Dopo il ko contro il Benevento, il tecnico del Siracusa, Marco Turati, ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi. La sua delusione visibile sul volto dell'allenatore probabilmente non riguarda tanto il risultato, quanto il modo in cui è maturato, e l'incapacità dei giocatori del Siracusa di incidere nei momenti chiave della gara.
"A differenza di quanto mi dicono tutti, non credo che oggi abbiamo visto un gran bel Siracusa. Io voglio molto di più. Non lo dico per il risultato, mi assumo tutte le responsabilità perché sono io il primo responsabile. Pretendo di più da tutti, perché pur affrontando una delle migliori squadre del campionato, avevamo gli spazi per fare molto meglio".
Turati si sofferma sugli episodi decisivi: "Abbiamo subito un gol dopo 30 secondi su un rinvio del portiere, con tutta la squadra schierata. Un altro gol è arrivato dopo che eravamo all'assalto della loro area per 15 minuti, e invece di segnare, abbiamo concesso il due a zero. Sono soprattutto rammaricato per i minuti finali, perché abbiamo fatto un assedio che poteva rimetterci in carreggiata. Dobbiamo capire che più che ripartire, dobbiamo proprio partire".
Il mister sottolinea le difficoltà, ma senza cercare alibi: "Stiamo ancora costruendo. Oggi avevamo delle defezioni importanti, abbiamo fatto giocare un ragazzo che ha fatto solo un allenamento con noi. Non sono alibi, ma dobbiamo lavorare sodo. Chi è con me, con lo staff e la società, e ci crede, spinge forte e sarà sempre protetto da noi. L'atteggiamento dal punto di vista dell'attenzione deve cambiare. È frustrante avere sempre il pallone tra i piedi e concedere situazioni così. Facciamo i complimenti al Benevento, hanno meritato, ma noi potevamo fare qualcosa in più".
Turati continua analizzando la prestazione: "Il primo tempo si è chiuso zero a zero, ma anche lì, per la mole di gioco creata, abbiamo concluso poco. Abbiamo subito alcune disattenzioni e per questo, rientrando, ho chiesto alla squadra più coraggio e spirito. Dopo il gol dell'uno a zero, abbiamo preso in mano la partita per 15-20 minuti, potevamo fargli male e non l'abbiamo fatto. Non tollero che una squadra che deve salvarsi, che deve avere il coltello tra i denti, conceda ingenuamente il fianco all'avversario. Questa è la cosa che mi fa più male".
Il tecnico conclude con un appello chiaro: "Dobbiamo voltare pagina. C'è bisogno che tutti, da me al presidente, cambino qualcosa dentro. I ragazzi devono capire lo spirito che la gente di Siracusa vuole. Io ho giocato qui e so che bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo. Il pubblico vuole una squadra aggressiva dal primo al novantacinquesimo. Lo facciamo a tratti, ma non è sufficiente. Non voglio più domande sui singoli giocatori. Qui si deve lottare solo per il Siracusa. Chi è pronto per la battaglia andrà in campo. Ho grande fiducia nei miei ragazzi, ma dobbiamo migliorare. Oggi abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle partite precedenti. Abbiamo palleggiato al limite dell'area avversaria, ma non siamo riusciti a impensierire seriamente il loro portiere. Quando miglioreremo in questo, anche la nostra valutazione della gara cambierà".
Autore: Cristo Ludovico Papa
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