Il presidente del Fasano, Ivan Ghilardi, ha diffuso una lettera aperta alla tifoseria biancazzurra all'indomani degli incidenti verificatisi domenica scorsa allo stadio "Vito Curlo" al termine della partita contro la Fidelis Andria. Un messaggio diretto e appassionato, scritto di proprio pugno dal massimo dirigente della società pugliese, con l'obiettivo di rassicurare i tifosi e invitarli a continuare a sostenere la squadra senza timori.
Nel suo intervento, Ghilardi ha voluto richiamare il concetto di fratellanza sportiva, sottolineando come il termine "fratelli" rappresenti valori di condivisione spesso traditi nell'ambiente calcistico. "Quando si condivide un percorso si utilizza l'appellativo 'FRATELLI', legato a condivisione e fratellanza, che sono concetti molto importanti, anche se nel mondo del calcio, un ambiente difficile e, perdonatemi il termine, 'sporco', questo termine viene utilizzato in maniera impropria, senza conoscerne il vero significato", ha scritto il presidente.
Il numero uno del club ha ripercorso il proprio arrivo a Fasano, ricordando l'iniziale diffidenza con cui era stato accolto e il progressivo avvicinamento con la città e i suoi abitanti. Un legame che si è consolidato nel tempo, portando Ghilardi a sentirsi profondamente legato alla realtà biancazzurra. Il dirigente ha voluto sottolineare come la squadra sia patrimonio collettivo della comunità, ribadendo l'importanza della partecipazione e del sostegno popolare.
"Questa squadra ha bisogno di affetto, ha bisogno di sentirsi il calore sulla pelle, il calore su quelle magliette, il calore su quei colori", ha dichiarato Ghilardi, evidenziando come i giocatori stiano dimostrando sul campo tutto l'impegno richiesto dai sostenitori. Una prestazione che ha convinto la società a confermare e rafforzare gli investimenti, con la promessa di ulteriori interventi significativi nel prossimo futuro.
Il cuore del messaggio presidenziale riguarda però gli episodi di violenza che hanno macchiato la giornata di domenica. Ghilardi non ha utilizzato mezzi termini per condannare quanto accaduto: "Io e noi ci stiamo mettendo la faccia, pertanto CONDANNIAMO fermamente quello che è successo domenica al 'Vito Curlo' dopo la partita tra Fasano e Fidelis Andria".
Ma l'aspetto centrale della lettera è l'appello rivolto ai tifosi affinché non si lascino intimidire dagli eventi. "Vi CHIEDIAMO di non aver PAURA", ha scritto il presidente, spiegando come l'obiettivo di chi si è reso protagonista degli incidenti sia stato proprio quello di creare un clima di timore e insicurezza. Ghilardi ha definito i responsabili "pseudo-tifosi" che hanno poco a che fare con il vero sostegno alla squadra.
Il dirigente ha quindi rassicurato le famiglie e i sostenitori: "Non abbiate paura di venire allo stadio dopo quello che è successo, non avviate paura di far venire i vostri figli allo stadio, non abbiate paura di sostenere il FASANO, in casa e fuori". Una promessa di tutela è arrivata direttamente dalla società: "Non abbiate paura perché questa società vi proteggerà, combatterà per voi, per tutelarvi in tutto e per tutto, perché, come ho già detto, noi ci mettiamo la faccia per sostenere e proteggere i nostri colori".
Ghilardi ha spiegato di aver scelto la forma della lettera aperta proprio per incoraggiare i tifosi ed evitare che possano sentirsi scoraggiati o intimiditi. Secondo il presidente, l'intimidazione rappresenta l'obiettivo delle tifoserie avversarie, preoccupate dalla crescente forza del movimento biancazzurro. "Quello è il loro obiettivo, perché ci temono, temono l'ondata biancazzurra... un'ondata forte, di passione, di persone perbene", ha affermato.
Nel suo messaggio, il numero uno del Fasano ha voluto celebrare i sacrifici dei veri tifosi, persone che mettono in secondo piano impegni lavorativi, familiari e personali per seguire la squadra del cuore. "Persone che sacrificano il proprio lavoro, la propria famiglia, i propri sentimenti, amici, mogli e figli per seguire quei colori che tanto amiamo, quei colori che ci fanno stare bene la domenica quando vinciamo e ci fanno piangere quando perdiamo", ha scritto.
L'appello si è poi trasformato in un invito concreto per il prossimo impegno casalingo. "Quindi vi chiedo, domani contro il Savoia, di provare a riempire quegli spalti, e non solo contro il Savoia ma in tutto il campionato", ha esortato Ghilardi, immaginando una presenza massiccia dei sostenitori biancazzurri sia in casa che in trasferta. Il presidente ha dipinto uno scenario in cui l'"ondata biancazzurra" possa rappresentare un'arma di tifo civile e appassionato, capace di imporsi senza ricorrere alla violenza.
"Tutti dovranno aver paura della nostra ondata biancazzurra che inonderà i loro stadi, che inonderà i loro cuori, che sovrasterà i loro colori, perché noi siamo UOMINI e non abbiamo bisogno della violenza per imporci, ma semplicemente della MENTALITÀ", ha dichiarato il dirigente, contrapponendo il concetto di forza morale e passione genuina a quello di prevaricazione fisica.
In chiusura, Ghilardi ha voluto ribadire il proprio legame con la città pugliese, nonostante le origini diverse. "NOI SIAMO FASANESI, NOI SIAMO IL FASANO...ve lo dice una persona che non è nata a Fasano, ma che oggi si sente più fasanese di tanti altri", ha scritto il presidente, suggellando il messaggio con un invito a cavalcare l'entusiasmo del momento.
La lettera si conclude con una formula aperta, quasi uno slogan da completare collettivamente: "Un abbraccio fratelli miei, e continuiamo a cavalcare l'entusiasmo, perché il Fasano...? Continuate voi". Un modo per coinvolgere attivamente i tifosi e renderli parte integrante di un progetto che la società intende portare avanti con determinazione, affrontando le difficoltà senza rinunciare ai valori dello sport e della passione civile.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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