Il Pescara si prepara per una delle trasferte più affascinanti e impegnative del campionato, in casa del Palermo. L'allenatore Vivarini, intervistato da Top Sport (nell'articolo a firma di Enrico Giancarli), ha condiviso le sue sensazioni alla vigilia, sottolineando come la squadra abbia lavorato per recuperare energie fisiche e mentali in vista del duello al "Barbera". L'arbitraggio, affidato a Zanotti di Rimini, già noto ai biancazzurri per i playoff di Catania, farà da cornice a una gara che si preannuncia elettrizzante.
Condizione fisica e rotazioni in vista
Dopo due giorni intensi seguiti all'impegno contro l'Avellino, caratterizzato da un grande dispendio fisico e da una gara su campo sintetico, la priorità è stata il recupero. Vivarini ha portato buone notizie riguardo l'infermeria: «Abbiamo recuperato tutti». I nomi che rientrano a pieno regime sono importanti per la retroguardia e il centrocampo: «Capellini e Brosco ci sono, al pari di Dagasso e Squizzato». Anche se Tsadjout e Oliveri mostrano miglioramenti e «stanno meglio», e Okwonkwo è disponibile, il tecnico ha specificato che «Olzer è un pò più indietro» e «Merola ci vorrà più tempo».
Per quanto riguarda l’undici iniziale, Vivarini ha annunciato cambi: «Farò un paio di cambi rispetto all’Avellino ma abbiamo recuperato tutti». L'idea è quella di sfruttare la rosa al completo e di non fossilizzarsi sui titolari, riconoscendo il valore di chi subentra: «Contano tanto anche i cambi e sono contento ad esempio di come è entrato Graziani».
Reggere l'urto e osare contro i "fortissimi"
La sfida del "Barbera" è un appuntamento di richiamo che alimenta l'orgoglio del gruppo: «Sarà una bella partita. Tutti vorrebbero giocarla in quello stadio e con quel pubblico». Tuttavia, il Palermo è un avversario di altissimo livello. Vivarini lo riconosce apertamente: «Fortissimi e con giocatori di spessore. Il Palermo non avrà problemi di organico, hanno tanti giocatori di livello alto».
La strategia iniziale del Pescara sarà di assoluta cautela e resistenza. I rosanero avranno motivazioni molto alte, specie dopo le due recenti sconfitte. «Avranno il dente avvelenato. Ho chiesto alla mia squadra di reggere l’urto del primo quarto d’ora».
Superata la fase iniziale, però, subentrerà la necessità di esprimere il proprio gioco. Vivarini ha chiesto ai suoi un drastico cambio di atteggiamento rispetto ad alcuni passaggi a vuoto recenti, come il secondo tempo contro la Sampdoria: «Non voglio più vedere il secondo tempo contro la Samp ma voglio vedere tantissimo coraggio». Il tecnico ha fiducia nei suoi: «Ho fiducia in tutti i miei ragazzi, interpretano la filosofia e lo spirito della nostra curva».
La chiave tattica: il coraggio negli spazi
Nonostante la forza degli avversari, Vivarini crede che la partita dipenda essenzialmente dall’approccio dei suoi. La chiave tattica per fare bene sarà imporre il proprio credo calcistico: «Dobbiamo essere bravi a fare il nostro gioco». L’allenatore ha già individuato il potenziale punto debole dei rosanero: «Se ci riusciamo possiamo metterli in difficoltà negli spazi che potrebbero lasciarci».
Il tecnico ha concluso con un messaggio forte e carico di determinazione, che riflette l'atteggiamento che ha notato nei suoi calciatori: «Ho visto i miei giocatori con il sangue agli occhi. Voglio vedere una squadra che gioca alla morte su ogni pallone. Poi vediamo alla fine come andrà». La conclusione è che, sebbene manchi ancora qualche punto in classifica, il Pescara ha «le possibilità per fare bene» contro qualsiasi avversario, perché in campo si giocherà «11 contro 11».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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