Un'opportunità negata ai tifosi, alle famiglie e ai giovani delle giovanili. La gara di domani tra Angri e Salernum Baronissi si giocherà nell'orario pomeridiano previsto, nonostante la volontà della società di casa di spostare il match serale per permettere una maggiore partecipazione del pubblico. A impedirlo sono le croniche carenze infrastrutturali dello stadio "Novi", che continua a presentare problemi strutturali mai risolti definitivamente.
La dirigenza dell'Angri aveva avanzato la proposta di posticipare l'incontro proprio per venire incontro alle esigenze di una platea più ampia: lavoratori, studenti e appassionati che nel pomeriggio di un giorno feriale difficilmente riescono a raggiungere l'impianto. Una scelta dettata dalla volontà di valorizzare il rapporto con il territorio e di consentire alla comunità di vivere un momento di sport condiviso. Ma il piano si è infranto contro i limiti oggettivi di una struttura inadeguata.
Il problema centrale riguarda l'impianto di illuminazione dello stadio, che attualmente funziona solo in modo parziale a causa di lavori di manutenzione ancora in corso. Il sistema elettrico e di illuminazione risulta insufficiente per assicurare lo svolgimento di una partita serale nel rispetto degli standard di regolarità e sicurezza richiesti dalle normative vigenti.
Un elemento cruciale che continua a mancare è il generatore di supporto, strumento indispensabile per garantire la continuità dell'alimentazione elettrica durante eventi sportivi. L'assenza di questo dispositivo rende impossibile qualsiasi programmazione serale, lasciando l'impianto vulnerabile e inadeguato per ospitare manifestazioni che richiedano l'utilizzo prolungato delle luci artificiali.
Non si tratta di un episodio isolato. La carenza infrastrutturale che affligge lo stadio "Novi" è una costante che si protrae da anni, frutto di una gestione che la società ritiene insufficiente da parte dell'ente proprietario. Quest'ultimo viene accusato di limitarsi a fornire i servizi essenziali al minimo indispensabile, senza mai intervenire con opere strutturali che possano rendere l'impianto realmente efficiente e funzionale.
Ad aggravare il quadro c'è un'ulteriore disfunzione: l'impianto fonico dello stadio non è pienamente operativo. Si tratta di un altro tassello che evidenzia le difficoltà quotidiane con cui la società deve fare i conti nella gestione dell'impianto principale della città. Un contesto che limita non solo le possibilità organizzative, ma anche la qualità dell'esperienza per chi frequenta lo stadio, sia come spettatore che come protagonista in campo.
La somma di questi disservizi delinea un quadro di precarietà che mal si concilia con le ambizioni sportive e sociali di una realtà che vorrebbe offrire un servizio all'altezza della propria tradizione calcistica e della propria comunità.
Con un comunicato venato di rammarico, la società ha dovuto annunciare la rinuncia al posticipo e la conferma dell'orario pomeridiano per la sfida contro il Salernum Baronissi. Un passo indietro inevitabile, ma che lascia l'amaro in bocca a chi sperava di poter seguire la partita in condizioni più favorevoli.
"Ci scusiamo sinceramente con i nostri tifosi e con tutti coloro che avrebbero voluto essere presenti allo stadio, condividendo con noi un momento di sport e di passione", si legge nella nota ufficiale. Un messaggio che evidenzia la consapevolezza del disagio creato e il dispiacere per non aver potuto soddisfare le aspettative della tifoseria.
Ma oltre alle scuse, arriva anche un impegno chiaro per il futuro. La dirigenza annuncia che continuerà a sollecitare interventi concreti presso l'ente proprietario, affinché la città possa finalmente disporre di una struttura sportiva all'altezza delle proprie necessità. Un appello che suona come un atto di responsabilità nei confronti del territorio, ma anche come una denuncia implicita di una situazione che si trascina da troppo tempo senza trovare soluzione.
Lo stadio "Novi" rappresenta il cuore pulsante dell'attività sportiva cittadina, l'impianto principale dove si concentrano le energie e le aspettative di una comunità che vive il calcio come elemento identitario. Proprio per questo motivo, le sue condizioni destano particolare preoccupazione e frustrazione.
La società non nasconde il proprio disappunto per la gestione dell'impianto, definendo la struttura meritevole di "ben altra attenzione" da parte dell'ente proprietario. Una critica esplicita che mette in luce il divario tra ciò che lo stadio potrebbe essere e ciò che è attualmente: un impianto zoppo, incapace di garantire servizi fondamentali, prigioniero di una manutenzione che procede a rilento e di investimenti che tardano ad arrivare.
Il gap strutturale che caratterizza il "Novi" non è solo una questione tecnica, ma un problema che incide sulla vivibilità dello sport in città, sulla possibilità di programmare eventi, sulla capacità di attrarre pubblico e, in ultima analisi, sulla credibilità stessa del progetto sportivo. Un circolo vizioso che rischia di alimentare frustrazione e disaffezione tra i sostenitori e di limitare le prospettive di crescita della società.
Domani, dunque, Angri e Salernum Baronissi scenderanno in campo nel consueto orario pomeridiano. La partita si disputerà regolarmente, ma con la consapevolezza di un'occasione mancata. Un'occasione che avrebbe potuto trasformare un turno infrasettimanale in un momento di aggregazione più ampio e partecipato, coinvolgendo settori della popolazione che altrimenti restano ai margini della vita sportiva cittadina.
La speranza è che episodi come questo possano fungere da stimolo per accelerare gli interventi necessari e restituire alla città un impianto degno del suo nome e della sua storia. Nel frattempo, resta la delusione di chi avrebbe voluto riempire le tribune sotto i riflettori e il rammarico di una società che, ancora una volta, si trova a fare i conti con i limiti di una struttura che meriterebbe ben altra cura.
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