Nonostante la vittoria ottenuta nell'ultima gara, l'ambiente in casa Ischia rimane scosso dalle decisioni arbitrali che hanno portato a una pesante squalifica per l'allenatore Simone Corino. In conferenza stampa, il tecnico ha espresso forte rammarico e ha analizzato l'emergenza infortuni che affligge la squadra, mentre si prepara alla sfida contro un avversario temibile come il Montespaccato.
Il tema centrale della conferenza è stato l'allontanamento dal campo e le quattro giornate di stop comminate. Corino ha espresso il suo disappunto per l'entità della sanzione: «La cosa che dispiace è prendere, secondo me, tante giornate. Ripeto, quando viene data un'espulsione diretta potevo pensare, potevo immaginare alle classiche due giornate, darne quattro io francamente...».
La protesta del mister è nata da due episodi chiave dell'ultima partita. Il primo: «Io ho detto al guardialinee che avevo là vicino che secondo me un gol del genere non si può mai dare», riferendosi a una rete subita ritenuta irregolare. Il secondo, il metro di giudizio differente: il suo difensore, Chiariello, è stato ammonito al terzo minuto per una "mezza sbracciata" [00:55], mentre in un caso analogo sull'altro lato del campo, l'arbitro non ha nemmeno fischiato fallo. Corino ha chiesto semplicemente spiegazioni, ammettendo di essere uscito di pochi metri dall'area tecnica: «Ero effettivamente qualche metro fuori dall'area tecnica e mi è stato contestato il fatto che non si può protestare fuori dall'area tecnica». Ha inoltre categoricamente smentito l'uso di improperi: «Leggo di frasi ingiuriose quando io anche dai video si vede che io mi giro verso la panchina chiedo una cosa e me ne vado, punto». La società ha comunque annunciato ricorso.
Le recriminazioni si sono estese anche a un clamoroso rigore negato, un episodio che evidenzia una prestazione arbitrale confusionaria: «Non mi viene dato un calcio di rigore con fallo di mano sulla linea di porta su un colpo di testa in cui il guardialinee dalla parte opposta alza la bandierina per indicare che fosse successo qualcosa e con l'altro braccio indica il dischetto. L'arbitro ha fischiato fuorigioco in quel caso ma su un calcio d'angolo e un colpo di testa in cui uno di loro toglie la palla dalla mano, mi deve spiegare il calcio d'angolo il fuorigioco dove fosse».
Nonostante l'assenza forzata, Corino si fida ciecamente dei suoi collaboratori: «Ho grande fiducia nel mio staff e quindi i ragazzi e il mio staff sapranno tranquillamente portare avanti quello che stiamo facendo in questo periodo».
Concentrazione sulla prossima "montagna" da scalare: il Montespaccato. Corino ha grande stima degli avversari: «A mio parere una delle squadre che gioca meglio in questo girone», con «giocatori brevilinei, giocatori tecnici, giocatori che giocano la palla e si muovono». La loro attitudine offensiva, tuttavia, crea anche opportunità: «È molto offensiva e noi dobbiamo farci trovare pronti... "qualcosina ti possono concedere perché il loro gioco ti porta a concedere qualcosa"».
Per questo, la chiave sarà la gestione della palla e la concretezza: «Noi dobbiamo essere molto bravi a sfruttare le situazioni che si possono venire a creare». Ma l'aspetto su cui Corino ha insistito è la mentalità: «Non possiamo prescindere dalla cattiveria, dallo spirito di sacrificio che ci ha contraddistinto fino ad oggi». L'Ischia deve limitare i «tanti errori di imprecisione proprio tecnica» e «allungare il periodo delle partite in cui facciamo quel tipo di gioco» che li ha resi competitivi.
L'allenatore ha confermato le difficoltà a livello di organico, specialmente a centrocampo, e ha spiegato la ragione di questa stanchezza: «È da un po' di tempo che noi a metà campo abbiamo un po' di defezioni... noi siamo di rincorsa in questo campionato con tanti ragazzi che prima di quando sono arrivati da noi non avevano mai giocato». Ha citato i casi di Fontanelli, Conè e Manferlotti, che avevano pochissimo minutaggio. Questo sforzo fisico prolungato sta presentando il conto: «È chiaro che qualche acciacco ce l'abbiamo e quindi adesso dobbiamo essere bravi a stringerci ancora un pochino a tenere duro». La priorità è recuperare al meglio Castagna e Boiano.
Infine, Corino ha commentato la visione del club sul futuro, mostrandosi in totale sintonia con la linea tracciata: «Avere una visione, avere una prospettiva è importante però avere anche l'umiltà e la capacità di entrare in un posto e costruire piano piano. Questa è la mentalità che mi è stata trasmessa e che ho sempre avuto anch'io personalmente».
Riguardo al mercato in uscita, il tecnico ha salutato Manuel (non specificato il cognome), che ha chiesto di essere ceduto per giocare di più: «Mi ha chiesto la possibilità di andare da un'altra parte dove comunque gli è stato prospettata la possibilità di giocare... mi sembra giusto e doveroso anche per come si sono comportati questi ragazzi qui in questo periodo senza creare mai nessun tipo di problema».
Un pensiero conclusivo è stato rivolto al Forio, con un augurio che sa di obiettivo comune: «L'augurio che posso fargli è quello lì che l'anno prossimo ci sia il primo derby in Serie D, perché vuol dire che loro hanno raggiunto il loro obiettivo... e noi abbiamo raggiunto il nostro».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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