Il Castelfidardo affronta il suo passato: sfida alla Vigor Senigallia con tre ex in campo

Il calendario riserva al Castelfidardo un appuntamento carico di emozioni e ricordi. Domenica pomeriggio, con fischio d'inizio previsto per le ore 15, la squadra guidata da mister Stefano Cuccù scenderà in campo allo stadio Bianchelli per affrontare la Vigor Senigallia nel terzultimo turno del girone di andata. Una partita che, sulla carta, vale tre punti come tutte le altre, ma che porta con sé un peso emotivo particolare: dall'altra parte della barricata ci saranno infatti tre giocatori che hanno vestito la maglia biancoverde, contribuendo a scrivere pagine significative della storia recente del club.

Il nome che spicca su tutti è quello di Lorenzo Braconi, attaccante classe 2002 che rappresenta l'emblema del legame profondo tra un calciatore e la propria città. Nato e cresciuto a Castelfidardo, la cittadina marchigiana nota in tutto il mondo come patria delle fisarmoniche, Braconi ha attraversato tutte le categorie giovanili del club locale fino ad esplodere definitivamente in prima squadra. Per lui, quella di domenica sarà una prima volta assoluta: mai prima d'ora aveva indossato una divisa diversa da quella del suo paese per affrontarlo da avversario.

Il legame di Braconi con Castelfidardo non è solo questione di provenienza geografica, ma di un'intera esistenza calcistica trascorsa in biancoverde. Il giovane attaccante è riuscito a conquistare l'affetto incondizionato dei tifosi fidardesi grazie a prestazioni di alto livello e, soprattutto, grazie a momenti che rimarranno impressi nella memoria collettiva. Tra tutti, spicca quella rete decisiva che valse la promozione in Serie D ai danni dell'Ancona, in un'epoca che precede lo scoppio della pandemia. Un gol che ha segnato un'epoca e che ha cementato ulteriormente il rapporto tra il giocatore e la sua gente.

La scelta di Braconi di trasferirsi alla Vigor Senigallia rappresenta una svolta professionale significativa, ma domenica le emozioni saranno inevitabilmente contrastanti per un ragazzo che ha sempre goduto della stima e dell'affetto di compagni, dirigenti e sostenitori fidardesi.

Accanto a Braconi, altri due volti noti al pubblico del Castelfidardo si schiereranno con la maglia della Vigor: Nicholas Caprari e Nicola Gambini. Entrambi hanno militato nella formazione biancoverde nella stagione 2023-2024, quella conclusa con un piazzamento all'ottavo posto in Serie D sotto la direzione tecnica di mister Marco Giuliodori.

Caprari, giovane attaccante originario di Ancona, si è messo in luce durante la sua esperienza a Castelfidardo per le sue evidenti qualità tecniche e atletiche. Le sue prestazioni non sono passate inosservate: già nel mercato invernale dello scorso gennaio, la Sambenedettese aveva mostrato un forte interesse nei suoi confronti. Tuttavia, il giocatore decise in quella circostanza di rimanere fedele al progetto del Castelfidardo, trovando con il passare dei mesi uno spazio sempre maggiore nelle rotazioni della squadra.

Al termine della stagione, la carriera di Caprari ha preso una piega particolare: durante l'estate è stato acquisito dal Bra, formazione piemontese che compete nel girone B della Serie C. Un'esperienza, quella in terza serie, che però è durata relativamente poco. Nel giro di poche settimane, infatti, l'attaccante ha fatto ritorno nelle Marche per unirsi alla Vigor Senigallia, dove sta ora proseguendo il suo percorso di crescita.

Diverso, ma altrettanto interessante, è il caso di Nicola Gambini. Il centrocampista rappresenta un esempio di quello che nel gergo calcistico viene definito "andata e ritorno". Gambini era approdato al Castelfidardo proprio dalla Vigor Senigallia due estati fa, lasciando il club rossoblu per vestire il biancoverde. Nella stagione trascorsa a Castelfidardo si è rivelato uno degli elementi più affidabili della rosa, distinguendosi per continuità di rendimento e qualità delle prestazioni. Il suo contributo è stato determinante nel corso dell'intera annata, tanto da guadagnarsi la stima unanime di tifosi e addetti ai lavori.

Tuttavia, al termine della scorsa stagione, Gambini ha scelto di tornare sui suoi passi, riaccostandosi alla Vigor Senigallia pochi mesi fa. Una scelta che conferma come nel calcio i percorsi possano essere tortuosi e caratterizzati da ritorni inaspettati, ma anche come certi legami con determinate piazze possano rivelarsi più forti delle circostanze.

La presenza di questi tre ex aggiunge un elemento narrativo particolare a una sfida che, per il Castelfidardo, rappresenta un'occasione importante per dare continuità al proprio cammino. La squadra di mister Cuccù arriva all'appuntamento dopo il pareggio interno conquistato contro il Giulianova, un risultato che lascia aperte diverse riflessioni in vista dei prossimi impegni.

Affrontare giocatori che fino a poco tempo fa erano compagni di squadra comporta sempre dinamiche particolari. Da un lato c'è la conoscenza reciproca delle caratteristiche tecniche e tattiche, dall'altro il rispetto e talvolta l'amicizia nati nello spogliatoio. Per Braconi, Caprari e Gambini sarà l'occasione di dimostrare la propria crescita professionale e di confermare la bontà delle scelte effettuate in estate. Per il Castelfidardo, invece, la sfida rappresenta uno stimolo ulteriore per muovere la classifica e proseguire il proprio percorso di consolidamento in una categoria impegnativa come la Serie D.

Il confronto di domenica al Bianchelli, dunque, va oltre il semplice aspetto agonistico. Si tratta di un incrocio di storie personali e professionali, di percorsi che si separano e talvolta si ricongiungono, di legami che resistono al di là dei colori della maglia indossata. Per i tifosi del Castelfidardo sarà inevitabile provare sentimenti contrastanti nel vedere dall'altra parte del campo giocatori che hanno contribuito alle fortune della squadra, ma che ora perseguono i propri obiettivi sotto altre insegne.

La città delle fisarmoniche si prepara dunque a vivere una domenica particolare, in cui il presente incontra il passato e in cui le emozioni calcistiche si intrecciano con i legami umani e territoriali che rendono questo sport così profondamente radicato nelle comunità locali.