L'Arzignano Valchiampo si appresta a vivere la sua quarta stagione consecutiva in Serie C, un traguardo che riempie d'orgoglio l'intera comunità. Mattia Serafini, direttore sportivo del club veneto, è stato ospite ai microfoni di TMW Radio durante la trasmissione 'A Tutta C', dove ha fatto il punto sugli obiettivi e la filosofia che guidano la società.

Continuità e correttezza: i pilastri dell'Arzignano

Con quattro stagioni consecutive in terza serie, dopo aver anche raggiunto i playoff nell'ultima annata, Serafini ha delineato gli obiettivi per il futuro, mettendo al primo posto l'integrità. «Gli obiettivi prioritari e primari sono sempre quelli di essere onesti e leali nei confronti di tutte le persone con le quali ci interfacciamo. Visti i tempi, sia a livello economico-finanziario che per tante altre situazioni, stiamo vedendo molte società in difficoltà. Quindi il primo aspetto è sempre la correttezza verso chi collabora con noi».

Ricordando la retrocessione del 2019-2020, causata anche dal Covid e da un playout sfortunato a Imola, il direttore ha elogiato la capacità della società di reagire e riconquistare la categoria: «La forza di questa società è stata quella di volersi riconquistare ciò che aveva perso. Ora ci apprestiamo ad affrontare la quarta stagione consecutiva in Serie C: è un grande motivo d’orgoglio per il paese, per la provincia e per tutte le componenti della società». Nonostante l'umiltà, l'ambizione non manca: «Non vi nego che a me piace dire che dobbiamo fare più punti possibili: non partiamo mai battuti, quindi l’obiettivo è mantenere la categoria provando a battagliare su tutti i campi, facendo più punti possibile. Alla fine vedremo quanti saranno».

Un progetto basato sulla valorizzazione e la serietà

Interrogato sulla specificità della realtà di Arzignano e sul suo progetto, Serafini ha ribadito l'importanza dell'aspetto umano. «Sì, ha detto bene. Per noi l’aspetto umano è prioritario, fondamentale. Come dicevo prima, promettere solo quello che possiamo mantenere, senza fare il passo più lungo della gamba, che ormai sembra quasi una moda in questo mondo. Cerchiamo di valorizzare i giovani, soprattutto quelli del territorio, di patrimonializzare con dei ragazzi».

Il club collabora anche con realtà professionistiche più grandi, offrendo un percorso di crescita ai giovani talenti: «Collaboriamo anche con società professionistiche più grandi di noi, che hanno giovani da far crescere e formare, e che da noi trovano un percorso di crescita. Spesso i ragazzi che arrivano da noi hanno alle spalle stagioni complicate o non hanno avuto l’occasione di mettersi in luce. A noi piace lavorare con chi ha voglia di riscatto. Anche perché non possiamo fare di necessità virtù: Arzignano non è una piazza dal nome altisonante, ma tutti ci riconoscono serietà. È una realtà piccola, ma sana, e secondo me molto bella per il nostro calcio».

Il Girone A e le prime sensazioni sul mercato

Riguardo al calciomercato, ancora nelle fasi iniziali, e alla competitività del Girone A, Serafini ha offerto le sue prime impressioni. Con la presenza di squadre come il Brescia (che "rinascerà grazie alla Feralpi"), il Vicenza, il Cittadella (retrocesso dalla Serie B) e la probabile seconda squadra di Serie A, il livello si preannuncia elevato.

«Ci sono tante squadre blasonate. Non sta a me fare pronostici, ma penso che il Vicenza sia la favorita: ha alle spalle anni virtuosi, con tanti punti, una società forte e una squadra forte. Ora con l’arrivo del nuovo mister e del nuovo direttore sportivo, credo che ci saranno parecchi cambiamenti e che siano pronti per puntare alla Serie B. Come diceva, il girone è molto competitivo. Ci sono società in rampa di lancio, serie, che lavorano bene e che daranno filo da torcere».

Il direttore ha riconosciuto l'aumento generale del livello della categoria, ma ha mantenuto l'attenzione sul proprio lavoro. «Il livello sta sicuramente salendo, ma io sono molto concentrato sul nostro lavoro. Il calcio non cambia: ogni anno tutti affrontiamo delle problematiche, compatibilmente con le nostre realtà. Bisogna essere bravi a gestire le problematiche interne e osservare come le altre realtà gestiscono sconfitte e difficoltà, soprattutto quando ne arrivano più di una. Noi cerchiamo sempre di restare lucidi, uniti, umili. Vogliamo ragazzi che capiscano cosa significa giocare ad Arzignano, perché per mantenere la categoria bisogna essere pronti a soffrire e lottare. Senza questo spirito, non si va da nessuna parte».

Il caso Triestina: un monito e una questione di valori

Infine, Serafini ha toccato il delicato caso della Triestina, attualmente un grosso punto interrogativo a livello federale. Il suo approccio è di non farsi coinvolgere in questioni che esulano dalle sue competenze dirette, ma non senza esprimere profondo dispiacere. «No, le autorità competenti sapranno molto meglio di me cosa fare. Sono questioni più grandi di me, e penso anche di noi. Quello che succede alla Triestina è di competenza delle loro figure apicali: sono responsabilità che si sono assunti loro. Chi di competenza saprà giudicare, valutare e decidere. Io penso solo all’Arzignano e a fare il meglio possibile nel mio lavoro».

La sua riflessione si è conclusa con un forte richiamo ai valori di correttezza e rispetto delle promesse. «Detto questo, la Triestina oggi non può essere considerata una nostra competitor, e mi dispiace molto per i tifosi e per i ragazzi, che hanno famiglie e impegni. Quando succedono queste cose, è davvero triste, perché vanno contro i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori, il mio presidente e tutte le persone con cui lavoro. L’aspetto prioritario deve essere sempre mantenere ciò che si promette. In questo caso purtroppo non sta succedendo, e mi auguro che venga fatta giustizia per le persone che stanno soffrendo».

Sezione: Serie C / Data: Lun 14 luglio 2025 alle 23:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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