Dopo i primi dieci giorni di preparazione atletica, trascorsi tra Reggio Emilia e Toano, la Reggiana ha affrontato la sua prima amichevole stagionale, imponendosi con un netto 12-0 sul Castelnovo Capitale nel test disputato a Cavola. Al termine della partita, l'allenatore granata Davide Dionigi ha tracciato un bilancio sul lavoro svolto, sulle prime indicazioni emerse dal campo e sulle prospettive tattiche e di mercato in vista del prosieguo della preparazione.

«I ragazzi hanno fatto dieci giorni intensi, lavorando con serietà tra Reggio e Toano», ha evidenziato il tecnico emiliano. «È solo l’inizio: in questa fase si cominciano a impostare i carichi, ma il lavoro vero inizierà mercoledì, quando ci ritroveremo. Questo primo blocco è servito soprattutto a conoscerci meglio: i nuovi arrivati, chi rientrava dai prestiti, i ragazzi della Primavera. È stato un periodo utile per fare il punto e iniziare a costruire una base». Dionigi ha sottolineato l'importanza di questa fase iniziale per l'integrazione del gruppo e la definizione delle fondamenta su cui costruire la stagione.

Sul piano tattico, Dionigi ha confermato l'orientamento già delineato nella parte finale della scorsa annata: «Abbiamo ripreso alcune idee che avevamo iniziato a sviluppare da aprile in avanti: occupazione degli spazi, interscambiabilità tra ruoli, organizzazione. Abbiamo un impianto che può evolversi in un centrocampo a tre, in base ai movimenti del trequartista. È il modulo che ci ha dato certezze e vogliamo continuare a lavorare su questo, cercando di aggiungere giocatori sempre più adatti e funzionali. Ora è presto per trarre conclusioni, le gambe sono appesantite dal lavoro fisico e alcuni giocatori sono più affaticati di altri. Ma ho già visto buoni segnali da parte di molti, altri li ho visti affaticati ma è normale». Il tecnico ha ribadito la sua ferma volontà di forgiare una squadra con una precisa identità: «L’obiettivo è dare un’impronta precisa, che sia il risultato delle mie idee ma anche delle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Se riusciremo ad aggiungere profili che completano il nostro assetto, saremo ancora più competitivi. Lavoreremo su questo per tutta la stagione».

Il dialogo con il direttore sportivo Fracchiolla si conferma costante e proficuo: «Penso che stiamo lavorando bene, c’è sintonia. Le nostre idee collimano e ci confrontiamo spesso. È normale che il mercato non sia semplice: è la parte più difficile. Ma finora sono arrivati profili interessanti, e per gli altri che vogliamo portare a casa abbiamo tracciato un percorso. Serve pazienza, e anche un po' di fortuna. Siamo partiti prima rispetto ad altri, e ora si entra nel vivo di tutto».

Un tema caldo è quello del portiere, in particolare la possibilità di affidarsi a un giovane classe 2005 come Motta: «Sono tutte valutazioni che stiamo facendo con attenzione. Potremmo affidarci a un giovane come Motta o affiancargli un portiere esperto: sono due opzioni entrambe aperte. Non abbiamo fretta, vogliamo scegliere con equilibrio. Di Edo sono contento, non è una preoccupazione anche se può sembrare una scelta delicata».

Dionigi ha poi analizzato i difensori laterali e i "braccetti": «Nel nostro sistema il difensore statico, marcatore puro, non trova spazio. Servono giocatori dinamici, capaci di accompagnare l’azione. L’anno scorso lo hanno fatto bene Lucchesi e Libutti, e in questa uscita anche Bonetti e Stramaccioni hanno fatto vedere buone cose, poi c'è Papetti che ho già allenato e ha quelle caratteristiche. Stiamo cercando giocatori importanti, ma non è facile trovarli subito: bisogna attendere il momento giusto».

Segnali positivi sono arrivati anche dal reparto avanzato, con Gondo autore di una doppietta nel primo tempo: «Dodici gol sono un buon segnale, Gondo è uno di quei giocatori che l’anno scorso ci ha trascinato, insieme ad altri. In campo ho visto coesione tra i tre attaccanti schierati nel primo tempo: è quello spirito che deve accompagnarci anche quest'anno. Certo, alcuni sono ancora imballati, è normale, ma l’intesa c’è».

Tra i singoli, Dionigi ha dedicato parole a Marras e Vallarelli. «Marras è un giocatore prezioso, capace di ricoprire più ruoli: mezzala, quinto, trequartista. In questa gara ha giocato a destra per necessità, ma personalmente lo vedo meglio a sinistra. È arrivato Bozzolan, buon innesto, e con il direttore stiamo cercando di completare il reparto. Vallarelli nasce mezzala ma lo stiamo facendo lavorare come mediano in un centrocampo a due. Deve trovare i tempi giusti, soprattutto in fase di impostazione. È un classe 2005 ma ha voglia di imparare, si applica: sono questi i profili su cui vogliamo costruire». Un commento anche su Štulac: «L’anno scorso con me ha giocato solo due partite, ma lo considero un giocatore con qualità importanti. Sa che deve abbinare qualcos'altro alla qualità. È partito bene, non ha saltato un allenamento. Se mi dimostra di interpretare bene il ruolo, può ritagliarsi uno spazio importante. Io non ho preclusioni: chi lavora e segue le indicazioni, per me è sulla buona strada».

Sezione: Serie B / Data: Lun 14 luglio 2025 alle 21:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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