Alla vigilia della difficile trasferta in casa del Renate, Luigi Fresco si è presentato alla conferenza stampa con la sua consueta lucidità e schiettezza, offrendo un’analisi senza filtri del periodo che sta attraversando la sua Virtus Verona.

Il tecnico rossoblù ha aperto l’incontro con i media con un momento di grande soddisfazione per la società: l'ufficializzazione del rinnovo contrattuale di Federico Fanini, giovane centrocampista che ha compiuto l'intero percorso nel vivaio virtussino, tornando a vestire l'arancioblù dopo alcune esperienze tra Serie D ed Eccellenza.

«Siamo contenti, sta facendo molto bene», ha esordito Fresco su Fanini. Il suo innesto in rosa è stato rapido e convincente: «Era venuto in prova, ma ha convinto subito». La storia del giovane calciatore racchiude perfettamente l’identità del club veronese, fondato sul legame con il territorio: «È un prodotto del nostro vivaio, l’ho visto crescere e allenato suo padre per vent’anni: è una bella storia di calcio e di famiglia». Il mister ha espresso fiducia nel potenziale del ragazzo: «Ha margini di miglioramento importanti e può diventare un giocatore di livello per la categoria».

Dall’altra parte, l’emozione del calciatore è palpabile. «Giocare per la Virtus, la squadra del mio quartiere, è un orgoglio. Abito a 500 metri dal Gavagnin e spero di restare a lungo», ha confessato Fanini, simboleggiando quel legame viscerale e genuino che anima la Virtus Verona, una società che ha costruito il proprio successo sull'identità e non su budget sfarzosi.

Il discorso si è poi spostato inevitabilmente sull’andamento altalenante della squadra, caratterizzato da prestazioni spesso positive, anche contro avversari di prima fascia, ma macchiate da sconfitte interne che hanno lasciato l'amaro in bocca. Fresco ha difeso la qualità del gioco espressa, ma ha riconosciuto un’unica eccezione: «Come prestazioni ne abbiamo sbagliata solo una, l’ultima».

La questione cruciale, però, non riguarda il gioco, ma la finalizzazione. «Anche contro la Pro Patria abbiamo creato otto o nove occasioni nitide, ma alla fine quello che conta è il gol», ha analizzato lucidamente Fresco, sottolineando una verità universale del calcio: «Nel calcio si ricorda solo chi segna».

Per rafforzare il suo punto, l’allenatore ha citato un aneddoto rivelatore di un amico illustre, Paolo Zanetti, ex tecnico di Empoli e Venezia: «Mi raccontava che il Verona è tra le prime squadre della Serie A per occasioni create, ma è penultimo. È la dimostrazione che se non concretizzi, tutto il resto vale poco». Questa riflessione è un monito anche per la sua squadra: «Noi dobbiamo migliorare lì: creiamo tanto, ma segniamo poco. E, purtroppo, li prendiamo anche con troppa facilità».

A complicare il quadro della concretizzazione è l’emergenza in infermeria, che ha colpito in modo concentrato proprio il reparto avanzato. «Fuori De Marchi, fuori Mastinu, fuori Fabbro, Caia, … e anche Luca rientra ora dopo sette mesi. È dura, soprattutto quando mancano tutti gli attaccanti insieme», ha spiegato il tecnico, rivelando le difficoltà riscontrate in settimana: «In settimana ho dovuto adattare dei centrocampisti come seconde punte, perché non avevo alternative».

Nonostante le oggettive problematiche, Luigi Fresco ha mantenuto la calma e ha ribadito la sua fiducia totale nel valore umano del gruppo. «Siamo tranquilli, lavoriamo per migliorare e uscire da questo momento. La squadra c’è, lo spirito è giusto». La ricetta per uscire dalla crisi è semplice, ma fondamentale: «Ci serve solo un pizzico di cinismo in più e un po’ di fortuna davanti alla porta».

La sfida in casa del Renate, una squadra nota per la sua solidità e per essere sempre un osso duro sul proprio campo a Meda, rappresenta un banco di prova significativo per la Virtus. L’obiettivo è ritrovare i tre punti e dimostrare che la qualità del gioco non è vana, ma che deve obbligatoriamente essere accompagnata dalla concretezza sotto porta.

Sezione: Serie C / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 21:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print