Una frattura insanabile spacca il Gela proprio nel momento più delicato della stagione. Manuel Sarao, capitano e simbolo della squadra biancazzurra, ha chiuso il suo rapporto con il presidente Toti Vittoria ed è passato alla Nissa, storica rivale. Una vicenda che va ben oltre le dinamiche di mercato e si carica di significati profondi, tra sentimenti di tradimento, ambizioni personali e orgoglio ferito.

La crisi era nell'aria da tempo, ma è esplosa definitivamente dopo la sconfitta contro il Milazzo, risultato che ha complicato ulteriormente la classifica del Gela nel Girone I. L'attaccante, cresciuto calcisticamente tra le fila di Catania e Siracusa, ha comunicato alla società la volontà irrevocabile di lasciare il club per accasarsi alla Nissa, guidata dal presidente Luca Giovannone. Una scelta che ha colpito profondamente la dirigenza gelese, che considerava Sarao un punto fermo del progetto tecnico e un esempio dentro e fuori dal campo.

Per Vittoria è stato un colpo difficile da digerire, come lui stesso ha ammesso: "Per me è stato un colpo al cuore. Gli avevo chiesto un giorno di riflessione in più, ma non ha cambiato idea. Lo avrei accettato da tutti, non da lui". Parole che rivelano quanto l'addio del capitano rappresenti non solo una perdita tecnica, ma anche una delusione umana per un dirigente che aveva riposto fiducia e aspettative nell'attaccante. L'amarezza del presidente traspare da ogni parola. "Volevo che fosse l'esempio per risalire, invece mi sento tradito".

Sezione: Serie D / Data: Ven 07 novembre 2025 alle 10:15
Autore: Chiara Motta
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