Una profonda delusione è palpabile nelle parole di Marco Turati, tecnico del Siracusa, in seguito alla recente sconfitta maturata contro il Cosenza, match in cui la sua squadra ha dominato a lungo il possesso palla, capitolando proprio nel suo momento migliore. Il Siracusa, nonostante il grande sforzo, ha ceduto il passo subendo una rete che ha determinato l'esito finale della gara.
«Ho una grandissima delusione, veramente stiamo con i miei ragazzi molto male perché mai come oggi pensavamo di fare una partita di questo livello, con questa intensità», ha esordito l'allenatore in conferenza stampa. Turati ha evidenziato come la sua formazione fosse scesa in campo a sole settantadue ore di distanza dal match precedente, affrontando una compagine di alto livello che è stata messa «alle corde per buona parte dell’incontro». Nonostante la superiorità espressa in campo, l'episodio del gol avversario ha ribaltato le sorti. «C’è stato l’episodio del gol subito, ma la mia squadra è stata tambureggiante. Nel secondo tempo abbiamo avuto situazioni interessanti. Oggi veramente sembrava stregata la porta».
Nonostante l'amarezza per il risultato, Turati ha trovato un parziale conforto nelle dichiarazioni di stima del collega Antonio Buscè. «Mi consolano in parte gli elogi di mister Buscè, - ha proseguito l'allenatore - che siamo stati molto bravi nel chiuderli sin dall’inizio, e che abbiamo giocato bene, arrivavamo primi anche sulle seconde palle, che non meritiamo la classifica che occupiamo».
Il tallone d'Achille del Siracusa è stato però individuato nella finalizzazione: «Purtroppo, davanti alla porta siamo stati imprecisi e frettolosi nel concludere». Il gol segnato da Mazzocchi ha rappresentato il punto di svolta negativo. Turati ha ammesso l'abilità del suo ex compagno (Mazzocchi) nell'aver realizzato la rete che ha consentito agli avversari di aggiudicarsi i tre punti. «A noi manca proprio quello l’opportunismo per andare a rete anche se abbiamo tentato con più soluzioni diverse», ha puntualizzato il tecnico.
Sulla necessità di un progresso tattico, Turati è stato chiaro: «Questo è il punto dove dobbiamo migliorare - ha chiosato il tecnico azzurro - perché nel calcio è fondamentale fare un passo in avanti sempre». Nonostante le criticità, l'allenatore non ha mosso alcun rimprovero ai suoi giocatori, anzi, per la prima volta, la squadra ha ricevuto gli applausi del pubblico. Un segnale importante che ha riconosciuto l'impegno dei ragazzi: «questo mi ha fatto piacere perché i tifosi hanno capito che a questa squadra si può dire tutto, ma non che non si impegni, oggi hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo».
Il Siracusa ha mantenuto fede alla propria filosofia di gioco, proponendo il suo calcio contro ogni avversario, compreso il Cosenza, del quale Turati conosceva bene la forza: «in campo abbiamo preso subito le redini del gioco». Purtroppo, la mancata concretizzazione delle opportunità nel primo tempo e un eccessivo subire il contropiede hanno contribuito alla sconfitta definita "sfortunata".
La non finalizzazione delle occasioni create è costata cara: «Abbiamo sicuramente pagato e il fatto di non aver concretizzato le nostre occasioni da gol, la partita dopo il loro gol si è indirizzata in loro favore». Vista l'esigenza di una prestazione incisiva, Turati ha schierato tutti gli attaccanti a sua disposizione.
Adesso l'attenzione si sposta sul derby contro il Catania, un appuntamento «molto sentito dai nostri tifosi». La ripresa degli allenamenti settimanali sarà improntata allo spirito di una squadra «battagliera che vuole giocare al calcio». Turati ha sottolineato il processo di maturazione della squadra: «Io vedo una squadra che si sta formando il carattere che voglio io, e quindi l'unica cosa che dobbiamo fare è lavorare, mettere da parte le negatività». L'imperativo è guardare avanti, sfidando ogni avversario «nel gioco», anche quelli considerati di categoria superiore.
Il tecnico ha poi fatto un'analisi più specifica: «Siamo migliorati a centrocampo, recuperando molte palle e ripartendo in avanti». La differenza l'ha fatta l'esperienza: «Il Cosenza ha giocato con l’esperienza e con il “mestiere”, sono stati più bravi». L'esperienza, ha spiegato Turati, è fondamentale «per capire il momento della partita». Il Siracusa, in tal senso, deve ancora crescere: «Noi magari a volte aspettiamo ancora un po’ perché ancora non abbiamo capito quando c'è da andare con la sciabola e quando c'è da andare di fioretto».
La conclusione è un chiaro monito a sé stessi: «sicuramente dobbiamo migliorare per concretizzare tutta la mole di gioco che esprimiamo di partita in partita. Dobbiamo essere più cattivi negli ultimi sedici metri». L'esperienza arriverà con il tempo, ma per il momento, Turati ribadisce, «non posso rimproverare niente ai miei ragazzi».
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