Nello stadio in cui sei mesi fa una squadra italiana, la Roma, è tornata a trionfare in campo internazionale mettendo fine ad un digiuno che durava da 12 anni, la Nazionale affronterà domani sera l’Albania (ore 20.45, diretta su Rai 1 – arbitro il kosovaro Nuza) andando alla ricerca della terza vittoria consecutiva dopo i successi di settembre con Inghilterra e Ungheria che le hanno spalancato le porte della Final Four di Nations League. A Tirana l’Italia giocherà la 400ª amichevole della sua storia contro una nazionale relegata al 66° posto del Ranking FIFA e già battuta due volte in occasione delle qualificazioni al Mondiale del 2018, ma anche il recente passato insegna che avere i favori del pronostico non è garanzia di vittoria: “Siamo venuti per disputare una buona partita - dichiara in conferenza stampa Roberto Mancini, che domani raggiungerà Lippi e Prandelli per numero di panchine da Ct (56, davanti solo Pozzo a 95 e Bearzot a 88) – e sappiamo che l’Albania non è una squadra debole. Ha tanti giocatori che militano nella nostra Serie A e sono tutti bravi”.
A cinque giorni dall’inizio di un Mondiale che non ci vedrà protagonisti, è grande il rimpianto per la sconfitta nel play off con la Macedonia del Nord, ma anche per i due rigori falliti negli scontri diretti con la Svizzera che avrebbero potuto regalare agli Azzurri un biglietto per il Qatar: “Per noi – ammette il Ct - sarà un mese difficile. Nell'amarezza che possiamo provare in questo momento le partite vanno giocate, ci sono cose da vedere e valutare. Ci sono aspetti che potranno tornarci utili da marzo in poi. Possiamo provare ragazzi nuovi e qualcosa sugli schemi. Meritavamo di andare al Mondiale, ma purtroppo abbiamo sbagliato le occasioni a disposizione. Il calcio è anche questo, dopo una grande soddisfazione è arrivata una grande delusione e ora non possiamo più fare nulla. Una Coppa del Mondo senza l'Italia è diversa, dobbiamo lavorare nel modo giusto per fare in modo che non riaccada. Così come siamo riusciti a ricostruire una squadra e un gruppo che è stata la nostra forza agli Europei, possiamo farlo ancora. Penso che i ragazzi sappiano che ci vuole un senso di appartenenza enorme”.
Se Edy Reja ha confermato che l’Albania scenderà in campo con il consueto 3-5-2, Mancini non si sbilancia sul modulo che adotterà domani: “Per quanto riguarda i sistemi di gioco non so quale sia il migliore, nelle ultime due gare abbiamo cambiato un po' per vedere se poteva darci dei vantaggi. I nostri giocatori sono abituati a interpretare più moduli. Non credo che si possa dire che la difesa a tre sia meglio di quella a quattro e viceversa, dipende anche dai giocatori. Abbiamo due amichevoli e qualcosa di nuovo proveremo. Avremmo fatto volentieri a meno di provare, ma testare qualcosa di nuovo a volte è utile”.
Ancora una volta Mancini ha confermato di voler puntare sui giovani, chiamando per la prima volta il difensore dell’Empoli Parisi e i due centrocampisti juventini lanciati da Allegri, Fagioli e Miretti, anche se la vera sorpresa è la convocazione dell’attaccante classe 2006 dell’Udinese Simone Pafundi, nato pochi mesi prima che l’Italia si laureasse per la quarta volta Campione del Mondo: “Lo seguiamo da diversi anni – spiega Mancini - già nelle Nazionali Under avevamo visto in lui delle qualità importanti. Pensiamo possa essere un grande giocatore in futuro e lo abbiamo chiamato per vederlo e valutarlo. Zaniolo venne da noi che non lo conosceva nessuno e quando tornò dopo tre mesi era diventato un altro giocatore, era un giocatore fatto”. E proprio Zaniolo potrebbe essere tra i protagonisti del match di domani, nello stadio in cui sei mesi fa ha realizzato il gol che ha regalato alla Roma il successo nella Conference League: “Nicolò è una risorsa importante, può darci tanto e migliorerà sotto tutti i punti di vista. È un ragazzo giovane e quando si è giovani si migliora sempre. Per le qualità che ha la mezzala può essere una buona posizione, ma gioca spesso anche da esterno d'attacco e può fare anche quel ruolo lì”. Federico Chiesa ha recuperato dall’infortunio che lo ha tenuto per un anno lontano dalla Nazionale, ma Mancini preannuncia che non sarà nell’undici titolare: “Ci fa piacere che Federico sia tornato. Deve ritrovare la condizione, sta bene anche se domani non partirà dall’inizio”.
In sala stampa con il Ct c’è Leonardo Bonucci, che scendendo in campo domani si porterebbe a sole 7 lunghezze da Paolo Maldini, che attualmente occupa il terzo gradino del podio di presenze all time in maglia azzurra (126): “Ci aspetta una partita molto impegnativa – avverte – e io sto qui con lo stesso entusiasmo di sempre. Essere a disposizione dei compagni più giovani, del mister e di tutti quanti mi riempie di felicità. È vero che sono due amichevoli, ma esserci è fondamentale per me. Finché il mister reputerà giusto chiamarmi, io ci sarò”.
Il capitano azzurro non nega l’amarezza per un Mondiale che vedrà soltanto davanti alla Tv: “Abbiamo vissuto una grande delusione, ma l'unica cosa che possiamo fare adesso è trarre insegnamento dagli errori che abbiamo fatto, dimenticare il passato e guardare avanti per costruire un grande presente e un grande futuro che si chiama EURO 2024. E per molti miei compagni anche il Mondiale del 2026. C'è la possibilità di costruire un grande futuro, bisogna stare uniti e lavorare per arrivare a marzo, quando inizieranno le qualificazioni per gli Europei, pronti a raggiungere i nostri obiettivi". Dopo aver detto di aver pronosticato ai suoi compagni di club una finale Brasile-Argentina (“facendogli l’in bocca al lupo ho detto di volerli rivedere il più tardi possibile”), il difensore bianconero sottolinea come in Nazionale si respiri un grande senso di appartenenza: “C'è stato qualche infortunio di troppo che ha fatto magari pensare che qualche giocatore non avesse voglia di Nazionale, ma in 12 anni che sono qui faccio fatica a ricordare un compagno che non avesse voglia di vestire l’azzurro”.
L’elenco dei convocati
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Ivan Provedel (Lazio), Guglielmo Vicario (Empoli);
Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Federico Gatti (Juventus), Pasquale Mazzocchi (Salernitana), Fabiano Parisi (Empoli), Giorgio Scalvini (Atalanta);
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Nicolò Fagioli (Juventus), Fabio Miretti (Juventus), Matteo Pessina (Monza), Samuele Ricci (Torino), Sandro Tonali (Milan), Marco Verratti (Paris Saint Germain);
Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Wilfried Gnonto (Leeds), Vincenzo Grifo (Friburgo), Simone Pafundi (Udinese), Andrea Pinamonti (Sassuolo), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Napoli), Nicolò Zaniolo (Roma).
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