Fisico, senso della posizione, e stacco aereo. Semplicemente Alberto Masi, il difensore centrale della Pro Vercelli che come molti colleghi, patisce la lontananza dal campo: "Mi alleno, prima in casa e adesso in palestra. Vado a correre, gioco a tennis e a padel. Ma no, tutto ciò non è allenante. Non è la stessa cosa. Mi manca il campo, l’agonismo, la competizione. Sta cosa è troppo lunga. Neanche quando ero ragazzino ho fatto quattro mesi di fila a casa. Anche d’estate, comunque, ti alleni sempre, perché ti devi preparare per il ritiro. Il mio è un lavoro finalizzato a un obiettivo: il ritiro, la partita, un allenamento bello tosto. Ecco, adesso c’è un senso di vuoto che non ti permette di vedere un fine".

Il difensore cresciuto nelle giovanili della Sampdoria, tramite le colonne de "La Sesia", racconta di aver trascorso gli ultimi mesi "con mia moglie e mia figlia", e di essere favorevole alla ripresa delle attività. "É brutto, ma è giusto -afferma Masi- è brutto vedere gli stadi vuoti, ma bisogna tenere presente che anche i top club non sono formati solo dai giocatori, ma ci sono tanti addetti ai lavori che hanno stipendi normali. Per noi in Serie C ripartire è più difficile; ci sono misure sanitarie che richiedono costi importanti che, in questa categoria, sono oneri difficili da sostenere".

Masi tocca anche, il tanto discusso tema, delle probabili riforme da attuare in Serie C, bocciando in particolare l'ipotesi di una Serie B a quaranta squadre: "Ci sono aspetti positivi, ma, a mio avviso, non ha molto senso. Creare adesso una B a 40 compagini vorrebbe dire promuovere le prime 6 o 7 di ogni girone, una follia!".

Il difensore ligure si è dimostrato anche sfavorevole alle numerose riforme fatte negli ultimi anni, volte ad aumentare il minutaggio dei giovani, "l’ho sempre pensato, anche quando ero più giovane". "I giovani non devono giocare per forza -continua Masi- se un giovane è bravo viene fuori lo stesso. Incentivare la valorizzazione dei giovani vuol dire penalizzare gli altri. Non solo: non è un principio formativo se uno gioca solo perché è giovane e non perché è bravo. Rischia di sparire nel nulla solo con qualche anno di ritardo".

Sezione: Serie C / Data: Ven 05 giugno 2020 alle 13:30 / Fonte: La Sesia
Autore: Matteo Ponciroli
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