La dirigenza del Grosseto e la Lamioni Holding, società proprietaria del club biancorosso, hanno diffuso un comunicato ufficiale per fare chiarezza su quanto definito come "informazioni distorte e strumentali" circolate negli ultimi giorni riguardo alla situazione economica e gestionale della compagine toscana e del gruppo imprenditoriale che la controlla.
Al centro della questione vi è l'attivazione della Composizione Negoziata della Crisi (CNC) da parte di alcune società del gruppo, una misura che la proprietà definisce "volontaria e totalmente extragiudiziale", precisando che coinvolge solo una parte delle realtà aziendali e non l'intera galassia imprenditoriale.
Lamioni Holding si presenta come un gruppo imprenditoriale diversificato con operatività su scala internazionale, attivo sia in Italia che all'estero. Secondo quanto comunicato dalla proprietà, i risultati economici certificherebbero la robustezza della struttura aziendale: il bilancio 2023 si sarebbe chiuso con un utile netto di 12 milioni di euro, mentre l'esercizio 2024 avrebbe registrato un incremento portando l'utile a 14 milioni.
La holding sottolinea inoltre che anche il bilancio 2025 dovrebbe concludersi in utile, elemento che secondo la dirigenza confermerebbe "una gestione sana e trasparente" dell'intero complesso imprenditoriale. Il gruppo rivendica attività consolidate in diversi settori e la capacità di generare valore, occupazione e sviluppo economico.
Il ricorso alla CNC, gestita dalla Camera di Commercio, rappresenta il nodo centrale della vicenda. La proprietà del Grosseto chiarisce che si tratta di uno strumento previsto dalla normativa per affrontare fasi temporanee di tensione di liquidità, utilizzabile da "imprese sane e strutturate" e ampiamente impiegato in tutti i settori economici.
Nel comunicato viene precisato che la procedura riguarda solo alcune società del gruppo, mentre sei realtà aziendali non avrebbero presentato alcuna domanda di CNC. La dirigenza solleva quindi un interrogativo polemico: "Perché la notizia viene riportata solo quando riguarda il Gruppo Lamioni?", suggerendo un trattamento mediatico differenziato rispetto ad altre realtà imprenditoriali che utilizzano lo stesso strumento.
Secondo la ricostruzione fornita dalla proprietà, non si tratterebbe quindi di difficoltà strutturali, ma di una scelta gestionale mirata a superare una fase circoscritta di minor liquidità, senza implicazioni sulla solidità complessiva del gruppo.
Guardando al futuro, Lamioni Holding traccia un quadro decisamente ottimista delle prospettive di crescita. Per l'anno in corso è previsto un fatturato complessivo di 250 milioni di euro, una cifra che secondo le previsioni dovrebbe raddoppiare nel 2026, raggiungendo i 500 milioni di euro.
Questa crescita significativa sarebbe sostenuta da progetti internazionali già avviati, con particolare riferimento al mercato dell'Arabia Saudita e ad altri contesti geografici definiti "strategici". Il gruppo punta evidentemente su un'espansione oltre i confini nazionali per alimentare lo sviluppo economico nei prossimi anni.
Per quanto riguarda specificamente l'US Grosseto 1912, la proprietà ribadisce che la società sportiva si trova in una posizione di piena regolarità sotto tutti i profili: amministrativo, fiscale e federale. Vengono escluse categoricamente problematiche di natura gestionale o economica legate al club.
La dirigenza sottolinea che "il presente del Grosseto calcio è solido ed il futuro ancor più luminoso", respingendo qualsiasi ipotesi di difficoltà che possa compromettere l'attività sportiva o la continuità gestionale della compagine toscana. Il club proseguirebbe la propria attività "con la consueta determinazione", sostenuto da quello che viene definito un "progetto serio, ambizioso e trasparente".
Di fronte a quanto percepito come una campagna diffamatoria, il gruppo ha avviato un'importante azione di tutela legale. Gli studi legali che assistono Lamioni Holding hanno già depositato 34 querele per diffamazione e danno reputazionale, a protezione sia delle aziende che delle persone coinvolte nella gestione.
Nel comunicato viene lanciato un avvertimento esplicito: "Chiunque diffonda o anche solo ipotizzi difficoltà economiche o gestionali per l'US Grosseto 1912 deve sapere che la società procederà con richieste di risarcimento danni per diffamazione e lesione dell'immagine". Una posizione netta che testimonia la volontà della proprietà di contrastare con decisione ogni narrazione ritenuta lesiva della reputazione del club e del gruppo imprenditoriale.
La vicenda evidenzia la tensione tra percezione pubblica e dati di bilancio rivendicati dalla proprietà. Mentre alcuni osservatori potrebbero interpretare il ricorso alla composizione negoziata come un campanello d'allarme, la dirigenza insiste sulla natura ordinaria e preventiva dello strumento utilizzato, puntando i riflettori sui risultati economici positivi e sulle prospettive di crescita internazionale.
Il Grosseto 1912 continua dunque la propria attività sportiva con l'obiettivo di consolidare la posizione nel calcio italiano, sostenuto da una proprietà che si dichiara solida e proiettata verso uno sviluppo imprenditoriale su scala globale. Resta da vedere come evolverà nei prossimi mesi la situazione economica del gruppo e se le ambiziose previsioni di fatturato troveranno effettivo riscontro nei risultati di bilancio futuri.
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