Dopo la partita contro il Renate, l'allenatore della Triestina, Geppino Marino, ha espresso un misto di soddisfazione per la prestazione e profondo rammarico per i gravi infortuni subiti. Il tecnico ha elogiato il carattere e lo sforzo eccezionale del suo gruppo, messo a dura prova da un calendario fitto e dalla mancanza di una preparazione precampionato.
Marino ha esordito spiegando che le sue scelte, sebbene potessero apparire prudenti, erano sempre orientate alla vittoria. "Oggi abbiamo tentato un po’ a gestire, anche se 'gestire' sembra una parola molto strategica, ma non è così, perché ogni formazione che ho schierato è stata messa in campo per vincere."
Riflettendo sulle gare precedenti, ha confessato un'analisi critica post-Monza, ma ha ribadito la mentalità offensiva del gruppo. "Forse dopo Monza ho avuto il rimpianto che andando più coperti sarebbe andata diversamente, ma poi un allenatore si crea mille colpe e mille critiche, perché in questi ragazzi c’è nelle corde la voglia di vincere sempre."
Il tecnico ha poi affrontato la difficoltà di scardinare le difese avversarie, una costante che costringe la Triestina a rivedere il proprio approccio: "Tutte le squadre contro di noi cambiano sistema. Le studiamo, giocano in un certo modo, poi ci affrontano e si mettono tutte dietro aspettando, quindi va studiato anche un modo per scardinare questa eventualità e l’abbiamo fatto." Il cambiamento decisivo è arrivato dopo l'intervallo: "Nella ripresa abbiamo variato le pressioni, andando più forti e più alti, facendo perdere loro i riferimenti, riuscendo a cambiare il corso della partita."
L'allenatore ha voluto sottolineare le difficoltà logistiche che rendono le prestazioni dei suoi ragazzi ancora più straordinarie. "Oggi ha esordito titolare un classe 2006 e siamo tornati con la linea a tre in difesa, cosa che, pur avendo un difensore in più, richiede maggiore intensità fisica."
Il paragone con altre realtà calcistiche mette in risalto lo sforzo della Triestina. "Vediamo squadre di Serie A con rose di trenta giocatori, che hanno fatto il ritiro, soffrire la domenica quando hanno il turno infrasettimanale. Questi ragazzi non hanno fatto neanche il ritiro, non hanno fatto nulla e due impegni così ravvicinati belli tosti... è un aspetto sicuramente importante."
Marino ha chiarito che il cambio modulo, dal trequartista al 3-5-2, non cambia il dispendio energetico generale, ma ne modifica la direzione: "Con un sistema la corsa la fai maggiormente all'indietro per non concedere ripartenze, mentre con l’altro la fai in avanti per sfruttarle maggiormente tu."
Il gruppo, pur coperto, mostra l'impazienza di risalire la china. "Questa è una squadra che se si mette un difensore in più morde il freno e in un certo senso soffre, perché i ragazzi vogliono quanto prima recuperare, togliere questo 'meno' e iniziare il campionato quello vero." Il tecnico, tuttavia, invita alla lucidità: "Io predico calma, chiedo ogni domenica di mettere nel nostro salvadanaio il massimo possibile, perché questa è la condizione quest'anno."
Il pensiero va alla penalizzazione: "Il dispiacere è che se guardi i punti e non pensi alla penalizzazione si parlerebbe di un altro campionato, però come si suol dire la calma è la virtù dei forti." L'obiettivo primario resta chiaro: "Dobbiamo stare lì, il nostro obiettivo sappiamo qual è, salvare la categoria, salvare la Triestina e dare il massimo in ogni gara, poi quello che ci meriteremo lo raccoglieremo a fine anno."
Il momento più doloroso dell'intervista è stato l'annuncio relativo a Tonetto: "Tonetto purtroppo ha una frattura della clavicola, l’abbiamo perso come minimo per un paio di mesi." L'allenatore ha colto l'occasione per lanciare un appello ai direttori di gara sulla tutela dei giocatori. "Mi dispiace perché chiamo all’attenzione gli arbitri su queste cose, c’è troppo gioco sporco con le mani, con le maglie tirate, spesso le dinamiche vengono viste a senso unico."
Marino ha evidenziato il rischio per l'incolumità: "C’è in gioco anche la salute di questi ragazzi, perché quando ci sono queste situazioni si rischia." La sua preoccupazione principale era proprio la tenuta fisica: "A prescindere dai risultati la mia paura in questa settimana di impegni ravvicinati erano gli infortuni, perché i ragazzi non si risparmiano e vogliono andare sempre a mille, pur senza una preparazione alla base preventiva."
La settimana si chiude, dunque, con un bilancio agrodolce: "Usciamo in linea di massima bene come prestazioni, perché avremmo meritato anche con l’Inter U23, ma male con gli infortuni di Vertainen e Tonetto, che per me sono due calciatori importantissimi."
Riguardo a Faggioli, attaccante sfortunato dal dischetto, Marino ha mostrato grande comprensione. "L’attaccante vive per il gol, lo sappiamo, possiamo raccontarci tutte le storie sulla generosità e sul giocare per la squadra, lui vive per il gol e si vede." Il tecnico gli chiede solo di finalizzare la manovra: "Io gli chiedo di andare maggiormente all’attacco della profondità."
La sfortuna sul rigore, concesso e poi revocato dopo la revisione, non intacca la stima. "A fine partita gli ho detto di non preoccuparsi perché il gol lo merita e quando ci sono le prestazioni, quando ci si applica così come fa lui, quando arriverà il gol sarà ancora più bello."
Infine, un sentito appello alla piazza. "Il messaggio ai tifosi è lo stesso che mando da inizio anno. Per me il tifoso deve andare oltre le situazioni societarie, deve supportare la maglia e stare al fianco di chi la indossa." Pur comprendendo le critiche in caso di prestazioni non all'altezza, la richiesta è di vicinanza: "Oggi anche i pochi che erano presenti ci hanno dato una grande mano, ci hanno dato una marcia in più. L’appello che faccio è che il calcio sono i tifosi, sono loro che danno emozioni e noi viviamo per regalare loro emozioni, quindi sarebbe bello se quanto prima tornassero a supportarci, perché ne sentiamo la necessità."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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