Non c’è tempo per celebrare in casa Pro Vercelli. Dopo i recenti successi contro la Pergolettese in campionato e il Vicenza in Coppa Italia, le bianche casacche sono attese da una nuova, impegnativa sfida in trasferta contro il Cittadella. In conferenza stampa, il mister ha analizzato il momento positivo della squadra e le insidie del prossimo avversario.
Mister Michele Santoni ha esordito sottolineando come le recenti vittorie, che hanno portato sei punti in campionato e il passaggio del turno in coppa, debbano servire da stimolo. «Anche perché i risultati ottenuti con la Pergolettese e col Vicenza ci responsabilizza ancora di più», ha spiegato. Il gruppo ha risposto positivamente. «Ho capito ai ragazzi che far bene queste due partite, portare a casa due clean sheet e sei punti, tre punti e il passaggio di turno, vuol dire anche che a Cittadella devi andare e fare un’altra prestazione da squadra forte che è quello che vogliamo dimostrare ogni settimana».
Riguardo alla situazione infortunati, c'è una nota positiva: «Livieri ha recuperato, quindi mi tocca con lo staff medico e preparatore dei portieri decidere se è già il momento di farlo giocare o se ci conviene essere più cauti». Per quanto riguarda Comi e Herbert, invece, i tempi di recupero sono più lunghi: «Comi invece dobbiamo aspettare ancora qualche settimana. E per quanto riguarda Herbert, c’è ancora, è ancora lunga la ripresa, il suo percorso è più o meno simile a quello di Gianmario al momento».
Il mister si è detto orgoglioso della prestazione offerta dalla squadra a Vicenza, soprattutto per la capacità di tenere testa alla capolista senza farsi schiacciare. «Di positivo la cosa più positiva è che il gruppo sta un po’ capendo quello che ho detto dal primo giorno che per essere gruppo bisogna far fatica tutti assieme, non pretendere di giocare».
La rosa della Pro Vercelli, pensata per essere corta, è ora pienamente coinvolta, consentendo al tecnico di effettuare cambi profondi senza perdite di qualità. «Oggi sono a disposizione 20 giocatori che hanno capito questo e che si fan trovare pronti al momento giusto». Il tecnico ha evidenziato come gli otto cambi effettuati contro il Vicenza non abbiano minimamente indebolito l'undici in campo: «Non ho avuto nessun dubbio che la squadra perdesse in qualità. Sapevo che mettevo magari giocatori con caratteristiche diverse... ma non avevo l’idea adesso metto una squadra più debole rispetto a quella di due giorni prima».
Questa composizione della rosa, che predilige la complementarità ruolo per ruolo, è stata una scelta mirata. Ad esempio, a destra c'è Piran, più di posizione e palleggiatore, e Pino, più tornante. A sinistra, Carosso è più difensivista, mentre Furno è più propositivo. «Abbiamo provato a creare queste combinazioni qui, appunto per poter noi variare nel nostro modo di giocare senza dover cambiare modulo, anche a partita in corso».
Passando all'analisi dell'avversario, il Cittadella, il mister ha riconosciuto la ritrovata quadratura dei veneti, che hanno cambiato modulo dopo una fase iniziale di difficoltà. «Hanno trovato una quadratura. È una squadra che però la vedi molto concentrata a non concedere nulla».
Il tecnico ha individuato il punto di forza dei granata nelle due punte centrali, definendole le più impressionanti finora. «La forza più loro sono le due punte. Hanno due punte, a me, sono quelle sono le due punte che m’hanno impressionato di più di tutti finora». Sarà fondamentale non concedere spazi in ripartenza, ma al tempo stesso sfruttare le debolezze difensive che il Cittadella può concedere. «Gli puoi far male perché ci sono gli spazi per giocare, però non ti devi far fregare in ripartenza e non devi concedergli la profondità a questi due». L'obiettivo della Pro Vercelli resta quello di essere aggressivi e portare gli attaccanti nell’uno contro uno, sfruttando la velocità che spesso mette in difficoltà le difese avversarie.
Un cambiamento cruciale che il tecnico sta imponendo è l'elevazione degli obiettivi. Inizialmente, la squadra si accontentava di "giocare bene", ma ora l'asticella è stata alzata. Il tecnico ha raccontato di aver riportato i piedi per terra la squadra dopo una sconfitta con buone prestazioni: «Gli ho detto ragazzi, abbiamo perso, non mi interessa che abbiamo giocato bene, abbiam perso».
«Fino a un mese fa mi bastava giocar bene, adesso non mi serve più. Adesso voglio giocare bene e vincere». Questo cambio di mentalità è evidente anche nella serietà con cui la squadra affronta la Coppa Italia. «Io dal primo giorno ho detto: io non snobo la coppa perché i premi, io da allenatore in primis non ne ho vinti tanti, anzi pochi, di squadra. E la Coppa Italia è la strada più veloce per vincerne uno». L'obiettivo è vincere tutto. «Adesso vogliamo vincere a tutti i costi anche col Cittadella».
Il tecnico ha concluso sottolineando il suo metodo di lavoro, che mira a rendere i giocatori autonomi nel risolvere i problemi in campo, senza fare solo il "compitino". Il lusso di avere attaccanti come Akpa, Hasan e gli altri che saltano l'uomo con facilità permette una gestione efficace: «Quando uno si imborghesisce un pelo si siede accanto a me, si siede accanto ai miei colleghi in panchina, e giocherà l’altro».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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