara dunque ad affrontare un test probante che potrà fornire indicazioni preziose sulle reali potenzialità del gruppo. La trasferta di Nocera rappresenta l'occasione per trasformare le buone prestazioni in risultati concreti, dando seguito alle aspettative generate dal mercato estivo e dalle dichiarazioni d'intenti della dirigenza.
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