Il futuro agonistico del Messina si deciderà, con ogni probabilità, poco dopo l'atteso derby di Serie D contro la Reggina, in programma al "Franco Scoglio". Come riportato in un'approfondita analisi da messinasportiva.it, la data cruciale è fissata per martedì 14 ottobre, giorno in cui si terrà un'asta per l'assegnazione del ramo sportivo della società, ma solo a condizione che entro il giorno precedente, lunedì 13 ottobre, vengano presentate ulteriori offerte in busta chiusa.
La curatela fallimentare ha stabilito modalità precise per l'eventuale gara. L'offerta di partenza, già nota, è quella del Racing City Group (RCG). Sebbene il Tribunale non abbia ufficialmente confermato il versamento della cauzione da 50mila euro da parte del gruppo, i suoi rappresentanti, Morris Pagniello e Justin Davis, hanno già espresso pubblicamente i loro obiettivi, agendo da potenziali futuri proprietari dell'ACR Messina.
La base d'asta per ogni offerta alternativa in busta chiusa è stata fissata a 210.000 euro, come chiarito in una nota stampa dalla curatrice Maria Di Renzo. Questo valore supera di 10.000 euro l'offerta iniziale del RCG, che ammonta a 200.000 euro. È un prezzo già significativo, pari al doppio dei 110.000 euro con cui, a giugno, fu assegnato il ramo sportivo dell'Alessandria, altro club appena retrocesso dalla Lega Pro.
Una volta aperte le buste e constatata la presenza di più proposte, scatterà la vera e propria gara d'asta. Il meccanismo di rilancio è serrato: le offerte dovranno aumentare di 10.000 euro alla volta. L'intervallo massimo tra un rilancio e il successivo sarà di appena tre minuti. Se, trascorsi tre giri di lancette, non saranno presentati ulteriori rilanci, il ramo sportivo sarà aggiudicato al miglior offerente.
È fondamentale sottolineare che l'oggetto della vendita non è il titolo sportivo in sé. Chiunque si aggiudicherà il ramo sportivo, sia esso il Racing City Group o altri interessati, dovrà successivamente richiederne l'attribuzione alla FIGC. Per ottenere il via libera della Federazione, l'acquirente dovrà obbligatoriamente coprire l'attuale debito sportivo, stimato in circa 650.000 euro, mediante una fideiussione o, meno verosimilmente, attraverso un versamento immediato in denaro.
Questo significa che l'investimento minimo complessivo si aggirerà intorno agli 850.000 euro (base d'asta più debito sportivo). A questa cifra si dovranno aggiungere i costi di gestione successivi all'aggiudicazione.
La cauzione versata di 50.000 euro ha già garantito al Messina una boccata d'ossigeno. La curatela ha potuto richiedere e ottenere dal giudice delegato Daniele Carlo Madia l'estensione dell'esercizio provvisorio per altre cinque partite, prolungando l'attuale gestione fino al 10 novembre. Dopo tale data, la gestione passerà ai nuovi proprietari, purché siano rispettati gli impegni economici fissati.
Chi subentra potrà contare su un titolo di Serie D finalmente liberato dai debiti chirografari, che gravano sulla vecchia società (famiglia Sciotto e Aad Invest Group) per un ammontare stimato di almeno 1,2 milioni di euro, una cifra che, secondo alcune analisi degli ultimi bilanci, potrebbe essere sottostimata.
Il Tribunale fallimentare cercherà di soddisfare i creditori attingendo da diverse fonti, tra cui il "paracadute" concesso dalla Lega Pro ai club retrocessi e i 150.000 euro che il Racing City Group si è impegnato a versare in aggiunta alla cauzione iniziale. Tuttavia, come ribadito da messinasportiva.it, l'asta si concretizzerà solo in presenza di nuove proposte, il cui arrivo potrebbe essere ritardato strategicamente fin quasi alla scadenza del 13 ottobre per evitare di aumentare ulteriormente una base d'asta già notevole.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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