«Ancona e l’Anconitana rappre­sentano le condizioni migliori per far bene. La società non ti fa mancare nulla e questa città sul mare è magnifica. So­no felice di stare qui».

È un messaggio di speranza quello di Simone Marino (’95), centrocampista dori­co tra gli ultimi arri­vanti nel mercato in entrata. Dopo il cam­pionato di Eccellenza toscana vinto con il Ba­desse (in squadra con Tito Marabese), il mediano crotonese ha accettato questa nuova sfida consa­pevole delle enormi differenze tra le due avventure ma anche delle prospettive: «Mister Lelli ci sta trasmettendo la pas­sione per questa maglia e la responsabi­lità che abbiamo nei confronti della tifo­seria. Il mio inizio, con quel fallo di ma­no in Anconitana-Vigor Senigallia che non era in area di rigore ma che ha co munque causato il penalty del 2-2 avver­sario, non è stato facile. Ho avuto la for­tuna di mettermi subito alle spalle tutto perché la Coppa Italia ci ha riportati im­mediatamente in campo. Voglio cresce­re a suon di prestazioni e aiutare questa squadra. Il mio stato di forma sta miglio rando, lavoriamo quo­tidianamente con im­pegno e presto saremo al top della forma sia io che Alex Buonaventura (i due sono arrivati insieme dopo la prima giornata, ndr)».

Mezzala tuttofare Marino, cresciuto calcisticamente nelfEntella, ha poi chiarito la situazio ne in merito al suo ruolo in campo: «Na­sco come mezzala e in passato ho fatto prevalentemente questo ruolo. Posso adattarmi anche da playmaker in un centrocampo a tre, mi è capitato di gio­carci in passato ma ritengo di avere altre qualità. Non sono un elemento che detta i tempi alla squadra ma cerco di propormi, giocare la palla con qualità e magari inserirmi in fase offensiva. Non mi reputo un regista classico ma sono pienamente a disposizione dell’allenato­re. Gioco dove la squadra ha bisogno». Nel suo passato in D con Ghivizzano, Ci- serano, Verbania, Goz­zano e Chiavari non si era mai trovato di fron­te un avversario così duro come quello degli ultimi due anni: «Il Covid fa paura, è una si­tuazione fastidiosa da affrontare. Preparare tutta la settimana una partita e vederse­la rinviare all’ultimo per via dei possibili contagiati non è una cosa bella. Oltretut­to c'è l’ansia che tutto si possa stoppare come successo lo scorso anno. Per noi che veniamo da fuori la paura di dover fare le valigie da un momento all’altro non è piacevole. Cerchiamo di pensare al campo, osservando tutti quei compor­tamenti che possono limitare i rischi».

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 21 ottobre 2020 alle 09:30 / Fonte: corriere adriatico
Autore: Nicolas Lopez
vedi letture
Print