Casertana, Liotti salva la gara nel finale: il rigore beffa il Catania al 90'
Coppitelli esalta la prestazione dei suoi contro la squadra "più forte del campionato". Polemiche arbitrali e difesa a tre: il tecnico rossoblù analizza il pareggio strappato all'ultimo respiro
Un calcio di rigore trasformato da Liotti allo scadere regala alla Casertana un pareggio prezioso contro il Catania, evitando una sconfitta che sembrava ormai acquisita. Al termine di una gara combattuta e ricca di episodi controversi, il tecnico rossoblù Federico Coppitelli non nasconde la soddisfazione per la prestazione offerta dai suoi uomini, pur ammettendo quanto la tensione lo abbia accompagnato per tutti i novanta minuti.
L'allenatore della Casertana traccia un bilancio lucido dell'incontro, mettendo in evidenza la qualità della prova fornita dalla squadra contro un avversario di primissimo piano. La rete nel finale ha permesso di strappare un punto che, alla luce di quanto visto in campo, appare meritato e testimonia la crescita del gruppo.
Coppitelli non nasconde le emozioni vissute durante la gara: "Se quella col Siracusa mi ha tolto due mesi di vita, quella di stasera (ieri, ndr) mi avrebbe tolto il sonno se avessimo perso. Io soffro quando vedo la squadra in difficoltà, ma stasera i ragazzi hanno fatto una gara meravigliosa. Ci sono modi e modi di fare punti e questa squadra non ha mai sbagliato la prestazione, cosa difficilissima da fare in un campionato equilibrato come questa. Anche oggi la prestazione è stata eccezionale, contro la squadra che reputo la più forte del campionato. Tra oggi e Salerno abbiamo subito 4 eurogol ma non siamo mai usciti dalle partite e oggi siamo riusciti anche a rimontare".
Le parole del tecnico rossoblù sottolineano un concetto fondamentale: al di là del risultato finale, la Casertana sta costruendo un'identità di gioco solida e riconoscibile. La capacità di rimanere in partita anche contro formazioni tecnicamente superiori e di reagire alle difficoltà rappresenta un segnale incoraggiante per il prosieguo della stagione.
Il tecnico della Casertana entra poi nel dettaglio delle decisioni tattiche che hanno caratterizzato la preparazione della gara, spiegando la logica dietro la formazione schierata contro il Catania. La scelta di adattare l'assetto di squadra alle caratteristiche dell'avversario ha rappresentato un elemento chiave dell'approccio alla partita.
"Le caratteristiche dei nostri centrocampisti sono molto specifiche e andare a giocare sulle qualità dei centrocampisti del Catania mi sembrava poco intelligente. Nel complesso tutti hanno fatto bene, anche chi è entrato ci ha dato una grandissima mano. Gli attaccanti? Abbiamo una batteria di attaccanti con caratteristiche diverse. Quella di Salerno mi sembrava una partita più adatta a Casarotto e alle sue capacità di attaccare la profondità. Oggi abbiamo scelto di giocare con un play come Toscano che potesse metterli in difficoltà, due giocatori tra le linee come Proia e Leone e Bentivegna che andava a creare superiorità numerica e Vano davanti. La strada della difesa a tre ci ha dato una grande solidità ma è anche un discorso numerico, non è detto che vedremo sempre questo tipo di lettura per tutta la stagione", spiega Coppitelli.
L'adozione della difesa a tre ha garantito maggiore equilibrio alla squadra, ma il tecnico chiarisce come questo modulo non rappresenti necessariamente una soluzione definitiva. La flessibilità tattica rimane un'arma importante nell'economia di un campionato lungo e complesso, dove le situazioni di gioco possono richiedere interpretazioni diverse a seconda degli avversari affrontati.
Non mancano le considerazioni sulle decisioni della terna arbitrale, con alcuni episodi che hanno lasciato strascichi polemici. Coppitelli affronta la questione con equilibrio, pur non nascondendo le perplessità su alcune valutazioni effettuate durante la gara.
"Un arbitraggio così forse ci sarebbe servito anche all'Arechi. Ci rimane qualche dubbio sugli episodi, perché Forte mi sembrava in fuorigioco sul gol di Di Tacchio e il gol annullato a Bacchetti mi hanno spiegato che, con questa tecnologia, non si poteva cambiare la decisione del guardalinee. La posizione era la stessa di Forte sul gol di Di Tacchio ma l'assistente non l'ha segnalata. Mi rimane anche il dubbio sui minuti di recupero che vengono sempre chiusi quando stiamo facendo una transizione, però alla fine ci prendiamo il rigore all'ultimo e non recriminiamo troppo", afferma l'allenatore rossoblù.
Le questioni tecnologiche legate all'utilizzo degli strumenti di supporto arbitrale hanno evidentemente influenzato alcune decisioni chiave della partita. La difformità di giudizio su episodi apparentemente simili lascia aperti interrogativi sulla coerenza delle valutazioni, sebbene il rigore finale abbia in qualche modo bilanciato la situazione complessiva.
Nelle battute conclusive della conferenza stampa, Coppitelli dedica un passaggio importante al rapporto con il pubblico rossoblù, sottolineando come la squadra stia costruendo qualcosa di significativo che va oltre i semplici risultati numerici.
"Siamo contenti di essere usciti tra gli applausi del nostro pubblico. Ogni posto ha le sue particolarità, io ascolto tante cose però quello che posso dire è che il tifoso della Casertana oggi può essere orgoglioso di questa squadra. Sono soddisfatto del percorso che stiamo facendo e di come lo stiamo facendo, non solo dei punti che abbiamo conquistato finora", conclude il tecnico.
Queste dichiarazioni evidenziano come l'obiettivo della Casertana non sia esclusivamente legato alla classifica, ma punti a costruire un progetto solido basato su prestazioni di livello e su un'identità di gioco riconoscibile. Gli applausi del pubblico al termine di una gara difficile rappresentano il riconoscimento migliore per una squadra che sta crescendo e che continua a lottare su ogni pallone, indipendentemente dal blasone dell'avversario.
Il pareggio strappato nel finale contro il Catania assume quindi un valore che va oltre il singolo punto conquistato: rappresenta la conferma di una mentalità vincente e della capacità di non arrendersi mai, qualità indispensabili per affrontare con ambizione un campionato lungo e insidioso.
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