Il futuro del calcio nella città di Brescia potrebbe passare dalle mani della Feralpisalò. La società gardesana emerge come principale candidata per raccogliere l'eredità del defunto Brescia Calcio, in una manovra che potrebbe salvare il movimento calcistico cittadino dal baratro dei campionati dilettantistici.
Il summit decisivo a Palazzo Loggia
La crisi del calcio bresciano ha trovato ieri un momento di svolta con il vertice di circa due ore che si è svolto presso Palazzo Loggia, storica sede dell'amministrazione comunale. L'incontro ha visto protagonisti la sindaca Laura Castelletti e i vertici delle tre società provinciali che militano nella prossima Serie C: Lumezzane, Ospitaletto e, appunto, Feralpisalò.
La riunione si è resa indispensabile dopo il collasso del Brescia Calcio, precipitato nel fallimento a causa dell'inadempienza nel versamento di stipendi e trattenute fiscali ai propri tesserati, scadenza che non è stata rispettata entro il termine perentorio del 6 giugno. Questa situazione ha lasciato la città lombarda senza rappresentanza nel calcio professionistico, con il rischio concreto di dover ricostruire tutto dai campionati regionali o persino dall'Eccellenza.
Le dichiarazioni della sindaca Castelletti
Al termine dell'incontro, la prima cittadina bresciana ha rilasciato dichiarazioni che lasciano trasparire un cauto ottimismo. "Ho voluto il tavolo con i tre presidenti delle società della nostra provincia in Serie C", ha spiegato Castelletti, sottolineando come tutti i partecipanti abbiano mostrato spirito collaborativo.
La sindaca ha evidenziato la natura costruttiva del confronto: "Ci sono passaggi che devono ancora essere chiariti, ma tutti sono stati disponibili, abbiamo avuto un incontro diretto e franco". Parole che suggeriscono come le basi per una soluzione siano state gettate, pur rimanendo ancora alcuni aspetti da definire nei dettagli.
Pasini e la Feralpisalò al centro delle attenzioni
Particolarmente significative sono state le considerazioni della sindaca riguardo al presidente Pasini, numero uno della Feralpisalò. "Dal presidente Pasini ho ricevuto serietà e disponibilità a valutare", ha dichiarato Castelletti, individuando nella società gardesana un interlocutore affidabile per il rilancio del calcio cittadino.
Queste parole assumono un peso specifico considerevole, soprattutto alla luce della posizione privilegiata che la Feralpisalò occupa nel panorama calcistico locale. La disponibilità manifestata dal presidente Pasini rappresenta un elemento concreto su cui costruire il futuro del movimento calcistico bresciano.
Un percorso articolato verso la rinascita
La sindaca Castelletti ha chiarito che si tratta solo dell'inizio di un processo complesso: "È l'inizio di un percorso con tante tappe, a noi interessa dare un futuro al calcio nella nostra città". Questa affermazione evidenzia la consapevolezza che la soluzione della crisi richiederà tempo e impegno da parte di tutti gli attori coinvolti.
L'obiettivo primario rimane quello di garantire una continuità calcistica alla città di Brescia, evitando che una piazza storicamente importante nel panorama nazionale debba ripartire dai gradini più bassi del sistema calcistico italiano.
L'ipotesi del marchio storico Brescia Calcio 1911
Gli sviluppi più recenti lasciano intravedere uno scenario particolarmente interessante: la Feralpisalò potrebbe acquisire il nome e il marchio storico "Brescia Calcio 1911". Questa denominazione, carica di storia e tradizione, si trova attualmente al centro di una disputa legale tra la precedente proprietà di Gino Corioni e quella di Massimo Cellino.
L'eventuale acquisizione del marchio da parte della società gardesana rappresenterebbe un colpo di scena significativo, capace di unire la solidità gestionale della Feralpisalò con la tradizione e il prestigio del nome bresciano. Una fusione che potrebbe garantire stabilità economica e continuità storica.
I precedenti della Feralpisalò con Brescia
La candidatura della Feralpisalò non nasce dal nulla, ma affonda le radici in precedenti interessamenti verso la realtà bresciana. La società aveva già valutato in passato l'acquisizione dello stadio Rigamonti, proprio durante il periodo in cui militava in Serie B, con l'intenzione di farne la propria casa.
Questo precedente dimostra come l'interesse della Feralpisalò per Brescia non sia occasionale, ma rappresenti una strategia meditata di espansione e consolidamento territoriale. L'eventuale acquisizione dell'eredità calcistica bresciana si inserirebbe perfettamente in questa visione a lungo termine.
Le prospettive per il calcio professionistico
L'intervento della Feralpisalò potrebbe rappresentare la chiave di volta per garantire la continuità del calcio professionistico nella città lombarda. Attraverso questa operazione, le storiche Rondinelle eviterebbero il traumatico ritorno ai campionati dilettantistici, mantenendo un posto nel calcio che conta.
La permanenza in Serie C rappresenterebbe non solo un salvagente per il movimento calcistico locale, ma anche un punto di partenza per una possibile rinascita futura. La solidità della Feralpisalò, unita al prestigio del marchio bresciano, potrebbe creare le condizioni per ambizioni sportive più elevate.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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