Ospite del programma sportivo Linea Verde Sport su Irpinia Tv, il Direttore Sportivo dell'Avellino, Mario Aiello, ha affrontato numerosi argomenti cruciali, con un focus specifico sulle strategie e sulle trattative condotte durante la sessione estiva di calciomercato. Il dirigente ha offerto una visione interna sulle decisioni prese, comprese quelle più rischiose relative agli acquisti in attacco.
Aiello ha subito rivelato quale sia stata l'operazione più ardua da concludere in estate, legata a un giovane portiere di prospettiva: «L'affare più difficile è stato quello che ha riguardato Daffara, perché la Juventus era combattuta se cederlo. Erano in dubbio se farlo giocare ancora con la loro Under 23 o addirittura se integrarlo come terzo estremo difensore in prima squadra, ma alla fine abbiamo avuto la meglio noi».
Il DS ha poi spiegato come la presenza del giovane abbia avuto un effetto positivo sul titolare: «Non ha ancora avuto occasione di scendere in campo poiché ha trovato un eccellente Iannarilli finora, ma crediamo che anche l'aver portato in rosa un giocatore come Daffara abbia contribuito a innalzare il livello di attenzione e motivazione di Iannarilli».
La squadra biancoverde ha dovuto fare i conti con una serie sfortunata di infortuni nel reparto avanzato. Nonostante le assenze pesanti, Aiello ha manifestato una filosofia proattiva: «Abbiamo affrontato la situazione con filosofia, come facciamo sempre. Se ci lasciamo abbattere, non ne usciamo più; per noi, ogni difficoltà è un'occasione da cogliere. Ci mancano attualmente Tutino, Favilli e Patierno. Fortunatamente, disponiamo di un parco attaccanti ampio, con dieci interpreti tra trequartisti e punte, e siamo riusciti a sopperire bene, mentre qualsiasi altra squadra ne sarebbe stata annientata».
L'unico innesto aggiuntivo, Biasci, è stato mirato per non creare sovrapposizioni una volta rientrati gli infortunati: «L'unica mossa extra che abbiamo fatto è stata l'acquisizione di Biasci per tamponare le tre defezioni in attacco, ma non abbiamo preso un rimpiazzo con caratteristiche già presenti. Abbiamo scelto un giocatore con doti diverse in modo da poterlo integrare anche dopo il recupero degli infortunati. Quella che è nata come un'esigenza, si è trasformata in un'opportunità».
Il Direttore Sportivo ha difeso con forza le scelte di mercato relative agli attaccanti, pur consapevoli di alcuni rischi: «L'azzardo di prendere Favilli e Tutino? Lo rifarei cento volte. Favilli ha avuto storicamente qualche problema fisico, ma a Bari non ha avuto battute d'arresto. Vedendo il valore del giocatore e la continuità che aveva mostrato, abbiamo deciso di sfruttare l'occasione».
Aiello ha inoltre chiarito il processo decisionale: «Una volta individuato il calciatore, il dossier passa all'area medica, che ci dà l'idoneità o meno. Dopo aver ricevuto l'ok da una struttura di rilievo nazionale, mi sento rassicurato; non posso anche occuparmi io delle terapie».
Sulle condizioni attuali degli attaccanti, il DS ha fornito un quadro confortante: «Patierno sta seguendo le cure, e speriamo di riaverlo a disposizione subito dopo la sosta. Favilli dovrebbe rientrare per novembre. Tutino, dopo l'intervento chirurgico, ha già ripreso a lavorare senza accusare problemi ed è molto probabile che a brevissimo si unisca al gruppo per la riatletizzazione. Non voglio sbilanciarmi, ma è verosimile che contro la Juve Stabia sia già con noi. Siamo sollevati perché temevamo tempi di recupero più lunghi».
Riguardo a Palumbo, Aiello ne ha esaltato la crescita: «Contro il Modena ha giocato una partita notevole, mettendo in mostra qualità che siamo riusciti a stimolare. Gioca con una cattiveria agonistica notevole che completa il suo profilo. In seguito, il mister ha trovato equilibri tattici che non gli hanno permesso di trovare spazio, ma continuiamo a considerarlo un elemento di assoluta qualità e prospettiva. Per me è un playmaker, in quella posizione può scegliere i tempi e le giocate senza subire la pressione dell'avversario come accadrebbe più avanti. Può fare la mezzala, ma la sua vera essenza è da regista».
Su Insigne, il DS ha sottolineato l'adattamento: «È un giocatore che si è affermato in questa categoria e deve fornirci quella qualità essenziale nelle giocate. Si sta adattando alle richieste del mister, e il fatto che sia riuscito a farlo è un fattore molto positivo. La sua qualità tecnica non verrà mai meno, ma con il Monza ha fatto precisamente ciò che gli era stato chiesto. Sta tirando fuori anche una capacità di sacrificio che non era tipica delle sue caratteristiche, e questo ci fa ben sperare. Vuol dire che si è calato ottimamente nella nostra realtà. La capacità di creare occasioni, andare alla conclusione (che al momento manca) e fornire assist fanno sempre parte del suo repertorio e non andranno perse».
Un altro tema toccato è stato quello relativo ai giovani e ai benefici economici che ne derivano: «L'obiettivo è raggiungere la soglia base dei 900 minuti per poter ottenere il premio di mutualità, e siamo già intorno ai 5-600 minuti giocati. Siamo in linea con i target di tutte le società di B e probabilmente supereremo questa soglia, garantendo un ritorno economico al club e valorizzando i giocatori, soprattutto quelli di proprietà».
In merito a Lescano, Aiello ha ribadito la fiducia nella coppia d'attacco iniziale: «Siamo ripartiti dalla coppia Patierno e Lescano, due giocatori che in Serie C hanno dimostrato di avere una grandissima vena realizzativa: Lescano ha segnato oltre cento gol in sei anni. Sapevamo che dovevamo comunque prendere altri attaccanti di categoria per completare il reparto. Le partite richiedono profili offensivi diversi, mentre lui è particolarmente utile quando giochi stabilmente nella metà campo avversaria e hai bisogno di un riferimento fisso in area. Il nostro attuale assetto di gioco non lo favorisce, ma sta migliorando e crescendo anche in allenamento. Speriamo di poter impostare in alcune sfide un baricentro alto in modo da renderlo un punto di riferimento fondamentale in area di rigore».
In chiusura, uno sguardo alla prossima finestra di mercato e alla filosofia tattica: «Stiamo lavorando in sinergia con l'area scouting, monitorando attentamente tutti i campionati. Abbiamo anche ampliato la nostra rete di conoscenze all'estero, sia per una visione futuristica sia per cogliere diverse opportunità. Stiamo monitorando alcuni calciatori e, se qualcuno dovesse manifestare la volontà di partire, potremo valutare degli inserimenti. Non vogliamo fissarci su un modulo specifico: a Carrara ne abbiamo adottati molti, chiudendo l'ultima gara con un 4-3-1-1. Non ci vincoliamo a uno schieramento preciso; possiamo scegliere in base alle esigenze e alle situazioni, purché partiamo sempre con il giusto atteggiamento, possiamo giocare con qualsiasi modulo».
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