Il Gubbio si appresta a vivere la seconda trasferta consecutiva, un impegno arduo che lo vedrà confrontarsi con il Ravenna. Dopo aver fermato l'Ascoli, attualmente terzo in classifica, i rossoblù proveranno a mettere i bastoni tra le ruote anche ai giallorossi, che sono stati appena scalzati dalla vetta del Girone B dall'Arezzo.
Il tecnico umbro, Domenico Di Carlo, ha colto l'occasione per fare un'analisi approfondita sulla prima porzione di campionato della sua squadra, evidenziando luci e ombre del cammino percorso finora.
Di Carlo ha manifestato un marcato ottimismo riguardo diversi aspetti della crescita del suo collettivo. «Io mantengo un approccio positivo sotto numerosi punti di vista, perché da quando abbiamo iniziato questa stagione siamo riusciti a cementare un gruppo solido, una squadra veramente compatta e coesa. Inoltre, i ragazzi stanno sviluppando una maggiore consapevolezza delle proprie capacità», ha esordito l'allenatore.
Un segnale particolarmente rincuorante è arrivato dopo il doppio stop iniziale. «Dopo le prime due sconfitte subite, la squadra ha avuto una reazione davvero veemente, da vero gruppo. Questo è sicuramente l'aspetto più incoraggiante», ha aggiunto. L'unico cruccio, però, risiede nella difficoltà a concretizzare in casa: «L'unica cosa che possiamo recriminare è non aver ancora conquistato una vittoria tra le mura amiche. Ci pesano ancora i due punti lasciati per strada contro la Ternana, perché in quel momento la partita era chiaramente vinta, eppure alla fine abbiamo segnato tre reti e non siamo riusciti a ottenere i tre punti». Nonostante questo scotto, il mister ha ribadito la positività del percorso: «La strada intrapresa è molto positiva, abbiamo diciotto punti, ma quei due punti gettati al vento rimangono un fardello».
Il Gubbio sarà poi chiamato a recuperare mercoledì prossimo la gara contro la Juventus Next Gen. La data imposta per il recupero non ha trovato il pieno favore del tecnico.
«Ci sono svariati modi di interpretare la questione del recupero. La cosa più spiacevole è che questo spezza il nostro ritmo di gioco, e purtroppo non è una variabile che possiamo controllare», ha ammesso Di Carlo. Il rallentamento arriva in un momento cruciale: «Stiamo bene e abbiamo un bisogno impellente di giocare, perché stavamo veramente migliorando in modo costante, di partita in partita». Il recupero infrasettimanale, fissato alle 14:30 del 26, è visto come un doppio danno: «L'altro aspetto negativo è che l'orario penalizza anche i nostri sostenitori».
Nonostante le difficoltà logistiche, l'obiettivo è chiaro: «Faremo tutto il possibile per disputare un match all'altezza e portare a casa l'intera posta in palio, pur consapevoli che l'impegno in settimana è un elemento che ci penalizza leggermente». Il lato positivo è la gestione delle forze: «Andremo a Ravenna con una maggiore freschezza e con buone probabilità di recuperare almeno Murru». Non essendo riusciti a organizzare un'amichevole di livello contro una squadra di categoria, la preparazione avverrà internamente: «Non siamo riusciti a trovare un avversario di spessore, non dico di Primavera 1, per cui svolgeremo un'amichevole interna, disputando una partita a ranghi contrapposti per simulare al meglio l'incontro con il Ravenna».
Il tecnico rossoblù ha poi analizzato i precari equilibri del Girone B, concentrandosi sulle tre formazioni che si contendono la vetta. «Ascoli, Ravenna e Arezzo sono le tre compagini che, fin dall'inizio, hanno avuto un momento di grande forma e collezionato molte vittorie. Lo squilibrio che si è creato tra loro e il resto delle squadre risiede proprio in questa serie di successi», ha spiegato. «Per quanto mi riguarda, sono le tre squadre che, in questo momento, cercheranno di contendersi la vittoria del campionato».
Di Carlo ha però usato cautela: «Dico "ad oggi" perché è noto che in un torneo possono capitare a tutti momenti di flessione, e sarà fondamentale comprendere come questi verranno gestiti». Solo dopo l'impegno contro il Ravenna il tecnico potrà esprimere un giudizio più oggettivo: «Dopo aver incontrato tutte e tre le squadre, potrò formulare un parere più concreto su questo terzetto».
Per il resto del girone, vige una sostanziale parità: «C'è un grande equilibrio: nel giro di due punti ci sono tantissime formazioni. Con una o due sconfitte ti ritrovi in zona play-out, mentre con due vittorie sei in quarta posizione. Per questo è vitale mantenere la calma».
L'obiettivo stagionale resta dinamico: «Dove possiamo arrivare? È difficile stabilirlo adesso. Dobbiamo pensare gara per gara. Abbiamo ancora notevoli margini di miglioramento, ma abbiamo anche notato che quando non esprimiamo un'alta intensità, facciamo una fatica tremenda a portare a casa il risultato. Dove possiamo arrivare dipende esclusivamente da noi e dalla nostra prestazione». Il tecnico ha indicato il periodo in cui si tireranno le somme: «Marzo e aprile saranno i mesi decisivi: vedremo a che punto siamo e faremo un bilancio. L'essenziale è rimanere il più lontano possibile dalle zone calde, perché questo significa che saremo anche più vicini alla zona play-off».
Oltre alle tre battistrada, Di Carlo vede altre squadre che hanno le potenzialità per risalire la china e inserirsi nella lotta. «In questo contesto, non possiamo dimenticare la Ternana, che è una squadra eccellente ed è arrivata in finale play-off lo scorso anno. Manca anche la Vis Pesaro, che sta iniziando a carburare», ha pronosticato. «Stellone è un allenatore di prim'ordine e, prima o poi, la Vis tirerà fuori tutte le qualità che ha già mostrato nella stagione precedente. In quel gruppo di contendenti, vogliamo esserci anche noi».
Un'ultima chiosa è stata dedicata al tema arbitrale, un argomento sempre spinoso. Di Carlo ha espresso un principio di base: «Non vorrei mai sollevare polemiche sugli arbitri, perché ritengo che non sia corretto. Il direttore di gara arriva per fare la sua partita, proprio come noi, cercando di commettere il minor numero di errori».
Il problema risiede però nelle interpretazioni: «Il sistema FVS (ndr, la Video Review) fornisce interpretazioni che, per loro natura, sono soggettive. Purtroppo, non siamo stati particolarmente fortunati con queste interpretazioni». L'allenatore ha citato esempi concreti: «Ad Arezzo ci hanno detto che quello di Signorini era mezzo fallo, eppure ho visto maglie tirate con molta più veemenza senza che venisse fischiato nulla. Ci auguriamo che, nel lungo periodo, si possa arrivare a un metro di giudizio più coerente». Il rimpianto più grande resta l'episodio decisivo contro la Ternana: «A noi il rigore assegnato contro la Ternana non va giù, non c’è nulla da fare. Non dico che l'arbitro non abbia voluto cambiare la sua decisione dopo la revisione per non sconfessare quanto stabilito in campo, ma resto dell'opinione che quell'episodio sia stato mal valutato, anche perché in Serie C non abbiamo la disponibilità di dieci telecamere».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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