Lentigione, mister Pedrelli: «Passi falsi ora costerebbero il doppio»

La prossima giornata di campionato per il Lentigione non è una partita qualsiasi: è il bivio decisivo, un banco di prova emotivo e tecnico che determinerà il prosieguo della stagione. Il pre-gara è dominato da una dichiarazione netta della società: vincere è l'unica opzione per non perdere il treno delle protagoniste.

Il club ha lanciato un chiaro segnale sullo spogliatoio, sottolineando come la vittoria in arrivo sia essenziale per restare «attaccati a un già numeroso gruppo di squadre che vogliono far da protagoniste in questo girone». La posta in gioco è altissima, e lo si percepisce dalla lucida analisi della situazione.

«Sicuramente siamo arrivati ad un punto importante del calendario e del campionato perché passi falsi ora costerebbero il doppio», si legge nella nota, che alza l'asticella delle aspettative e della pressione. Nonostante ciò, la missione del Lentigione è chiara e immutata: «vogliamo continuare il nostro percorso di crescita, quindi cercheremo di andare in campo come sempre per cercare di portare a casa i 3 punti». Le prossime gare, dunque, «avranno un peso diverso da questo punto del campionato in poi».

L'incontro è reso elettrizzante dal fattore umano, con l'allenatore Ivan Pedrelli che si trova a sfidare il suo passato, il Sasso Marconi. Il mister non nasconde che sarà una sfida unica dal punto di vista emotivo.

Interrogato sui suoi ricordi e sul legame con l'ex club, Pedrelli ha risposto con grande onestà: «A livello affettivo sicuramente sarà una partita diversa dalle altre, perché incontro tanti miei ex compagni ed ex giocatori ai quali sono sempre legato».

Ma la concentrazione è totale e l'affetto messo da parte per il fischio d'inizio: «Però per 90 minuti, come faranno sicuramente anche loro, saremo avversari e come ogni avversario va rispettato, cercando di dare il massimo».

L'allenatore ha poi voluto onorare l'importanza del Sasso Marconi per la sua carriera: «Sasso è stata una parte importante per la mia carriera perché è stata la fine del giocatore ma l'inizio di quello che voglio provare a fare nella miglior maniera possibile, allenare».