La vigilia della sfida tra la Sampdoria e il Mantova, valida per l'undicesima giornata del campionato di Serie BKT, ha visto l'allenatore Angelo Gregucci tracciare la rotta per un momento decisamente complesso. Con la squadra invischiata nelle zone basse della classifica e reduce da un dispendioso "trittico in otto giorni," il tecnico ha focalizzato l'attenzione non solo sull'avversario, ma soprattutto sulla necessità di una reazione collettiva e di un'unità d'intenti imprescindibile per uscire dalle difficoltà.
La prima considerazione del mister si è concentrata sull'usura fisica del gruppo, un elemento critico dopo il ciclo serrato di impegni. La successione di partite ravvicinate impone, a suo dire, "una valutazione certosine" sui tempi di recupero degli atleti. Nonostante la fatica, il punto conquistato nell'ultima gara è stato definito "importante," un esito che, ha ironizzato, ha regalato alla squadra "un punto in più" in una classifica che appare inequivocabile e "oggettiva."
La sfida contro il Mantova è stata immediatamente inquadrata come "una gara molto importante, molto delicata." Gregucci non ha lesinato elogi per l'avversario, riconoscendo al club lombardo un "lavoro che viene da lontano" e al loro allenatore lo status di "uno dei migliori allenatori di questa categoria." Nonostante stiano anch'essi vivendo un periodo di difficoltà, trovandosi "lì giù in basso" vicino ai blucerchiati, il Mantova nasconde delle insidie tattiche rilevanti.
Il tecnico blucerchiato ha rivelato un dato emerso dall'analisi della prestazione: "Mantova voi non ci crederete, ma su qualche parametro del calcio primeggia. È la squadra che c'ha più la palla fisiologicamente." Una statistica che obbliga a una lettura attenta e profonda della partita che si sta per affrontare.
Il campionato, ha ribadito Gregucci, "ci tiene sotto," e l'attuale tabella di marcia non permette di "costruire qualcosa o rinforzare qualche idea," essendo un continuo alternarsi di recupero, partita e rifinitura. In questo contesto, l'unica strada percorribile è quella di affrontare la realtà senza filtri: "La strada è unica, è quella di riconoscere le difficoltà e tutte insieme attraversarle ste difficoltà e vedere alla fine se c'è la luce."
L'appello alla squadra è un monito all'azione e alla resilienza: "Dobbiamo andare a riconoscere le difficoltà, risolverle senza piangere. Io non so l'omo di tante parole." L’allenatore ha ricordato l'importanza del blasone che la squadra rappresenta e il dovere verso "un popolo meraviglioso," sottolineando che, sebbene sia scontato "che dobbiamo dare il meglio di noi stessi," è richiesto "qualcosa in più," ovvero la capacità di interpretare lucidamente ogni fase della gara.
Il concetto di collettività è stato il perno della sua esposizione. La squadra è un corpo unico, e la salvezza non può dipendere dal singolo: "Il gruppo tutti insieme ci salveremo, non abbiamo l'uomo che ci salva da soli."
Le rotazioni non saranno una scelta, ma una necessità. L'allenatore ha confermato che ci saranno "un minimo di opportunità" per tutti, specie in considerazione delle condizioni fisiche di chi ha giocato un totale di 270 minuti nel giro di tre giorni. Di conseguenza, sarà fondamentale valutare "tanti giocatori che qualcuno ha giocato tre partite in otto giorni, vedere come sta."
L'attenzione è stata spostata anche su chi è rimasto in ombra: i giocatori della rosa devono essere "collegati" e "pronti che se vengono chiamati a far prestazione devono essere." L’esempio di Anthony Barrack, giocatore di "qualità" subentrato bene a Empoli dando la sensazione di "avere un po' più la palla sotto controllo," serve a dimostrare che la possibilità è a disposizione di chiunque. Lo stesso vale per Cuni, che ha fornito "una buona prestazione" ma può fare "ancora meglio." L'intento, infatti, è "dare opportunità all'intera rosa per attendere risposte concrete."
La ricetta per farsi trovare pronti si riassume in una parola: "Lavoro, lavoro, lavoro, lavoro." Nella Serie B, ha concluso Gregucci, "non c'è uno che mette la spina, illumina le partite."
In merito alle defezioni, il tecnico ha riconosciuto che "abbiamo qualche defezione," ma questo non deve essere un pretesto per arrendersi: "Non è il tempo di piangerci addosso." Le assenze non possono far sprecare le occasioni che si presenteranno.
Un aggiornamento specifico ha riguardato l'infortunio di Petrola, che ha accusato "un altro piccolo problema" durante la gara precedente. Pur demandando al "comparto medico" i dettagli sul recupero, Gregucci ha espresso un parere onesto e diretto: "Penso di essere sincero nel dirti: Petrola suppongo a oggi non sia dei convocati."
Nonostante ciò, la concentrazione resta massima sui disponibili: "Sicuramente faremo con chi abbiamo a disposizione la prestazione." Il messaggio finale è stato di una determinazione assoluta, proiettata unicamente verso l'impegno di domani: "Noi domani dobbiamo vincere con l'umiltà, con la compattezza e con la voglia di essere sempre al pezzo." Un’enfasi quasi simbolica è stata posta sul valore di ogni singola azione, persino su "la palla che va per terra," definita "decisiva per il campionato."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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