Juve Stabia, Giorgini: «Castellammare la scelta ideale per nuovi stimoli»

Andrea Giorgini ha ufficialmente iniziato la sua nuova avventura con la maglia della Juve Stabia. Il difensore, arrivato dal Südtirol, si è presentato alla stampa e ai tifosi gialloblù durante la conferenza di presentazione, esprimendo soddisfazione per il trasferimento nella città vesuviana.

Il calciatore ha manifestato un evidente entusiasmo per questa nuova sfida professionale, sottolineando come l'approccio della dirigenza stabiese sia stato determinante nella sua scelta. L'interesse dimostrato dal direttore sportivo del club campano ha rappresentato un fattore decisivo nell'orientare la decisione dell'atleta verso Castellammare di Stabia.

"Sono molto felice di essere a Castellammare. Dal primo contatto con il direttore che mi ha espresso fiducia e stima ho capito che era la scelta giusta. Avevo bisogno di nuovi stimoli e Castellammare era la piazza ideale per me", ha dichiarato Giorgini, come riportato da ViviCentro.

Il difensore ha anche affrontato il tema della competizione interna alla squadra, evidenziando come la rivalità sportiva tra compagni di reparto possa trasformarsi in un elemento propulsivo per l'intero gruppo. Secondo la sua visione, la concorrenza per conquistare una maglia da titolare rappresenta uno stimolo positivo che mantiene elevato il livello di attenzione e preparazione di tutti i componenti della rosa.

"La competizione? Quando è sana nel nostro ruolo ci permette di mantenere alta la concentrazione, dobbiamo lottare tutti per lo stesso obiettivo in un campionato difficile", ha spiegato il nuovo acquisto gialloblù.

Particolarmente interessanti risultano le considerazioni di Giorgini riguardo al cambiamento tattico che dovrà affrontare nel suo nuovo ambiente. Il passaggio dalle metodologie di gioco implementate da Fabrizio Castori, suo precedente allenatore al Südtirol, a quelle proposte da Giuseppe Abate alla Juve Stabia, rappresenta una sfida significativa dal punto di vista tecnico e mentale.

L'ex giocatore altoatesino ha evidenziato le sostanziali differenze filosofiche tra i due approcci tattici, descrivendo un contrasto marcato nelle modalità di costruzione del gioco. Se con il precedente tecnico l'impostazione prevedeva un minor coinvolgimento dei difensori nella fase di possesso palla, con Abate il sistema di gioco richiede invece una partecipazione attiva del reparto arretrato nella manovra offensiva.

"Non è facile passare a due stili di gioco completamente differenti, spero di migliorare e dare il mio apporto. Con Castori dietro si giocava poco la palla mentre con Abate la costruzione avviene dal basso, cercavo proprio questo, mi piace giocare la palla", ha precisato il difensore durante l'incontro con i media.

Questa dichiarazione rivela non solo l'adattabilità professionale di Giorgini, ma anche le sue preferenze calcistiche personali. L'atleta ha manifestato un'evidente predilezione per un calcio più elaborato tatticamente, dove i difensori assumono responsabilità maggiori nella fase di costruzione del gioco, contribuendo attivamente allo sviluppo delle azioni offensive della squadra.

L'arrivo di Giorgini rappresenta un rinforzo significativo per la Juve Stabia in vista di quello che si preannuncia come un campionato particolarmente impegnativo. Le parole del giocatore confermano la consapevolezza delle difficoltà che attendono la squadra, ma anche la determinazione nel voler contribuire al raggiungimento degli obiettivi stagionali del club.

La scelta della dirigenza di puntare su un elemento esperto come Giorgini testimonia la volontà di costruire una rosa competitiva, capace di affrontare le sfide di una categoria sempre più esigente e competitiva. L'integrazione del nuovo acquisto negli schemi tattici di Abate rappresenterà uno degli aspetti più interessanti da seguire nelle prossime settimane di preparazione.

Il percorso di adattamento del difensore al nuovo contesto tecnico e ambientale sarà cruciale per le ambizioni della Juve Stabia, che punta su calciatori motivati e desiderosi di dimostrare il proprio valore in una piazza storicamente esigente come quella di Castellammare di Stabia.